Scelgo un'arma.

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Quando mi svegliai il sole era già alto nel cielo.

Mi strofinai gli occhi per togliere i segni del sonno, mi alzai dal letto e, dopo essermi fatta una doccia, indossai la maglia arancione del campo e un paio di pantaloncini di jeans.

Mentre uscivo dalla cabina numero 6 Annabeth mi raggiunse, seguita da Grover.

-Ciao Leti- mi salutarono ed io ricambiai.

Mia sorella si guardò intorno, per assicurarsi di non essere sentita, poi mi disse:-Ho raccontato a Grover della profezia, Jonh e Caterina lo diranno a Michael-

-Ah okay, ho capito.- risposi-Annabeth sei occupata?-

-No, perché?- mi chiese

-Potresti accompagnarmi ora a scegliere la mia arma?-proposi

-Certo, entriamo nella nostra cabina, le armi sono lì-

Così io, lei e Grover rientrammo.

Annabeth stava per iniziare a mostrarmi le armi quando qualcuno bussò alla porta.

Erano Caterina e Josh.

-Siamo venuti qui perché Caterina deve scegliere un'arma - spiegò l'ultimo.

-Tempismo perfetto! - esclamai. - Lo stavamo facendo anche noi.-

Annabeth sistemò tutte le varie armi su un tavolo; c'erano piccoli pugnali con l'impugnatura lavorata, coltelli molto affilati e spade.

Sia io che Caterina, però, non riuscivamo a decidere la nostra arma. Provai una spada, ma non riuscivo a maneggiarla bene, poi provai un pugnale, ma l'impugnatura non era adatta. Anche la mia amica figlia di Apollo era in difficoltà, non riusciva a trovare nulla che andasse bene.

Annabeth e Josh si guardarono, poi si parlarono bisbigliando e non riuscii a capire ciò che dicevano. In seguito Annabeth si girò verso di noi, con in mano due collane, una con una freccia e l'altra con una civetta, e disse:

-Circa trent'anni fa due semidee, una figlia di Atena ed una figlia di Apollo, ricevettero un'importante impresa che riuscirono a superare brillantemente. Si chiamavano Sarah e Olivia. La prima era figlia di Apollo e Olivia era quella di Atena, quindi nostra sorella.- disse rivolgendosi a me per l'ultima affermazione.

Poi continuò:-Erano amiche e ricevettero la loro impresa dopo poco tempo al campo. Non può essere una coincidenza se la vostra situazione è uguale alla loro!! Potreste provare le loro armi!-

Io e Caterina ci guardammo -Va bene-dicemmo all'unisono. Caterina prese la collana con la freccia ed io quella con il gufo.

Guardai la mia amica aprire la punta della freccia ed improvvisamente un arco ed una faretra le comparvero sulle spalle. Era fantastico. Per il combattimento corpo a corpo, invece, trovò una spada in una tasca della faretra.

Poi toccò a me. Indossai la mia collana: era più lunga di quella di Caterina, mi arrivava al petto e la civetta era di colore grigio. Provai a muoverlo ma non succedeva nulla. Tentai di girarle la testa o le zampe, senza alcun risultato.

Così la tolsi e mi compave in mano una bellissima spada: era lunga circa 25cm e l'impugnatura era lavorata con scritte greche, che riuscii a capire essendo una semidea, e con una piccola civetta su un lato.

-Allora vanno bene?- chiese Josh.

-Certo, perfette!- rispondemmo.

Io e Caterina uscimmo dalla mia cabina e, felici delle nostre armi, ci avviammo verso l'arena per poterci allenare.

Passammo lì anche quasi tutto il pomeriggio, poi andammo a cena e tornai nella mia cabina per addormentarmi in compagnia dei miei sogni da semidea.

Ciaoo!! Scusate per l'attesa!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate!! ;)
Leti_semidea

La mia vita al campoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora