Entrammo e mi fecero sedere su un divanetto. Jake e Chirone si sedettero vicino a me ed io chiesi delle spiegazioni: -Ora mi volete spiegare che cosa sta succedendo? Dove siamo? Io non ho mai visto questo posto!!-
-Sei al campo mezzosangue, l'unico posto sicuro per quelli come te- mi rispose Chirone.
-Sei una semidea, figlia di un dio o di una dea con un mortale, quando il tuo genitore divino ti riconoscerà sapremo chi è- continuò.
-Io? Figlia di un dio o di una dea?-
-Si, gli dei greci sono ancora in circolazione.-
-Jake perchè non mi hai mai detto niente se sapevi tutto? Anzi, cos'è questa storia che ti chiami Grover??- domandai a "Jake".
-Non ero sicuro che tu fossi una semidea, io sono un satiro, una creatura mezza....-
-Sisi, so come sono i satiri, e...??- lo interruppi.
-E il nostro compito è andare in giro a cercare dei semidei e portarli al campo, così ci facciamo chiamare diversamente e stiamo vicino a persone che potrebbero esserlo e nel frattempo proteggerli- continuò.
Annuii.
Chiesi quando aveva capito che fossi una semidea e lui mi rispose: -Praticamente oggi. Ne ero quasi sicuro, però stavo aspettando una conferma. Quando quella coppia ha iniziato a seguirci ho capito che lo eri.-
-Allora è vero che ci stavano seguendo... ma perchè?- Domandai.
-Erano dei mostri, loro erano arpie.-mi rispose Grover.
-Allora...non è stata un'allucinazione! Mi era sembrato di vedere richiudersi delle ali dalla schiena dell'uomo, ma era tutto vero!-
-Mi spiace, ma il tempo è finito. Adesso Grover ti porterà nella cabina di Ermes, dove vivono tutti i semidei che non sono ancora stati riconisciuti. Ci vedremo qui fra un'ora, con gli altri semidei appena arrivati, e vi faremo fare il giro del campo.- mi disse Chirone.
Così uscii dalla casa grande con Grover, che mi portò davanti alla cabina di Ermes.
Entrammo e vidi molti ragazzi, più o meno tutti di età compresa fra gli 11 e i 16/17 anni.
Mi presentai al gruppo e Grover mi mostrò il mio letto..Intanto chiamai a casa e nel giro di una mezz'oretta arrivarono le mie cose...
Sistemando tutto ciò che mi era stato portato il tempo passò veloce e giunse il momento di andare alla casa grande.
Arrivata, vidi un gruppetto di altri 4 ragazzi, anche loro semidei appena arrivati al campo. Durante l'attesa mi sedetti su un muretto, quando si avvicinò una ragazza.
Aveva i capelli biondi raccolti in una coda, era più grande di me e mi colpirono molto i suoi occhi grigi, li trovavo molto belli. Indossava una maglia arancione con la scritta del campo e dei pantaloncini neri. -Ciao!!- le dissi - mi chiamo Letizia.-
-Ciao Letizia- mi rispose- vi farò fare io il giro del campo e sarò accompagnata da un altro semidio. Io mi chiamo Annabeth.-
STAI LEGGENDO
La mia vita al campo
FantasyÉ un normale pomeriggio, quando una ragazza rischia di essere aggredita da due strani individui. Da quel momento la sua vita cambia radicalmente: scopre di essere una semidea e si trasferisce al Campo mezzosangue. Il posto, però, non è sicuro come l...