Correre troppo fa perdere luciditá

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Non avevo idea di dove Jake mi stesse portando, così opposi resistenza e mi fermai: -Ma dove mi porti? perche' stiamo scappando?-

All'inizio pensai che Jake mi stesse facendo uno dei suoi scherzi ma, quando lo guardai in faccia aspettando una risposta, pensai di non averlo mai visto cosi' serio...

Riprese a correre e io non potei fare altro che seguirlo, nonostante non capissi il motivo della nostra fuga...

Non mi arresi e continuai a chiedergli dove stessimo andando, ma lui si limitò a dirmi:"sei in pericolo, seguimi e non fare domande". La sua faccia era molto seria.

Ora capisco quanto realmente fossi in pericolo non avendo ancora avuto un minimo di addestramento e di lezioni.

Ero ancora del parere che Jake mi stesse facendo uno scherzo, anche se con meno certezza, ma decisi di corrergli dietro comunque.

Mi girai e vidi che quei due strani tizi erano dietro di noi, più o meno di 10 metri, ed erano fermi in piedi a guardarci con aria minacciosa.

Mi chiesi come avessero fatto a raggiungerci così in fretta: mentre correvamo, infatti, ogni volta che mi voltavo non vedevo nessuno...

Dopo 10 minuti di corsa ci fermammo e Jake si disse con tono di incoraggiamento :-Grover non puoi permettere che accada, puoi farcela-

-Come? Chi è Grover?-

-Nessuno!- rispose -È una storia lunga. Ora corri.-

Guardai nella stessa direzione in cui era rivolto Jake e notai ancora qulla coppia che ci osservava, fissandoci. Non battevano ciglio ed i loro occhi erano sempre fissi su di noi.

Notai però una cosa molto strana: mi sembrò di vedere due paia di ali che si stavano ritraendo sulla schiena dell'uomo. Un secondo dopo era sempre lui: un uomo sulla trentina, con un accenno di barba scura che mi osservava.

Decisi che mi ero immaginata tutto, non poteva esserci altra soluzione.

La mia vita al campoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora