Precipitavo, le dita artigliate alla maglietta strappata di Percy. Il vento, l'alito di Tartaro, che graffiava il volto mentre la speranza scivolava via, ciò che ero che rimaneva indietro mentre le lacrime fluttuavano dai miei occhi, rimanendo sospese nella voragine.
La mano salda di Percy mi si infilò dietro la testa, affondando nei capelli sporchi di polvere. Avvicinò il mio viso al suo, stringendomi in un abbraccio disperato.
– Ti amo.
Quel sussurro giunse anche attraverso il sibilo che mi riempiva le orecchie, attraverso la paura che annebbiava i sensi.
Mi aggrappai a lui con tutto ciò che mi era rimasto, con tutta la vita che ancora palpitava nel petto lacerato dal terrore.
– Ti amo – ripeté il ragazzo, mentre le sue lacrime bollenti mi bagnavano le guance – Annabeth...
Singhiozzai, il corpo senza peso e il sangue che pulsava nelle tempie. Le viscere della terra che mi trascinavano verso il buio, verso un orrido ignoto che mi restava appeso nell'anima, quasi come io ero sospesa su di lui.
– Percy – rantolai – Non lasciarmi andare...
I suoi occhi verde mare, luminose perle d'oceano, brillarono nell'oscurità mentre mi stringeva più forte. Quello sguardo, per qualche meraviglioso istante, lucciole fluttuanti nella notte, mi condusse fuori dall'incubo.
– Non lo farò – bisbigliò lui, mentre una lacrima veniva liberata dalle sue ciglia e fuggiva nel buio.
Mi baciò.
Tartaro ci inghiottiva e il mondo crollava, stracciato dagli artigli di Gea. La luce, là in alto, si era ridotta fino a dissolversi in ombre opprimenti. La felicità sembrava un remoto miraggio.
Eppure Percy mi baciò.
E ogni cosa si ribaltò.
Il tempo si intrecciò con lo spazio. La realtà roteò in sogni discordanti, visioni prive di senso. Deliri di una mente scivolata oltre il baratro oscuro della follia.
I respiri rallentarono fin quasi a interrompersi, la verità si fuse con menzogne tracciate di sangue.
Non seppi più chi ero.
La conoscenza mi abbandonò, la mia stessa logica, la mia stessa mente si staccò dall'anima e volò via come un pallido spettro. Rimasi rannicchiata nel silenzio, conscia di aver perso la mia vita, di aver lasciato che quei ricordi si allontanassero dove non potevo raggiungerli.
Chi ero?
Chi potevo essere?
Restò un bacio. Labbra premute sulle mie. Occhi verdi. Odore del mare.
Ti amo.
E poi più nulla.
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Prigione di sogni [Percy Jackson] [Temporaneamente Sospesa]
Fanfiction[AVVERTENZA: questa storia contiene SPOILER per PJO, HoO, ToA] [...] - Sei l'eroe di molti, Percy - continuò - La stima è cresciuta attorno alla tua persona, una fama di cui forse non ti rendi neanche conto. Ciò che hai fatto ha scaldato i cuori, il...