13. Il coraggio di amare

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Hope non sa cosa dire, per lei è una situazione del tutto nuova. Cloe vedendola in difficoltà le chiede: "Ei va tutto bene? Perché sei così giù, dovresti essere felice."
Hope fa un sospiro e dice: "Allora Cloe ascoltami. Io non sono brava a dire queste cose, non me ne ero neanche accorta, non sapevo che innamorarsi fosse così. Ma credo di aver capito chi è la persona di cui mi sono innamorata e quella persona... sei tu. Ora prima che tu dica qualsiasi cosa ti prego fammi parlare."
Cloe sconvolta annuisce e Hope continua il suo discorso: "Non so precisamente da quanto provo questo sentimento, forse è iniziato a crescere quando ho iniziato a conoscerti, a capire il tuo carattere, la tua personalità. E credo che mi sono innamorata di tutto. Mi piace il modo in cui mi tratti, mi piace il modo in cui mi guardi, mi piace scherzare con te, parlare con te, mi piaci semplicemente tu. Ogni volta che sto con te sono felice, hai completamente cambiato la mia vita, in meglio ovviamente. E spero che anche io ho un po' cambiato la tua. Ora puoi parlare."
Cloe, colpita e stupita dalle parole di Hope, dice: "Hope, non mi aspettavo tutto questo. Sono felice che ti ho migliorato la vita e si, anche tu hai migliorato la mia..."
Hope con tristezza la interrompe dicendo: "Ma?" Cloe continua: "Ma, non posso lasciarmi andare, non riesco a provare di nuovo quel sentimento. Non ho il coraggio di amare. Forse ho semplicemente paura di soffrire di nuovo."
Hope: "O forse semplicemente non ti piaccio."
Cloe: "Ti prego Hope non dire così. Tu mi piaci, ma ti ho sempre considerata un'amica, non ti ho mai visto sotto un altro punto di vista."
Hope: "Va bene, è tutto chiaro. Avevi ragione, innamorarsi è come volare, ma quando cadi fa davvero tanto male."

Detto questo Hope va via, con sentimenti di rabbia e delusione, mentre Cloe prova a trattenerla. Hope forse si aspettava una reazione diversa da parte di Cloe e prova dolore nel sapere che ha perso una persona per lei così tanto importante. Si rifugia in un vicoletto dove scoppia a piangere, poi guarda il suo orologio del tempo e si ricorda di suo padre. Per un attimo, ma solo per un attimo, il pensiero di poter riabbracciare suo padre le alleggerisce il cuore, così si avvia verso il carcere. Dopo aver pagato la cauzione aspetta fuori il padre e appena lo vede uscire corre verso di lui e lo abbraccia. Michael sorridendo le dice: "Ciao piccola mia! Il babbo è tornato e ti giuro che non ti lascerà più."
Hope: "Te lo avevo detto che ti avrei tirato fuori di qui. E dovresti sapere bene che mantengo sempre le promesse."
Michael: "Certo che lo so. Ti va di andare a trovare la mamma?"
Hope: "Si andiamo."
Così l'uno abbracciato a l'altra si dirigono al cimitero dove sono state seppellite le ceneri di Elisabeth, ma prima si fermano da un fioraio per comprare dei fiori da lasciarle in dono sulla tomba. Arrivati davanti alla sua tomba Hope sistema i girasoli nel vasetto lì vicino e dice: "Erano i suoi fiori preferiti. Mi manca tanto."
Michael la abbraccia e dice: "Lo so, manca tanto anche a me. Ma lei è sempre con noi. Devi sapere che ci protegge da là su. Si trova sicuramente in un posto migliore di questo."
Hope: "Avevo paura di perdere anche te."
Michael: "No tesoro. Non mi perderai mai, te lo prometto. E lo sai che anche io mantengo sempre le promesse."
Hope gli fa un tenero sorriso tra le lacrime.

Michael: "Ora dove vivi?"
Hope: "Mi sono sistemata in una casetta abbandonata fuori città. Andiamo lì."
Michael: "Tesoro tu inizia ad andare, io ti raggiungerò. Vado a dare la notizia della mia liberazione a qualche mio amico."
Hope: "Va bene papà. Ci vediamo dopo allora." Michael le da un bacio sulla fronte e dice: "Certo piccola. Ti chiamo quando ho fatto."
Detto questo Michael se ne va ma Hope lo ferma urlando: "Papà!"
Lui si gira e lei continua a parlare: "Ti voglio bene!" Michael sorride e le risponde: "Anche io te ne voglio. Tanto, tantissimo."
I due si sorridono e vanno poi ognuno per la sua strada. Hope si dirige nella sua piccola dimora e lungo la strada ripensa a Cloe, a quello che le ha detto. Vorrebbe quasi chiamarla, ma ha paura che Cloe stia meglio senza di lei. Sente che non riuscirebbe a comportarsi come prima con lei. Ora ha capito cosa significa essere innamorati e non riuscirebbe ad essere semplicemente un'amica per Cloe, vorrebbe di più. Ma quel di più Cloe non può darglielo, forse per paura o forse perché non vuole. Pensa poi a Tom, vorrebbe tanto che almeno lui fosse qui per darle un consiglio, ma si ritrova ancora una volta da sola. L'unico pensiero che un po' la rincuora è avere di nuovo vicino il suo amato padre.

Mentre combatte con tutti questi pensieri la ragazza trova una cosa che sarebbe stato meglio non trovare: una chiave del tempo. Hope pensa che l'abbia persa qualche ladro del tempo e decide di prenderla. La mette in tasca ed inizia a pensare che c'era solo un modo per liberarsi di quel asfissiante dolore: farla finita. Così arrivata a casa si siede sul divano e pensa. Non sa cosa fare. Piange, urla si strappa i capelli dal dolore. Uccidersi significherebbe liberarsi da quel tormento interiore, ma significherebbe anche perdere per sempre Cloe, Tom e suo padre, le uniche persone care che le sono rimaste. Il pensiero di Cloe però la devasta e sicura di non poter sopravvivere con quel fardello, quindi decisa sul da farsi, prede un foglio di carta e una penna e scrive una lettera a Cloe. Poi prende la chiave del tempo e ci trasferisce tutto il suo tempo di vita fino a scomparire polverizzata.

Nel frattempo che accadeva ciò Cloe da quando Hope l'aveva lasciata da sola è tormentata da mille pensieri. Ma poi decide di smetterla di essere una codarda, capisce che anche lei prova dei sentimenti per Hope così corre a casa sua. Arrivata davanti alla porta, bussa violentemente e dice: "Hope, apri, sono io. Per favore, apri, devo parlarti."
Ma come i miei lettori immaginano nessuno aprì quella porta.

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