15.

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Pov Tancredi

Sto vivendo su un'altalena di emozioni, mi sento implodere, troppe sensazioni insieme, contraddizioni continue, vorrei scappare da tutto questo.
Riprendo in mano il quaderno, strappo via i fogli che abbiamo scritto facendo attenzione che non si rovinino, li posso sul cuscino di Luca e mi siedo nel mio letto, voglio scrivere per tirare fuori un po' di questo veleno che mi sta uccidendo, chissà se come altre volte può essermi d'aiuto. Scrivo frasi a caso, sembrano scoordinate tra loro, non posso e non voglio parlare di lui, quindi scrivo ciò che sto provando ora, scrivo della notte insonne che sto vivendo, scrivo che vorrei scappare, scrivo che qualcosa mi manca e non è facile calmarlo, scrivo che quello che voglio non è la cosa giusta, scrivo che sono solo ad aspettare l'alba.
Sono immerso nei pensieri, coricato sul letto nonostante inizi a sentire freddo non ho tempo per cambiarmi o mettermi sotto le coperte devo continuare a purificare la mia anima tirando fuori tutto questo e concretizzare i miei pensieri in parole; mentre scrivo, ma soprattutto mentre spero di vederlo entrare da quella porto per raggiungermi in questo letto, mi addormento.
Al mio risveglio è oramai mattina, mi ritrovo ancora vestito, ma avvolto in una coperta, sobbalzo quando capisco che è la coperta di Luca, mi impegno del suo profumo, chiudo gli occhi e l'abbraccio come vorrei fare con lui, ma solo per pochi istanti perché li riapro per vedere dov'è lui.
Eccolo nel suo letto, sta ancora dormendo, i fogli che abbiamo scritto sono sul comodino accanto a lui, intravedo da sotto il lenzuolo i pantaloni della tuta che aveva ieri sera e capisco che anche lui s'è addormentato vestito, forse perché era tardi quando è tornato in camera, forse perché era talmente giù da non avere neanche voglia di mettersi in pigiama o chissà per quale motivo, avrei voluto svegliarlo per fargli tante domande, ma temevo troppo le sue risposte.
Questa volta però non voglio fuggire e decido di rimanere ancora a letto, mi alzerò appena lo farà lui, voglio cercare di parlargli, mi avvolgo ancora più nell coperta, respiro il suo profumo e in quel piacere mi riaddormenta.
È un profumo diverso quello che sento mentre mi sento toccare la spalla, è profumo di caffè, come in un viaggio nel tempo ritorno a quel mattino, lui seduto sul mio letto mi dice:
"Ricominciamo da quella mattina, ricordi?" E mi porge il caffè e aggiunge:
"Sai non ha tutti porto il caffè a letto!" Sorride.
Sto ancora sognando o sono sveglio?

Mi porge la tazzina e inizia a parlare con tono più serio, vorrei pensare che i suoi occhi così languidi siano dovuti a qualcosa che prova per me, ma sono colmi di lacrime, chissà quella stronza cosa gli avrà detto, accantono i miei pensieri che sono troppi per essere analizzati nel breve tempo nel quale bevo il caffè e lui tergiversa con frasi di circostanza.
Gli porgo la tazzina vuota che lui posa frettolosamente sul comodino, mi metto il più comodo possibile, cercando di rimanere col volto un po' nascosto dal mio braccio, provo un senso di imbarazzo, sento che le mie guance stanno iniziando ad arrossire, sento anche il cuore che sta battendo più velocemente, senza un reale motivo in quanto lui sta semplicemente parlando di quanto gli manca una colazione al bar con un croissant caldo.
Lo interrompo e lo ringrazio per la coperta, che ancora gelosamente tengo sul mio corpo e che accarezzo con la mano, lui sorride e abbassando lo sguardo mi dice: "Quando sono tornato stavi dormendo, ma avevo capito che t'eri addormentato all'improvviso perché avevi la lucina accesa, la penna tra le dita col quaderno pieno di frasi accanto a te, mi sembravi infreddolito, allora ti ho sfilato la penna dalle mani e il quaderno, poi ti ho coperto con la mia coperta.
In realtà ho fatto altre due cose prima di allontanarmi da te, ma se te lo dicessi potresti arrabbiarti. "
Incuriosito da questa affermazione gli chiedo cosa avesse fatto, lui arrossisce un po' e mi dice:
"Ho letto quello che hai scritto, è un vortice di emozioni,  sei davvero un ragazzo speciale."
Lui accenna un sorriso ed è come in attesa di un mio rimprovero, ma io lo spiazzo chiedendogli:
"Hai detto che hai fatto due cose, qual è l'altra?"


spazio autrice:
Chissà cosa ha fatto Aka e come la prenderà il nostro Tanc.. secondo voi cosa ha combinato?

𝑀𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝐴𝑙𝑏𝑎 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora