Quaranta

1.8K 63 119
                                    

Da quel giorno è stato tutto diverso.
Ci siamo addormentati sul letto dopo aver fatto l'amore per così tante volte che fatico a ricordarne il numero esatto, e quando mi sono svegliata per la prima volta ho pensato solo a lui.

Non a Clarissa, che da un secondo all'altro sarebbe potuta tornare in camera e trovarci in questo stato.
Neanche ai miei sensi di colpa, o alle scuse da inventare.
Ho pensato solo a Damiano, ho guardato il suo torso nudo e il viso rilassato nel sonno per quelle che mi sono sembrate ore intere.

Ho osservato le vene sporgenti delle braccia percorrergli la pelle fino alle mani, e ho inspirato il suo profumo così forte che mi rimarrà impresso per sempre.

Poi quando si è svegliato abbiamo deciso che per qualche giorno sarei stata da lui, e ho lasciato a Clarissa un bigliettino in cui dicevo che le avrei lasciato il tempo di cui aveva bisogno, ma dopo di che sarei tornata determinata a recuperare la nostra amicizia.

E ora eccomi, nel salone di casa Raggi ad ascoltare per l'ennesima volta le prove di questi ragazzi che sembrano diventare più bravi ogni volta che li ascolto.

«Allora? Com'è?»

Mi chiede Victoria scendendo con un balzo dal palchetto improvvisato.
Le allungo la mano per batterle il cinque e lei lo fa all'istante, sorridendo a trentadue denti.

«Siete pazzeschi»

«Speriamo che lo pensino anche gli sponsor di domani. Sarà un'occasione importante»

Damiano è teso. Erano mesi che non gli si presentava una possibilità concreta, e adesso sono stati invitati a suonare in uno dei locali più in vista di Roma.

Si avvicina a me e mi stampa un bacio sulle labbra, per poi scompigliarmi i capelli e mostrarmi un sorriso sincero.

«Devo ancora abituamme a sta cosa che ve baciate»

Ci prende in giro Victoria, prendendo un sorso della birra al limone che ha appena estratto dal frigo di Thomas.

«No ma fai pure come se fossi a casa tua»

Commenta il biondo, per poi ridere mostrando il suo sorriso imperfetto ma proprio per questo ancora più bello.

«E comunque io già lo sapevo dal primo giorno che t'avemo incontrato che sareste finiti insieme»

Fa sempre Thomas, con tono altezzoso, mentre si siede sul divano di fianco a me circondandomi le spalle con un braccio.

«Anch'io se è per questo. E scollate»

Ribatte Damiano, prendendo il braccio di Thomas e togliendolo dal mio corpo dopo neanche un secondo che si era appoggiato.

«Che significa anch'io? Stavi co' quella per sport?»

Vorrei intromettermi e correggere Victoria dicendole che "quella" ha un nome, ma risulterei ridicola e ipocrita nel prendere adesso le parti di Clarissa.

«So sempre stato co' tutte per sport. N'è stata un'eccezione. È sta nanetta di un metro e sessanta che lo è»

Arrossisco appena e sorrido a Damiano, i suoi amici mi hanno accolto come se già conoscessero questa situazione, e mi chiedo se lui gli abbia mai effettivamente parlato di me.

Mentre tutti si rimettono a parlare della serata di domani, mi arrivano un paio di messaggi da Matteo, un ragazzo simpatico che ho conosciuto in accademia.

Mi chiede solo di passargli qualche appunto, ma a Damiano al mio fianco sembra interessare più del previsto il contenuto di quei messaggi, tant'è che mi guarda storto non appena legge di nascosto dal mio display.

Lontano dal cuore|| Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora