24h [Yeonbin]

𝒚𝒆𝒐𝒏𝒋𝒖𝒏

Salate lacrime mi solcarono le guance e una tristezza immensa mi strinse il cuore, il mio migliore amico aveva ragione e io come sciocco non li avevo creduto. Caddi a terra per colpa delle gambe troppo deboli, e molte altre lacrime scesero bagnando così i miei pantaloni. Ma il mio orgoglio era tanto da farmi rialzare. Mi bruciava il petto.

Uscì dal mio appartamento, ancora con il cuore infranto in mille pezzi, ma le lacrime che prima scendevano erano state rimpiazzare dagli occhi privi di qualsiasi espressione.
Non sapevo esattamente dove stessi andando, ma almeno stavo andando lontano da lui.

Mi ritrovai dopo un po' davanti a una caffetteria abbastanza carina e decisi di entrai per ripararmi dal freddo, perché come uno sciocco ero uscito per la fretta senza giacca.

Mi sedetti in un tavolo e ordinai una cioccolata calda, non mi guardai in giro poiché non mi importava molto il luogo in cui mi trovavo, mi importava solo di stare in un luogo caldo.

L'unica cosa che vedevo era il tavolino in legno davanti a me, non alzai gli occhi neanche per ordinare, sapevo di averli gonfi e rossi, quindi evitai per non dare troppo all'occhio.

Il telefono continuava a vibrare nel taschino dei pantaloni, lo presi e vidi 34 chiamate perse dal mio migliore amico e 87 dal ragazzo che avevo lasciato lì nel mio appartamento. Non volevo più sapere nulla su di lui, non volevo sapere più nulla su tutti.

Spensi il telefono.

Che sciocco, dissi a bassa voce, così che nessun altro mi sentisse. Ero stato un completo idiota a fidarmi ciecamente di quello lì.

Una tazza venne appoggiata davanti ai me, alzai gli occhi per ringraziarlo ma rimasi colpito dal fascino del cameriere che mi stava servendo.

Il ragazzo prese parola "tutto ok?" Prima di risponderli lo guardai a lungo, guardai gli occhi profondi e confortanti come quel luogo in cui mi ero ritrovato, il sorriso timido che ai bordi venivano accompagnati da due tenere fossette, il fisico in forma, e in fine mi soffermai alla targhetta che aveva nella divisa da lavoro: "Choi Soobin".

Finalmente mi ripresi da quel momento di trans e gli risposi:
"Potrebbe andare meglio".