Mi svegliai ancorata al suo corpo massiccio, e sorprendentemente avevo un suo braccio stretto in vita.
Spostai leggermente il suo braccio robusto, facendo attenzione a non svegliarlo, e scostai le coperte per poi alzarmi e dirigermi in cucina.
Preparai la colazione sempre con l'aiuto della bacchetta, e provvedo per disporre la colazione sul tavolo, sia per me sia per lui, nel momento in cui avrebbe deciso di svegliarsi e avesse voglia di mangiare qualcosa.
Sinceramente il mio comportamento non è stato corretto, anche se eravamo in questa maledettissima casa solo da un giorno, per convivere al meglio saremmo dovuti andare d'accordo o perlomeno essere in buoni rapporti.
Non so se le mie scuse verranno accettate ma ho deciso di parlargli e mettere fine a questo angosciante silenzio che mi tortura da un giorno.
Erano le dieci in punto di un venerdì mattina, predispongo la colazione dopo aver preparato la tavola per far sì di non sporcarla con del the caldo e dei biscotti con gocce al cioccolato. i miei preferiti.
Nel frattempo Draco si era alzato. Dettato dal fatto che avvertii i passi scendere le scale scricchiolante. Entro anche lui in cucina e si sedette sempre di fronte a me. Tenendo ovviamente lo sguardo abbassato. Non facendolo mai scontrare con il mio.
Dettato dal fatto che il mio comportamento non fosse stato consono alla nostra situazione, Stava peggiorando. Per il mio comportamento letteralmente più che giusto del ragazzo davanti a me.
Però non poteva fare così. Io mi assumo le mie colpe per avergli risposto male ieri. Ma non credo che a lui scalfiscano le mie parole. E poi dopo ieri non ci siamo rivolti la parola per tutto il giorno. Quindi non so che gli prendeva.
Provai comunque a fare un tentativo di approccio, per vedere se la situazione potesse migliorare in qualunque modo.
<<Ehm..Come stai?>> Le parole mi morirono in gola, non so perché avessi timore di parlare ad alta voce in sua presenza.
Sarà dato dal fatto la sua corporatura imponente e dal suo sguardo affilato. Che non lasciava intravedere nemmeno un pizzico di emozione.
Lui non rispose e continuò il suo primo pasto della giornata. Ma ritentai.
<<Ti..ti piace o gradisci guastare qualcos'altro?>> Abbassai subito lo sguardo non appena vidi il suo alzarsi per scontrare i miei occhi con i suoi.
Mi metteva timore e agitazione. Non so che mi prendeva. Non mi era mai capitato. Ma sarà cosi perché non avevo ancora preso l'occasione per conoscerlo meglio. Conoscere la sua storia. Chissà che infanzia avrà avuto. Sicuramente meglio della mia. Più felice. Meno logorante.
Non mi rispose neancora e il panico misto a rabbia stava per prendere il sopravvento dentro di me.
Così repressi soprattutto la rabbia e ci riprovai per l'ennesima volta.
<< Senti. Draco, mi dispiace per come ti ho trattato ieri, però non rivolgendomi la parola e non guardandomi in faccia, la situazione non si risolverà, anzi precipiterà ancor di più>>
Questa volta lo guardai e il mio sguardo rimase fisso sul suo volto per scorgere qualsiasi emozione o espressione del suo volto.
<<Sono lusingato dalle tue scuse, ma non accetto il fatto della tua mancanza di rispetto>>
Addirittura. Mancanza di rispetto. Stava esagerando. Sì gli ho risposto in modo sgarbato ma non mi sembra corretto la sua espressione.
<<non ti ho mancato di rispetto Draco, si ti ho risposto maleducatamente, ma non esagerare>>
<<non esagerare dici? Ti rendi conto che..>>
Qualcosa lo fermò. Non so cosa. Ma non disse più nulla. Almeno non mi ha urlato in faccia. Cosa che un po mi meriterei.
Finimmo di mangiare. E prima uno e dopo l'altro a turno per non scontrarci, salimmo in camera per vestirci con abiti più consoni per la giornata.
Mi abbiglio di un maglione di lana a lunghezza vita color grigio perlato, e per pantaloni optai per un semplice leggings nero. Come scarpe invece delle sneaker normali, semplice ma ad effetto.
Io fui la seconda ad essermi vestita e quando scesi giù lo trovai vestito tutto di nero ovviamente. Ma in maniera, non lo so, elegante? Non so che doveva fare vestito così accurato. Forse faceva parte del suo essere vestirsi così. Essere sempre perfetto.
Quel giorno scrissi una lettera di saluti a Pansy: la mia migliore amica. Gli scrissi cosa fosse successo, le novità, e gli chiesi pure un'uscita per questo pomeriggio, per apprestarmi a raccontare con più dettagli la vicenda di questi giorni.
Chiusa la busta accuratamente. La legai alla zampetta della mia civetta personale: Aria. Una bellissima civetta color Bianco latte. Candido. con degli occhi azzurro mare. dopodiché gli dissi a voce l'indirizzo e lei spiccò il volo verso la destinazione.
La risposta dopo un ora circa non tardò ad arrivare la aprii e ne lessi il contenuto.
Carissima Eleonor, sono molto gioiosa di aver letto il tuo scritto e mi lusinga il tuo invito per un incontro come un tempo fa tanto da accettarlo con molto piacere.
Sarei disposta ad incontrarti per le tre in punto di oggi pomeriggio al Black's and Stone. Ti auguro una felice mattinata.
Pansy, Parkinson.Guardai l'orologio e segnava le dodici e tre minuti. Preparai da mangiare.
Draco era sparito, e questo mi sollevava un po'. Ma dall'altra parte un po' mi preoccupava il dove fosse andato, a fare che cosa e soprattutto con chi.
Mi sedetti a tavola e cominciai a mangiare dopo averla imbandita, stranamente c'era un silenzio che mi faceva accapponare la pelle per quanto fastidioso sia.
Finito di mangiare mi stesi a letto per fare un riposino. E mi addormentai subito e senza pensieri.
Mi svegliai di soprassalto a causa di una parta che sbatte sul cornicione. Vado di corsa per vedere cosa sia successo. Ma è semplicemente Draco rientrato dal nostro giardino.
Che cosa aveva fatto tutto il tempo fuori?
Mancava un quarto d'ora alle tre, feci una doccia veloce e mi vestii con abiti comodi.
Un jeans a colore chiaro con un maglione color nero.E prima di uscire dalla porta mi voltai verso il ragazzo che nel frattempo si era accomodato nel divano.
<<Io esco, non so per che ora torno>>
Non aspettandomi risposta uscii e mi incamminai alla seconda birreria più famosa del mondo magico.Arrivai a destinazione e vidi subito la chioma folta color caramello di Pansy. Seduta già al tavolo con sulle labbra un sorriso genuino.
<<Buongiorno Eleonor, com'è andata la mattinata? L'hai passata in serenità?>>
Gli racconto tutto. Del matrimonio. Del perché Draco non mi parla più. Ma ometto il fatto che sento un vuoto dentro quando quel ragazzo mi passa accanto senza nemmeno guardarmi.
Passammo un bel pomeriggio di chiacchiere. Risate. E quant'altro. Ero fortunata ad avere lei come amica. Sapeva sempre cosa dire o cosa fare.
E io la adoro.
Poco dopo mi avviai verso non prima però di essere passata al negozio di dolciumi. Ne presi quanti più possibili. Magari anche da condividere con Draco.
Mi incamminai per il vialetto fatto di ciottoli modellati. Cercai le chiavi nella tasca dei jeans e le infilai nella toppa della porta.
In casa si diffusero strani verso che non mi potei spiegare. E provenivano proprio dalla nostra camera. Avevo timore. Ma presi coraggio e salii le scale.
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𝙞𝙡 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙤 𝙨𝙞𝙜𝙞𝙡𝙡𝙤
Romance(COMPLETA) [IN REVISIONE] Eleonor Riddle una ragazza di 19 anni, è costretta a sposare Draco Malfoy per ordine di suo padre che ovviamente ha un contratto con il padre del giovane. Eleonor non accetta questo cambiamento radicale della sua vita così...