IX

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20 SETTEMBRE 2020.

Camila era fuori dall'ufficio di Silente da quella mattina, era ormai ora di pranzo, quando sentì una voce lieve domandarle: "Come stai?"

Voleva davvero provare a rispondere, anche solo sussurrando, ma non riusciva. Non le uscivano le parole di bocca, era come se avesse un peso in gola e non potesse far uscire alcun suono.

Quel giorno sarebbe dovuta andare con gli altri ad Hogsmeade, ma non ne aveva la minima voglia. Dinah e Harry sapevano di doverla lasciare sola, perché lei una volta aveva detto ad entrambi che quando si trattava di suo padre aveva bisogno di affrontare i pensieri per conto suo.

Avrebbe però voluto Lauren accanto, avrebbe voluto farsi tenere la mano e sentire che sarebbe andato tutto bene, anche se la corvina non sapeva nulla di tutta quella storia, o almeno, sapeva ciò che aveva detto la Gazzetta del Profeta, ma non la verità.

Quando la porta si aprì, il suo sguardo si alzò di scatto, e incontrò gli occhi di Shawn. Lui si avvicinò preoccupato, dandole le attenzioni che avrebbe voluto ricevere dalla corvina.

<< Ehi, Mila. Che hai? Che cosa è successo? >>

La cubana scosse la testa, non le andava proprio di parlarne, non con qualcuno che non fosse Lauren. Aveva un disperato bisogno di lei, e riuscì a chiedere solo per quello: << Puoi chiamare Lauren Jauregui, la Serpeverde, e farla venire qui? >>

Il ragazzo si rabbuiò, ma sospirando annuì. Le lasciò un ultimo sguardo carico di pena e forse rammarico, e uscì da quella stanza.

A Lauren, ricevuta la notizia di dove fosse la cubana, ci vollero solo due minuti per correre in fretta e furia fuori dall'ufficio del preside.

<< Camz, eccomi. >>

La cubana non era mai stata più sollevata di vederla, poi cercò di spiegare il malessere che si stava espandendo sempre più dentro di lei, e che quasi non la lasciava parlare.

<< Ho un peso sul petto gigantesco, e non riesco quasi a parlare. >>

Lauren le prese la mano, accarezzandola piano. Camila cominciò a piangere senza vergogna, in silenzio. La corvina la guardava come nessuno l'aveva mai guardata, quella preoccupazione viscerale nei suoi occhi non l'aveva mai vista in nessuno.

Quando il suo volto venne delicatamente afferrato dalle mani di Lauren, che le asciugarono le lacrime, il suo cuore si strinse in una morsa. Si buttò sul suo corpo, stringendo forte un pezzo del suo mantello e uno della sua gonna, aveva la testa appoggiata sulle cosce della corvina, che si premurò di accarezzarle i capelli.

Si prendevano cura dell'altra in modo uniforme, se una stava male l'altra era lì per lei. Lauren non aveva la minima intenzione di lasciarla sola, né in quel momento né mai.

Lauren si rese conto che la cubana si era addormentata solo mezz'ora dopo circa, quando sentì il respiro della ragazza più pesante. Decise quindi di utilizzare la Materializzazione, ritrovandosi in quella stessa posizione, solo che nel suo dormitorio.

Facendo attenzione mise Camila sdraiata senza svegliarla, e le tolse i capelli da davanti al viso. Con una salvietta le pulì il mascara colato e la coprì. Joe, il suo gatto, andò autonomamente tra le braccia della cubana, che cercavano qualcosa da stringere.

La corvina sorrise, quella scena era così bella. Camila era ormai parte della sua quotidianità, aveva un senso di protezione verso di lei, che non aveva mai avuto con nessuno.

<< Laur ma- >>

Lauren quasi saltò addosso a Normani per tapparle la bocca, quando quest'ultima entrò in camera praticamente urlando.

My Slytherin - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora