ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 3

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<<Pertanto tale casa dovrebbe appartenere a noi da questo momento in poi>> disse il giovane.

Sarà una convivenza un po' strampalato, con un ragazzo che a stento neanche parla.

Entriamo e iniziamo a sondare tutto il perimetro della casa, i vari mobili di ultima generazione, ecc.

La casa si suddivideva in due piani, a est vi era la zona soggiorno, dove riscontriamo uno smisurato divano laddove stima un idoneo comfort. Dirimpetto si scorge un mobile nero corvino accanto al muro, laddove internamente accoglieva ogni assortimento di cibo.

<<queste prelibatezze si estingueranno molto recentemente.>> disse lui leccandosi le labbra

<<degusteremo successivamente stasera.>> dissi con una leggera arroganza nel timbro di voce. Sinceramente mi ero già stufata di star qua. Per quanto potrei essere più civile e garbata non mi va proprio.

Ci prolungammo con il tour dell'abitazione e ci avviammo nel locale affianco ossia il salone dove si mangia: nel cuore della stanza è collocato un grande tavolo di legno scuro massiccio che potrebbe benissimo ospitare più di sei persone e non ne capivo il motivo di un oggetto mastodontico se alla fine nell'abitazione ci stavamo solo noi due.

La stanza che confina con quella precedente è la cucina, costruita con il quarzo bianco perlato, molto graziosa, il pianocottura riteneva delle rifiniture in oro sui bordi, ma penso che non sarà molto utile dato che siamo entrambi muniti di bacchette, di conseguenza usiamo quest'ultime.

Saliamo le scale di un legno pregiato con di fianco munito di un corrimano d'argento con delle piccole rifiniture in oro bianco, vintage direi. finalmente al termine dell'ultimo gradino si presentano tre porte, una in fondo al corridoio situata a sinistra, una a destra e una vicino alla prima.

Io mi fiondai su quella di destra mentre Draco verso quella di sinistra.

Nell'istante in cui entrai mi si presentò davanti un letto, dedussi quindi che fosse la camera da letto. Un letto a baldacchino con delle coperte in seta color verde smeraldo, le pareti erano variopinte di un nero, colore molto allegro devo dire. Situata a sinistra vi era presente una scrivania abbastanza spaziosa costruita con il legno di betulla, con accanto incastonata nel muro un grande finestrone con appoggiate delle tende color rosa pastello.

Balzai fuori dalla porta e mentre Draco entrò su questa da dove ero appena uscita, io entrai sulla successiva dove vi era appena stato lui. Mi introduco nella stanza e vidi un semplicissimo bagno dove i sanitari sono fatti di marmo.

Mi incamminai fuori e vidi un bagno simile a quello precedente.

Sguscio fuori da questa e andai a sedermi sul grande divano color marrone scuro. Riflettevo il percorso della mia vita, e giunsi a una conclusione, ricordandomi che dovevo congiungermi con un ragazzo di cui sapevo poco o niente. Era bello. Nulla da dire. E quindi mi derivó un pensiero dettato dalla mia mente. Se lo avessi trattato male, forse lui si sarebbe stancato e quindi avrebbe annullato il contratto.

A risvegliarmi da questi pensieri malsani è proprio lui che mi stava sventolando la sua mano davanti al volto.

<<che c'è?>> chiedi facendo la svampita
<<non parlarmi così>> disse infastidito
<<altrimenti?>> azzardai
<<ti infliggo una delle mie punizioni, e non sarà molto piacevole>> disse ghignando
Scoppiai in una fragorosa risata ma il suo sguardo di ammonimento mi fece sghignazzare ancora di più.
<<vuoi sospendere le tue risate isteriche?>> disse ancor di più arrabbiato
<<A mia discolpa potrei dire che a Draco Malfoy detesta essere preso in giro>> Conclusi facendo la finta dispiaciuta. Mi alzai e mi diressi verso la cucina e senza alcuno sforzo dato che usai la bacchetta predispongo da mangiare.

Sinceramente apparecchiai solo per me perché dato dal fatto che avevo già "preparato" da mangiare, lui stava comodamente seduto sul divano aspettando di essere servito. No. Non funziona così. Non sono la sua serva o cameriera.
Se vuole mangiare, può farlo benissimo da solo.

Finito di mangiare sparecchiai e lavai quello che avevo usato, in quella circostanza entrò Draco che con uno sguardo di rimprovero allestendo con le varie stoviglie. Si è incazzato perché non ho apparecchiato anche per lui. Ma fa sul serio? Se a casa sua era servito e riverito non è un mio problema.

<<Dignitoso da parte tua predisporre solo per te>> disse con una smorfia. Aggrottai le sopracciglia.
<<Se a casa tua funziona così, non me ne faccio carico io>> dissi alzandomi ma lui aveva da ribattere ovviamente.
<<ma che lingua tagliente, faresti meglio ad usarla per altre cose>> disse seducente.
Oh dio! Che schifo! Dio salvami.

Non so per quale motivo ma iniziammo a bisticciare su una cosa di poco conto a parer mio.
Ma un bussare alla porta ci fa subito smettere e rimanere congelati nella posizione in cui eravamo.

𝙞𝙡 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙤 𝙨𝙞𝙜𝙞𝙡𝙡𝙤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora