XV

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26 SETTEMBRE 2020

Arrivata sotto le scale della Torre di Astronomia, una benda le si presentò davanti agli occhi. Riconobbe l'odore di Lauren dietro di lei, che dolcemente legò la fascia nera attorno ai suoi occhi.

<< Quando hai detto sorpresa non mi aspettavo che fosse rendermi cieca. >> Rise Camila.

<< Idiota. >> Scosse la testa la corvina, conducendola dolcemente, con una mano dietro la schiena, per le scale.

<< Pure? >> Si finse offesa la cubana: << Che poi, i tuoi compagni non ti hanno detto niente? Stai festeggiando con la ragione per la quale avete perso. >>

<< Non m'interessa. >> Alzò le spalle noncurante Lauren: << Io voglio festeggiare con te. >>

<< Sono contenta che tu ora sia qui. Al sicuro. >> Mormorò la cubana, facendo gli ultimi scalini.

<< E io sono felice di essere qui, al sicuro, con te. >> Rispose la corvina, fermandosi.

Pian piano sciolse il nodo che aveva fatto, e Camila aprì gli occhi. La Torre era nuovamente tappezzata di candele, c'era un materasso appoggiato a terra, e vari libri su di esso.

<< Ho pensato di prendere tutti i libri che mi hai detto essere i tuoi preferiti, e discuterne insieme. Darci i nostri pareri, insomma. >> Sorrise la corvina, un po' in imbarazzo.

Camila, però, guardava solo lei. Finalmente ce l'aveva davanti, era lì con lei. Senza pensarci due volte trovò rifugio tra le sue braccia, e dopo giorni dove quella bolla di protezione sembrava essere svanita, tornò ancora più forte, avvolgendo entrambe.

La cubana nascose la testa nell'incavo del collo di Lauren, sentendo il suo odore stupendo. Il cuore stava battendo all'impazzata, e lo stomaco si stava rivoltando.

<< Mi dispiace che tu debba vivere quello... >> Sussurrò Camila, quasi non fu udibile.

<< Adesso sono qui con te, e mi sento al sicuro, per questo te l'ho mostrato; mi fido di te. >> Mormorò la corvina, lasciandole un bacio fra i capelli che profumavano di vaniglia.

Camila la strinse più forte, avrebbe voluto dirle quanto l'amava, ma avrebbe spezzato il momento e messo entrambe in imbarazzo, quindi si limitò a dimostrarlo.

<< Allora? Fai vedere questi libri, su. >> La spronò la cubana, sedendosi sul letto, e cominciando a prenderne qualcuno in mano.

Notò Orgoglio e Pregiudizio, Amore Magico, Moby Dick, Il Profumo, Fahrenheit 451, Cime Tempestose, Il Conte di Montecristo, e sorprendentemente, Cercando Alaska.

<< Davvero? >> Lo afferrò Camila, con un sorriso: << Questo è il tuo libro preferito. >>

<< Sì, ma da quando lo hai letto anche il tuo. >> Alzò le spalle la corvina, sedendosi lì con lei.

Nemmeno riuscirono a capire quanto tempo passò, tra chiacchiere, risate e opinioni contrastanti. Entrambe si accorsero che avevano una visione del mondo opposta: Camila cercava del buono in chiunque, anche se aveva passato il peggio, perché credeva ci fossero persone migliori; Lauren, proprio a causa del fatto che aveva passato il peggio si era distaccata da una realtà fantasiosa, e aveva cominciato a vedere il mondo in modo cinico.

Però, una faceva diventare più bambina l'altra, e l'altra responsabilizzava una. Era un dare e un ricevere, nessuna prendeva di più, nessuna dava di meno.

Quando rimasero solo loro sopra il materasso, senza libri che intralciassero del contatto fisico tra loro, si abbracciarono. Camila aveva una gamba tra quella di Lauren, e la testa sul suo petto, per sentire il suo battito che sembrava impazzito.

Sapere che la ragazza della quale era innamorata da anni si sentisse così in sua presenza la rendeva così tanto felice che non poteva spiegarlo. Lentamente, avvicinò una mano al volto di Lauren, accarezzandole il taglio sullo zigomo.

Sotto lo sguardo attento della corvina si appoggiò ai gomiti, le prese il volto e piano diede un bacio alla ferita sotto l'occhio di Lauren, che li chiuse, sentendo il cuore uscirle dal petto.

Quando Camila si staccò, la corvina sussurrò: << Ho un taglio anche sul labbro, non dovresti baciarmi anche lì? >>

La cubana sorrise, avvicinandosi alle labbra di Lauren, baciando solamente quello inferiore, dolcemente. La corvina non riusciva più a trattenersi, le afferrò le guance, portandola più vicina e unendo completamente le loro bocche in un bacio pieno di qualsiasi tipo di emozione.

Entrambe avevano un fuoco dentro che l'altra stava aumentando lentamente, avevano bisogno del calore dell'altra, delle loro menti.

Avevano bisogno di parlarsi, sorridersi, abbracciarsi, baciarsi, lanciarsi sguardi. Avevano bisogno di loro, di sentirsi completamente.

Si staccarono lentamente, restando con gli occhi chiusi e i respiri mischiati: fragola con menta. Ma Camila capì in quel momento che loro non ne avrebbero mai parlato, non avrebbero mai affrontato a parole i loro sentimenti.

Sempre e solo a gesti, non avrebbero mai affrontato un discorso secondo il quale avrebbero deciso che fare, sarebbero semplicemente state, per quanto lungo poteva essere possibile.

<< Devo dirti una cosa. >> Sussurrò la cubana, aprendo gli occhi e incontrando quelli di Lauren, nei quali l'iride quasi non si vedeva.

<< Dimmi, Camz. >>

<< Ho chiesto a Silente se potessi venire con me al nuovo appello del processo di mio padre. Ho bisogno di te lì, puoi per favore esserci? >> Domandò, mantenendo un tono di voce basso.

<< Non aver dubbi su questo, sarò lì per te. >> Sorrise la corvina, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<< Non ne dubitavo. >> Ricambiò la cubana, appoggiando la testa sul petto di Lauren.

La corvina le accarezzò i capelli per un po', fino a quando cominciarono a sentire un venticello che ad entrambe sembrò unico. Stavano costruendo ricordi insieme, ma nessuna delle due voleva rimanere solo un ricordo.

<< Camz. >> La richiamò la corvina, facendole alzare la testa: << Tieni. >> Disse lei, togliendosi l'anello con la pietra verde che portava sempre al dito. Afferrò la mano di Camila, e lo mise piano nell'indice, sorridendo. << Non voglio essere solo un ricordo per te, non voglio essere una cosa passeggera. E gli oggetti sono l'unica cosa tangibile, vera, che non si può dimenticare. Non toglierlo mai, fallo per me. >>

<< Promesso. >>

Quello che Camila non sapeva era che quello era l'anello di protezione contro la morte della bisnonna di Lauren, e che alla cubana sarebbe tornato molto utile in futuro.

Tra loro il rapporto era ancora puro, così tanto che non si diedero altri baci, ma si limitarono ad avvicinare ancora di più le loro anime, che pian piano di stavano esplorando e conoscendo.

Nessuna delle due aveva un minimo di diffidenza, Camila era quella più sciolta, che si fidava di più e ciecamente della corvina, se solo avesse saputo che stava commettendo lo sbaglio più grande della sua vita...

My Slytherin - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora