III

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8 SETTEMBRE 2020.

Camila stava aspettando questo giorno da quando era stata informata della ricerca. Le lezioni erano finalmente finite e si stava dirigendo verso la biblioteca.

Dinah inizialmente l'aveva presa davvero male, però alla fine le aveva detto di avvertirla qualsiasi cosa brutta avesse fatto e che non si sarebbe trattenuta con la vendetta.

Harry l'aveva rassicurata, cercando di infonderle un po' di coraggio, e le aveva consigliato di comportarsi come se in realtà la corvina non fosse importante per lei, per la sua incolumità.

Camila non era stupida, sapeva che il britannico aveva ragione, l'avrebbe trattata quasi come tutti gli altri, o almeno ci avrebbe provato. Era innamorata di lei da anni, non poteva promettere nulla a nessuno.

Quando arrivò, vide la corvina già intenta a guardare dei libri, con il viso concentrato e senza mantello, per una volta. Sorrise e timidamente si avvicinò: << Ciao... >> Sussurrò dolcemente, non volendo disturbarla.

La corvina fu sorpresa da tutta quella gentilezza, e le fece un cenno indicandole di sedersi lì di fronte. Le passò qualche libro e poi di nuovo silenzio.

<< Non vorrei sembrare arrogante, ma so tutto di oggetti babbani. Potrei spiegarti, se vuoi. >>

Lauren alzò lo sguardo incuriosita: << Qualsiasi oggetto? >> Le parlò per la seconda volta spontaneamente.

<< Sì. >> Fu concisa la cubana.

<< Raccontami del filo rosso, ne ho sentito parlare qualche volta, è un oggetto babbano, giusto? >> Alzò un sopracciglio Lauren, dubbiosa.

Camila annuì: << Più che essere un oggetto per una funzione, è una funzione per l'oggetto. Infatti normalmente un filo è un semplice filo, ma questo cambia tra due innamorati. Si dice che ogni persona abbia un filo rosso - invisibile - stretto al mignolo, che colleghi il suo dito a quello della sua anima gemella: per quanto il filo possa piegarsi, tendersi, e allentarsi, resterà sempre intatto, perché il legame con la propria anima gemella non si può spezzare. >> Spiegò la cubana, cercando di essere il più chiara possibile.

<< Wow. >> Disse la corvina, sinceramente affascinata dalle sue parole.

Era un'appassionata di Babbanologia fin da piccola, e i suoi genitori, anche se di nascosto dagli altri Purosangue, avevano sempre cercato di spiegarle quante più cose sapevano.

<< Ti piace? >> Chiese sorridente la cubana, notando i suoi occhi luccicanti.

La corvina annuì con un sorrisetto: << Mi piacciono queste cose da... Babbani. >> Alzò le spalle Lauren, abbassando lo sguardo.

<< Beh sei fortunata, chiedimi quello che vuoi. >> Si mostrò disponibile Camila, dimenticando quello che stava provando a fare, ossia comportarsi come se la corvina le fosse indifferente.

<< Ma è vero che avete quegli aggeggi strani? Piccoli? >> Domandò, assottigliando gli occhi, con un sorriso divertito.

Camila annuì, capendo che si stava riferendo ai telefoni: << Si chiamano telefoni, servono per contattare le persone da lontano. Loro non hanno la magia, usano i messaggi, le chiamate o le videochiamate. >> Esplicò la cubana.

<< E tu fai queste videochiamate? >> Chiese spalancando gli occhi, curiosa.

Camila annuì: << Ho un telefono qui, per parlare con la mia famiglia; loro non hanno poteri. >>

My Slytherin - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora