Capitolo 16

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Li vedo lasciarmi, chiudere la porta: ecco la bara che si richiude nuovamente.

È buio, sono sul mio letto, o forse è meglio dire: sono distesa sul mio letto da ben 4 giorni.
Sono ancora in quella casa, la stessa dove potrei incrociare lo sguardo di Vinnie dieci volte al giorno senza rendermene conto, la casa dove dovrei vedere Nessa ridere come una pazza mentre io, invece, muoio internamente. Non mi va bene, non posso accettare il fatto di essere triste, di ritrovarmi sempre allo stesso punto: io e la mia anima gemella distanti, separati da una barriera di emozioni che non vogliamo esporre, perché troppo fragili da lasciarle allo scoperto.

Sento bussare. Un brivido percorre la mia schiena come se quelle nocche che stanno colpendo ripetutamente la porta stessero percorrendo sensualmente le curve del mio corpo. Vedo delle dita aggrapparsi ferocemente al muro. "La cena è pronta, scendi subito e vieni a mangiare". La porta si richiude.
Silenzio. Troppo silenzio.

Decido di alzarmi. Mi metto comoda ed esco dalla stanza. Giro a destra intenta a scendere le scale, ma mi sento osservata. Guardo avanti, lo vedo, è lui. Mi scruta con occhi pieni di rabbia, provocazione, sensualità. Pian piano inizia ad avvicinarsi, sbatte i palmi contro il muro chiudendomi tra le sue braccia: "sei scesa finalmente".
"Sinceramente ancora no, con permesso" dico spostando i suoi ammassi di muscoli; lui, però, mi prende con forza, mi prende in braccio ed inizia a far scorrere delicatamente i suoi palmi sul mio corpo.
Il mio respiro inizia ad affaticarsi e, dopo aver chiuso lentamente gli occhi per i forti brividi che mi percorrevano, Vinnie mi lascia andare e mi fa cenno di scendere le scale.
Questo ragazzo è tutto matto, non lo capirò mai.

Ci sediamo a tavola, vinnie si siede vicino a me. Tutti ci osservano e Nessa, coricata di fronte a Vinnie, è infuriata più che mai.

Iniziamo a mangiare, quando sento i polpastrelli di Vinnie toccare la mia coscia: metto la mia mano sopra la sua e lui inizia a stringere. Io balzo in aria dal dolore, lo guardo e lui scoppia a ridere: la sua solita risata diabolica.

Per non alimentare la questione mi dirigo in camera e chiudo a chiave la porta.
Mi metto le cuffie, metto la musica a tutto volume e mi isolo da tutto e da tutti.

Controllo l'orologio, sono le due di mattina, cavolo è tardi. Alzo lo sguardo e, no, non ci credo...

Spazio autrice:
Eccomi tornata. Volevo innanzitutto chiedervi scusa per l'assenza. Volevo inoltre avvisarvi di non preoccuparvi, ho letto tutti i vostri messaggi/commenti! Grazie mille q tutti/e per il supporto ed i complimenti inerenti alla storia. Spero vi stia piacendo! Tornerò con la stessa frequenza iniziale!!

Piccolo promemoria (come sempre):
Sei bellissim*! Continua a brillare e a dare sempre il massimo!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2021 ⏰

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