Mi portarono fino all'arena dove c'erano altri semidei che si allenavano...
Erano tutti davvero molto bravi. Alcuni combattevano contro spadaccini, altri allenavano la loro mira ed altri ancora correvano in dei percordi o si esercitavano ad arrampicarsi.
Percy e Annabeth presero delle armature e se le infilarono.
Iniziarono tutti e due a combattere con degli spadaccini e devo ammettere che ne rimasi stupita...
Percy aveva una lunga spada con la quale non sbagliava neanche un colpo e la sua abilitá con quell'arma era grandissima.
Annabeth se la cavava davvero benissimo, si muoveva molto velocemente ed evitava ogni colpo dell'avversario. Lei aveva legato in vita un coltello.
Rimasi stupita da loro, così alla fine dell'allenamento mi complimentai:
-Bravissimi!!!-dissi- Bravissimi, davvero-
-Grazie Leti- mi risposere all'unisono.
-Va be, torno alla casa di Ermes, ci vediamo dopo a cena!!- li salutai.
Nel tragitto notai Grover (si, mi arresi all'idea che quello fosse il suo nome) e lo chiamai.
-Ciao!-mi salutò-come ti trovi qui?-
-Mi trovo bene, grazie. I ragazzi sono tutti molto bravi, oggi ho guardato gli allenamenti.- gli risposi.
-Sono contento che ti piaccia, con chi hai fatto amicizia?-mi chiese
-Con Annabeth, Percy e una semidea arrivata lo stesso giorno in cui sono arrivata io, Caterina.-
-Ah ho capito chi è, vuoi che ti faccia conoscere qualcun altro?- mi propose.
-Grazie Grover, domani volentieri, sono molto stanca oggi e voglio chiarirmi le idee.-
Lui mi capii e ci accordammo di trovarci l'indomani mattina. Ero molto felice di aver scoperto di essere una semidea, ma ero ancora un po' confusa, nonostantemi sentissi come a casa.
Il pomeriggio lo passai quasi tutto a leggere e a passeggiare nel campo; mi piaceva davvero molto osservare gli altri semidei o anche solo i dettagli del campo.
Mi vennero in mente molte domande e decisi di porle o ad Annabeth o a Grover.
L'ora di cena arrivò presto e mi sedetti al tavolo di Ermes. Prima di iniziare a mangiare bruciammo un pezzo di cibo agli dei, e io chiesi di essere riconosciuta al più presto
Finita la cena andai a salutare Annabeth e rimanemmo da sole e parlare:
-Sai mi trovo bene qui- le dissi. -mi sento davvero come a casa mia.-
-Sono contenta di questo Letizia, se hai bisogno sai dove trovarmi- mi rispose.
La ringraziai.
-Annabeth a cosa serve quel velo appoggiato sul pino all'ingresso del campo?- le chiesi. Con lei mi sentivo a mio agio e non mi vergognavo a parlare.
-Quello è il Vello d'Oro- mi disse e all'improvviso mi ricordai
-Fa parte del mito di Giasone vero?-
-Si- riprese -lo abbiamo portato qui io, Percy e Clariss. Quell'albero portava lo spirito di una ragazza, Talia, figlia di Zeus. Suo padre la trasformò in albero per non farla morire. Quando avvelenarono l'albero la forza del Vello d'oro l'ha riportata in vita oltre che a guarire il pino. Ora è una cacciatrice di Artemide.-
Vidi che le stavano vendendo gli occhi lucidi così la fermai:-Grazie mille Annabeth, un giorno mi racconterai di più, ora vado a dormire-
-Grazie a te Letizia- mi rispose.
Così tornai nella mia cabina e mi addormentai.
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La mia vita al campo
FantasíaÉ un normale pomeriggio, quando una ragazza rischia di essere aggredita da due strani individui. Da quel momento la sua vita cambia radicalmente: scopre di essere una semidea e si trasferisce al Campo mezzosangue. Il posto, però, non è sicuro come l...