The Time of the Truth

6. Strani sogni

Arrivate a casa le due ragazze si addormentano stanchissime sull'unico divanetto polveroso l'una abbracciata all'altra. Hope ebbe una nottata abbastanza tranquilla al contrario di Cloe, che fa un strano sogno in cui è una bambina e corre in un giardino insieme ad un ragazzo poco più grande di lei che chiama Jonathan. Nel sogno i due vengono chiamati a tavola da una donna e insieme ad un altro uomo si siedono ed iniziano a scherzare e a parlare. Cloe si sveglia e si chiede se quel sogno era un suo ricordo e se davvero conosceva quelle persone. Dopo poco però, vedendo che è ancora notte e che Hope dorme, si addormenta di nuovo. Questa volta la ragazza fa un sogno molto più forte, un vero e proprio incubo: si trova in quel bosco spaventoso in cui si era svegliata l'altra notte non ricordando nulla. Indossava gli stessi vestiti di quel giorno, ma non erano sporchi e lei non aveva ferite. Stava piangendo sopra un ponte e ad un certo punto scavalca sedendosi sulla ringhiera e senza pensarci troppo si butta giù. Cloe si svegliata improvvisamente e si alza spaventata. Hope sentendola alzarsi si sveglia e preoccupata chiede: "Tutto bene?"
Cloe con affanno fa un no con la testa. Hope a quel punto si alza e le prende il viso asciugandole le lacrime: "Cosa è successo? Perché piangi?"

Cloe le racconta i sogni che ha avuto e poi suppone: "Magari non sono semplici sogni. Potrebbero essere dei ricordi. E questo avrebbe senso. Nel primo ero io, anche se più piccola e con voce diversa, mi sono riconosciuta, so che ero io. Ma non so chi sono quell'uomo e quella donna, magari dei miei parenti o genitori, mi ricordo che mi chiamavano marmotta, ma questo soprannome non mi dice niente. Come non mi ricordo chi è quell'altro ragazzo, Jonathan, potrebbe essere mio cugino oppure.... mio fratello. L'altro sogno invece lo sento come un ricordo più vicino. Ero in quel bosco, avevo gli stessi vestiti che indossavo ieri, piangevo, ero disperata, ma non so per cosa, so solo che quella cosa mi ha spinto a buttarmi giù. E questo spiega perché ho i lividi e perché mi sono svegliata con quei vestiti sporchi vicino al fiume."
Hope convinta della teoria di Cloe dice: "Si, in effetti ha senso. Potrebbe essere così. Ora però dobbiamo solo capire che cosa ti ha spinto a.... buttarti."
Cloe: "Si e non come possiamo scoprirlo."
Hope: "Magari la casa con il giardino che hai visto nel primo sogno potrebbe essere un indizio da cui partire. Ti ricordi più o meno come era oppure se si trovava vicino a qualche edificio in particolare?"

Cloe si sforza per ricordare qualche dettaglio utile ma più passa il tempo e più quel sogno quasi svanisce dalla sua mente.
Cloe: "Non so dove si trovi, potrebbe essere ovunque. Ricordo solo che ha un recinto in legno, un piccolo giardino con l'erbetta, un'altalena e un tavolo. E poi... è gialla e..."
Cloe si sforza ancora e inizia a ricordare un po' meglio: "Ah e ricordo il numero civico, è il 3. Non ricordo nient'altro."
Hope la rassicura: "Tranquilla, è già un inizio. Allora...qui quasi tutte le case hanno il giardino, ma c'è solo un quartiere se non sbaglio in cui le abitazioni hanno il recinto in legno, Riverview. Partiamo da lì ."
Le ragazze quindi decidono di andare in quel quartiere e di chiedere anche a Tom se vuole andare con loro. Così dopo aver fatto piccola colazione, Cloe ed Hope incontrano il ragazzo e gli raccontano l'accaduto.
Tom: "Si anche secondo me la teoria di Cloe è giusta. Ho letto da qualche parte che il nostro subconscio a volte cerca di comunicarci qualcosa tramite i sogni, ricordi passati o avvenimenti futuri. E il tuo Cloe potrebbe essere il primo caso."
Hope: "Esatto. Tu Tom sai per caso dove potrebbe trovarsi la casa che ha sognato Cloe?"
Tom con aria dispiaciuta risponde: "No in realtà no. Non credo che Riverview sia l'unico quartiere con i recinti in legno, ci sono anche altre case per la città che ce l'hanno. Però possiamo controllare prima lì. Tu Cloe sei sicura che il numero civico sia il 3?"
Cloe: "Non al 100%. Ma sono sicura ci fosse un 3, potrebbe essere 33, 13,43, ecc.."
Hope: "Bene questo allora non ci facilita la ricerca." Tom: "Già però andiamo a Riverview, è la nostra unica pista."

I tre dopo una breve camminata arrivarono a destinazione. Questo quartiere è tra l'altro uno dei più abitati in città. Infatti, ci sono molte campagne e le case, che come ricordava bene Hope, hanno i recinti in legno, sono antiquate e abbastanza piccole. Per le strade non ci sono molte persone e quelle presenti sono per lo più contadini. Hope voltandosi verso i suoi compagni chiede: "Allora da dove partiamo?"
Tom: "Controlliamo tutte le case con il numero civico che contiene un 3. Ci vorrà un po', ma è l'unica soluzione."
Cloe annuisce e indicando le strade dice : "Magari per fare prima dividiamoci. Io proseguirò dritto, tu Hope vai verso sinistra e tu Tom a destra."

Ognuno quindi andò per la sua strada. Hope pensò anche di chiedere informazioni agli abitanti per vedere se conoscono Cloe. La ragazza ferma così un passante: "Mi scusi, posso farle una domanda?"
Il signore annuì.
Hope: "Per caso sa se una ragazza di nome Cloe abita o abitava qui?"
Il passante sentendo quel nome cambiò totalmente espressione e disse: "Certo se parli di Cloe Hastings. Sei qui per farle le tue condoglianze? Io vorrei tanto ma non la vedo dal giorno in cui si è saputa la notizia. Povera Cloe, spero stia bene. Se la vedi dille che tutti qui siamo dispiaciuti per quello che è successo. Arrivederci signorina."
Prima che Hope potesse fare altre domande il passante se ne andò lasciandola in mezzo alla strada pietrificata. La ragazza, dopo qualche minuto di confusione, pensa alle parole del vecchio e in particolare alla domanda "Sei qui per farle le tue condoglianze?". Queste parole fanno capire ad Hope che la morte di qualcuno ha portato Cloe ha cercare di suicidarsi. Ma la morte di chi?

Nel frattempo Cloe controlla le varie case, che sono tutte simili a quella che sta cercando ma nessuno rispecchia a pieno quella vista nel sogno. Mentre sta camminando, la ragazza viene chiamata da qualcuno. Si gira e vede una anziana signora venire verso di lei. Ovviamente Cloe non sa chi è, invece, la signora sembra conoscerla. "Cloe, ma che fine hai fatto? Sei scappata senza dire nulla" chiede gridando la vecchia. Ma vedendo che la ragazza non risponde continua dicendo: " So che non è un momento facile da superare. Ma almeno potevi organizzare un piccolo funerale. Tutti noi vicini ce lo meritamo, saremmo venuti tutti. Però capisco se ti serve un po' per elaborare il lutto. Stai tranquilla, quando sarai pronta lo farai e se vuoi noi tutti ti aiuteremo."
Mentre la signora dice questo, la faccia di Cloe è completamente attonita. Si chiede di cosa sta parlando quella signora. Quest'ultima imperterrita continua a riempire Cloe di chiacchiere: "Lo hai detto a tuo fratello? Dovresti farlo, dovresti dirglielo tu secondo me. Ah e poi un'altra cosa importante che devo dirti è che la polizia sta cercando i colpevoli. Ma qui tutti forse abbiamo capito di chi si tratta. Sono stati di sicuro quei mascalzoni dei ladri del tempo."
Cloe per capire il discorso interrompe bruscamente la vecchia e le domanda: "Ma a fare cosa?"
La signora sorpresa dalla domanda risponde: "Ma come a fare cosa? Ad uccidere i tuoi genitori." Nonostante la signora continuava a parlare e a prendersela con i ladri del tempo dicendo che verranno arrestati, che Cloe avrà la sua vendetta e cose così, la ragazza dopo quella frase non riesce più ad ascoltare le parole della donna. Ora per Cloe è tutto chiaro: ha cercato di togliersi la vita dopo la morte dei suoi genitori che sono stati uccisi probabilmente, come dice anche quella anziana signora, da dei ladri del tempo.

Il discorso della vecchia e i pensieri di Cloe vengono interrotti da una chiamata che riceve la ragazza. A chiamarla è proprio Tom che le dice: "Cloe forse l'ho trovata, è proprio come l'hai descritta tu, ti mando la posizione. Io ed Hope ti aspettiamo qui."