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Yeonjun


"Come ti chiami?" mi chiese il ragazzo difronte a me, gli risposi con un filo di voce.

Oltre a noi due non c'era nessun altro dentro al locale, poiché le ultime persone che c'erano se ne erano andate.

Presi la mia cioccolata calda e iniziai a sorseggiarla, fissando il ragazzo che in tanto si era seduto nella sedia opposta alla mia. 
Non indossava anelli, e non sembrava una cattiva persona inoltre le sue dolci fossette mi avevano leggermente rallegrato la giornata.

"Cosa ti è successo, Yeonjun?" Chiese il ragazzo con un viso preoccupato: la fronte era leggermente corrucciata e le labbra semi aperte.

Come potevo dirgli <Sono stato tradito dal mio coinquilino non che mio fidanzato e il suo amante non era nessun'altro che il mio migliore amico> quindi dissi solo "Sono stato tradito dal mio fidanzato" privo di qualsiasi sentimento. Non seppi in un primo momento il motivo per cui glielo dissi, potevo inventarmi qualche scusa ma il moro mi dava una certa fiducia e in quel momento sentivo un bisogno enorme di parlarne con qualcuno, quindi decisi di non mentirli.

Il ragazzo fece un espressione scioccata mista a disgustata, mi uscì involontariamente un sorriso per l'espressione ma lo nascosi prontamente con la tazza della cioccolata calda.
"Come si può fare una cosa del genere al proprio fidanzato?" disse con una voce leggermente arrabbiata "Cosa farai ora?" Mi chiese, cosa faccio ora? Dove vado? Non ho nessuno, avevo solo lui eppure anche lui mi ha lasciato solo "Hai un posto dove dormire?" Disse distraendomi dai miei pensieri, lo guardai poi abbassai lo sguardo e negai con la testa, ero stanco tanto fisicamente che  mentalmente. "Devo chiudere il Bar, aspettami qua e poi ci pensiamo, va bene?" Mi disse con tono calmo, annuì con la testa. La sua gentilezza mi colpì, non tutti offrirebbero così tanta disponibilità e cura verso qualcuno in difficoltà, e questo suo aspetto mi scaldò il cuore, proprio come la cioccolata calda.

Mi persi a guardarmi in giro, mi trovavo locale spazioso e confortante: davanti alla grande porta di vetro c'erano due piante molto curate, poi davanti il bancone con esposti tanti tipi di dolci, a sinistra c'erano i tavolini in legno dove io ero seduto. Un posto curato e minimalista.

Dopo un po' il moro tornò e ci alzammo, pagai la cioccolata calda anche se Soobin insisteva di lasciar stare. Poi uscimmo, aspettai che chiudesse anche la porta.

Così ce ne andammo.

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