CAPITOLO 5

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"Allora come è andato il club di musica?"

Avevo invitato Alexis e Bree a casa mia per una specie di riunione tra ragazze. Era da un po' che non lo facevamo e devo ammettere che non vedevo l'ora che arrivasse quella serata solo per noi. 

"È andato tutto molto bene. Vi giuro penso di essermi innamorata della Brown, è davvero fenomenale quella donna!" esclamai.

"Stai attenta non voglio dei nipotini Sky!" disse Alexis.

Scoppiammo tutte a ridere.

"No apparte gli scherzi, non indovinerete mai chi è venuto a far parte del club!"

"Penso di sapere chi è!" disse Bree con un sorriso malizioso.

"È sicuramente Christofer -sonomoltosexy- Wilde" continuò.

Abbassai lo sguardo, sapendo che le mie guance erano diventate rosse.

"Hey, ma guarda un po' chi è diventata rossa non appena abbiamo nominato Christofer!" mi prese in giro Alexis mentre Bree ridacchiava.

"Oh, smettetela. Ho solo un po' di caldo, tutto qui" mi giustificai invano.

"Si, certo" mi disse Alexis con uno sguardo che diceva chiaramente 'si vede che stai mentendo'.

"Smettila di guardarmi così, mi metti a disagio!" esclamai per poi scoppiare a ridere insieme alle due ragazze sedute sul pavimento della mia stanza.

"Dai Sky ammettilo! Quel ragazzo ti piace" disse Bree maliziosa.

"Non è che mi piace. E' simpatico e andiamo d'accordo, tutto qui" spiegai ancora imbarazzata. Christofer era solo un amico, niente di più. Non lo conoscevo ancora molto bene e volevo capire chi era veramente e, insomma conoscerlo un po' meglio.

"Certo, come no. Ma ricordati Sky che quando vi metterete insieme e avrete dei bambini tutti biondi, io sarò lì a dirti 'Te l'avevo detto!' "esclamò Bree guardandomi con uno sguardo a dir poco inquietante. 

"Okay mia cara veggente, che ne dici di guardare il film che abbiamo portato?" esclamò Alexis facendo immediatamente risvegliare Bree dallo stato inquietante in cui era entrata poco prima. Bree a quel punto si alzò improvvisamente più rilassata e andò a prendere un dvd dalla sua borsa. Dovevo ammetterlo. Passare del tempo insieme a Bree e Alexis, mi era mancato. Le adoravo e solo in quel momento mi resi conto di quanto quelle due strambe fossero importanti per me e quanto fossero indispensabili per rendere completa la mia vita.

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Era l'ultima ora di lezione e questo significava che mancava poco all'inizio del club di musica. La professoressa Brown era una donna straordinaria: mi stava insegnando davvero molte cose e non vedevo l'ora di continuare a lavorare insieme a lei.
Il suono della campanella mi risvegliò dai miei pensieri. Misi con calma i libri in cartella e mi diressi verso il club.
Appena entrai lo vidi. Era già seduto su una sedia con la stessa chitarra della volta scorsa appoggiata in grembo. Appena mi vide si girò e mi rivolse un sorriso a dir poco stupendo e io non potei fare a meno di arrossire. Dovevo assolutamente darmi una calmata. Insomma non potevo arrossire in continuazione. Mi guardai intorno. La Brown non era ancora ancora arrivata quindi andai a sedermi aspettandola per poi iniziare a provare.
Ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi che qualcuno mi si era avvicinato e si era seduto davanti a me. Alzai lo sguardo e vidi Christofer che mi sorrideva.
"Hey" esclamò.
"Ciao" gli risposi rivolgendogli un sorriso.
"Senti, volevo chiederti se ti andava - fece una piccola pausa- si, insomma se ti andava di venire con me in un posto così che possiamo conoscerci un po' meglio" disse imbarazzato. Ero rimasta un po' scioccata dalle sue parole. Insomma mi aveva appena chiesto di uscire, giusto? Arrossii violentemente e prima che potessi accettare il suo invito, la professoressa varcò la soglia dell'aula e obbligo me e Christofer ad interrompere la nostra conversazione. Aveva un tempismo davvero perfetto quella donna.

Christofer si avvicinò a me e mi sussurrò all'orecchio

"Ne riparliamo più tardi" mi sorrise e poi se ne andò, lasciandomi in piedi, completamente rossa in viso e con brividi che percorrevano tutto il mio corpo.

Mi ripresi da quello stato di trance in cui ero caduta a causa della vicinanza del mio corpo con quello di Christofer e andai dalla professoressa.
A quanto pare oggi mi avrebbe insegnato le tecniche per imparare a controllare la respirazione.
Stavamo per metterci al lavoro quando una voce che ben conoscevo richiamò l'attenzione di tutti.
"Scusi professoressa, vorrei provare a cantare una canzone"
Mi voltai e lo vidi in piedi con la chitarra in mano pronto per salire sul palco.
"Certo signor Wilde. Saremo tutti molto contenti di ascoltarla" gli disse gentilmente la Brown.
Senza dire niente si diresse verso il palco e iniziò a provare qualche accordo.
Andai a sedermi in prima fila negli unici posti liberi e aspettai che iniziasse a cantare.

I wanna be a billionaire so frickin bad
Buy all of the things I never had
I wanna be on the cover of Forbes Magazine
Smiling next to Oprah and the Queen

Oh every time I close my eyes
I see my name in shining lights
A different city every night oh I swear
The world better prepare for when I'm a billionaire

Wow. Era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare. La sua voce era bellissima e anche molto versatile. E poi sapeva suonare la chitarra davvero molto bene. Non c'erano dubbi, mi aveva stupita e non poco. Probabilmente l'aveva capito anche lui visto che mi stata guardando cercando di trattenere una risata e io non potei fare a meno di sorridergli ancora estasiata per la sua performance.

"Molto bene signor Wilde! Ha davvero una bella voce" esclamò la professoressa congratulandosi con Christofer.
"La ringrazio, prof" le rispose Christofer sorridendole.

Christofer tornò al suo posto insieme alla chitarra e io andai dalla Brown a continuare il lavoro sulla respirazione. Continuammo così fino alla fine del corso e non potevo essere più soddisfatta dei progressi che avevo fatto. Velocemente arrivò l'ora della chiusura del club. Tutti iniziammo a mettere in ordine gli strumenti e piano piano gli studenti iniziarono ad andarsene. Vidi Christofer che stava andando via, così presi in fretta le mie cose e lo raggiunsi.

"Christofer!" lo chiamai e lui si girò confuso.

"Volevo dirti -continuai- che ho pensato a quello che mi hai proposto prima e sarei molto felice di venire con te e si, insomma conoscerti un po' meglio" gli dissi imbarazzata. Lui mi sorrise in risposta e in silenzio ci dirigemmo verso il parcheggio della scuola.

"Skylar, che ne dici se ti accompagno a casa? Insomma si sta facendo buio e..." lo bloccai e accettai volentieri la sua proposta. Il viaggio fu molto silenzioso e in poco più di dieci minuti arrivammo di fronte a casa mia.

"Grazie mille per il passaggio, Christofer" lo ringraziai.

"Di niente Skylar" mi rispose sorridente. Io in tutta risposta mi avvicinai e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia per poi uscire dalla macchina e correre dentro casa, senza prima avergli rivolto un ultimo sorriso.



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