Il panico mi assalì e non so perché ero in completa ansia. Quindi feci cenno di sì.<<quindi ora ti va di dialogare? Mi hai tenuto il muso per un giorno intero. E ora ti va di parlare.>> sbottai
<<Io mi sono sentito di fare quello che ho fatto perché tu hai incominciato a mancarmi di rispetto.>>
Mancargli di rispetto. Ma cos ha nella testa.
Gli ho solo risposto male. Ma quante volte ancora dovrò affermarlo.<<E poi dovresti vergognarti, a portare quella ragazza lì. Nella nostra camera. Nel nostro letto. Nella nostra casa. Sei veramente un maleducato!>> dissi incrociando le braccia.
<<Lo so. Hai ragione. Sono un deficiente. Ma non capisco il motivo per cui l'ho fatto. Non riesco a spiegarmelo nemmeno io>> dice abbassando lo sguardo.
*
E invece sì che se lo spiegava. Lo sapeva eccome il motivo.
Ma non gliel'avrebbe detto. Non ora. Non sa come potrebbe reagire.
Oppure lo sa.
C'erano due modi in cui potrebbe reagire:
Il primo. Se glielo avrebbe confessato. Quello che provava per lei. Quello che sentiva per quella ragazza dai capelli corvini e occhi scuri come il buio, ma così lucenti ogni volta che si posavano su un qualsiasi cosa.
È verosimile che lei lo avrebbe insultato. Lo avrebbe lasciato solo. Come sempre. Come tutti. Come un bambino che si ritrovava in un orfanotrofio abbandonato dai genitori.
Ammissibile il fatto che non lo avrebbe neppure più guardato con gli stessi occhi.
Concepibile che lo avrebbe ignorato per sempre.
Ipotizzabile che se ne sarebbe andata lontano da lui. Portando con sé tutto l'amore che lui provava.
E questo gli faceva male. Non avrebbe sostenuto un tale affronto. Si sarebbe chiuso. Come un guscio. Un guscio vuoto.
Non se lo sarebbe mai perdonato se tutto questo fosse accaduto.
Draco nutriva per lei un sentimento così forte che si è rafforzato nel corso degli anni. E anche se per qualche tempo non l'aveva più vista, non sapeva cosa stesse facendo, con chi era o dov'era, quello che provava era rimasto tale o forse fortificato.
Ma quello che non voleva per nessuna cosa al mondo è che lei lo lasciasse.
Il secondo motivo invece era:
Magari provava qualcosa per lui.
Magari tentava di nasconderlo con quella maschera di ferro che si era costruita.
E lui sperava con tutto il suo cuore che fosse così.
Forse lei in quel momento non provava quel tipo di sentimento ma sperava che con il passare dei giorni potesse fiorire qualcosa. E maturare nel tempo.
Anche un qualcosa di piccolo.
Lo sognava.
*
<<Insomma non ti spieghi il fatto che hai portato proprio Astoria qui. In casa nostra>> alzai la voce. Mi stavano saltando i nervi.
Perché forse non so da dove e come stavo iniziando a provare un qualcosina, ancora piccolo. Minuscolo per lui.
Mi faceva tenerezza in quel momento che non so il perché andai da lui e lo abbracciai.
<<Non importa dai. Ma non deve più accadere. Ci siamo capiti?>>
Posso sembrare pazza ma provavo una soavità nel incastrare i miei occhi nei suoi.
Così limpidi. Così di ghiaccio. Ma così dolci da farti sciogliere.
In quel momento ci guardammo negli occhi. Anzi ci sprofondai. E vidi nel suo sguardo un luccichio strano. Un bagliore inspiegabile.
Non so che mi è preso ma appoggiai le mie labbra alle sue.
Rimase di stucco. Immobile. Ghiacciato. Ma poi si addolcì e prese a baciarmi anche lui.
Mi chiese l'accesso con la lingua dopo un paio di minuti a baciarci. Ad assaporarci con le labbra. Con le mani che nel frattempo lui le appoggiò con delicatezza sui fianchi.
E io le avvolsi attorno alle sue spalle ampie.Mi staccai io da quel bacio.
E lo guardai con le labbra umide e gonfie a causa dei baci.
Era bellissimo. Con i capelli scompigliati. Le labbra di un colore più acceso a causa della leggera passione. E la maglia sgualcita per colpa mia poiché gliel'avevo avvolta io nel pugni.
Mi alzai in piedi, dal momento che mi ero abbassata alla sua altezza dato che lui era ancora seduto sulla sedia dove poco prima stavamo cenando.
<<Vado a letto>> rivelai a bassa voce e un leggero sorrisino sulle labbra.
<<D'accordo, io vado a docciarmi e arrivo pure io.>> disse
Mi incamminai su per le scale e entrai in camera. Mi levai i vestiti di dosso. Mi vestii con il mio pigiama. Poi scostai le coperte rifatte la mattina e mi appoggiai con la guancia al cuscino e mi addormentai stranamente felice.
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𝙞𝙡 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙤 𝙨𝙞𝙜𝙞𝙡𝙡𝙤
Romantizm(COMPLETA) [IN REVISIONE] Eleonor Riddle una ragazza di 19 anni, è costretta a sposare Draco Malfoy per ordine di suo padre che ovviamente ha un contratto con il padre del giovane. Eleonor non accetta questo cambiamento radicale della sua vita così...