CAPITOLO 7

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Eravamo seduti su quelle poltrone da un paio di minuti e intorno a noi, stava iniziando a crearsi uno strano silenzio, quasi imbarazzante. Mi continuavo a guardare intorno ancora affascinata da quella sala e leggermente nervosa a causa dello sguardo di Christofer costantemente fissato su di me. Era strano. Di solito parlavamo molto tranquillamente di qualunque cosa ci venisse in mente ma forse, il fatto che fossimo per la prima volta soli, rendeva la situazione meno rilassata.

"Posso farti una domanda?" gli chiesi titubante rompendo il silenzio.Lui mi guardò curioso.

"Certo."

"Com'era la tua vita in Inghilterra?" domandai a bassa voce, per paura di aver toccato un tasto dolente. E a quanto pare l'avevo proprio fatto.L'espressione di Christofer da curiosa si trasformò e divenne più cupa e malinconica.

"Sedevo essere sincero, la detestavo. Sai, quando sono venuto qui, il primo giorno di scuola, ho conosciuto delle persone stupende, che mi hanno accolto senza chiedermi nulla in cambio, mi hanno aiutato nei primi giorni e mi hanno fatto sentire accettato. Siete stati tutti molto gentili con me, compresa tu che, non appena ti ho chiesto aiuto, hai praticamente mollato quello che stavi facendo e con un sorriso stupendo mi hai fatto fare un piccolo giro della scuola"fece una piccola pausa sorridendomi e io arrossii leggermente imbarazzata.

"Invece,nella vecchia scuola, il clima era molto diverso da quello che c'è qui. Erano tutti scorbutici, arrabbiati e apatici. Sembrava quasi che in un mondo fatto di colori, quella scuola fosse il grigio, il luogo dove la felicità non esisteva e non poteva esistere. Ed è a causa di quella scuola che detestavo vivere in Inghilterra. Gli unici momenti positivi li passavo insieme a mia madre mentre andavamo a fare una gita a Londra e ammiravamo quella splendida città piena di colore e allegria" continuò facendo fatica a reprimere un sorriso mentre parlava di Londra. Ero sollevata di sentire che,nonostante la pessima scuola, riusciva a trovare momenti da vivere in allegria.

"Beh,spero che qui la situazione sia più colorata" dissi nascondendo un piccolo sorriso.

"Oh,puoi scommetterci" ridacchiò.

"Quindi-chiesi titubante- sei venuto qui con tua madre..?"

"Si,i miei hanno divorziato un paio d'anni fa e mia madre, volendo andare avanti, ha deciso di trasferirsi dall'altra parte del mondo e io l'ho seguita."

"Deve essere davvero coraggiosa -continuai- non so se sarei in grado di trasferirmi così lontano. Penso sia una cosa difficile da fare e ammiro molto tua madre per averlo fatto." Ero un po' imbarazzata per quello che avevo detto. Avevo pensato a voce alta e avevo paura che Christofer prendesse in modo sbagliato quello che avevo detto, ma mi tranquillizzai molto quando Christofer mi sorrise.

"Posso farti io una domanda Skylar?" mi chiese gentilmente e io annuii curiosa.

"Come mai hai deciso di entrare a far parte del club di musica?" Era una domanda che non mi aspettavo. Avevo deciso all'inizio dell'annodi entrare nel club, ma nessuno sapevo la vera ragione.

"In realtà, l'ho fatto semplicemente per la musica. Provo una amore incondizionato per lei e non riesco a stare un giorno senza ascoltare una canzone o cantare in camera mia. Così ho deciso che era giunto il momento di mettere da parte la timidezza ed entrare nel club, in modo da portare la mia musica ad un altro livello, credo"raccontai impacciata e imbarazzata. Erano pensieri molto personali che non avevo rivelato a nessuno. Ma per qualche strana ragione,raccontarli a Christofer, in quel momento, mi sembrava la cosa giusta da fare.

Il silenzio era nuovamente piombato su di noi, rendendo la situazione nuovamente imbarazzante così, mi alzai dalla poltrona e mi diressi verso gli scaffali dove erano riposti tutti i cd.
Sentivo lo sguardo di Christofer sulla mia schiena ma, nonostante il disagio che mi stava creando, continuai ad osservare lo scaffale e finalmente,cercando sotto la lettera A, trovai quello che mi interessava:Nothing personal dei All Time Low. Adoravo quella band. Non potevo vivere senza ascoltare almeno una volta al giorno una canzone cantata da Alex Gaskarth e dagli altri membri della band.
Ero talmente concentrata a rigirarmi tra le mani il cd e a guardare i titoli delle canzoni che conteneva, che non mi accorsi che Christofer si era avvicinato a me e che, con la sua imponente figura, mi aveva intrappolata tra il suo corpo e lo scaffale.

"E così ti piacciono gli All Time Low" mi sussurrò all'orecchio.

Un brivido percorse la mia schiena. Nessun ragazzo si era mai avvicinato così tanto a me.
Mi girai verso di lui rossa fino alla punta delle mie orecchie e solo in quel momento notai quanto i nostri visi fossero vicini. Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Li avevo già osservati ma a quella minima distanza, potevo notare tutte le loro sfumature e quasi mi persi dentro quel miscuglio di azzurro e verde. Spostai lo sguardo dagli suoi occhi e notai che le sue labbra si stavano inarcando formando un sorriso malizioso che mi fece arrossire ancora di più. Ripescai quel minimo di controllo che ancora mi apparteneva e mi affrettai a rispondere.

"Si,sono la mia band preferita" balbettai nervosa.

Si avvicinò ancora un po' al mio corpo, così tanto che ormai i nostri nasi si stavano sfiorando. Sentivo il suo respiro caldo sul mio viso e vidi che i suoi occhi fissavano le mie labbra. I nostri visi continuavano lentamente ad avvicinarsi sempre di più ma ad un tratto, un tonfo fece si che ci allontanassimo l'una dall'altro.

"Oh non badate a me ragazzi, sono solo venuta a prendere un paio di cose"esordì la signora Kristie visibilmente imbarazzata per aver interrotto quel momento tra me e Christofer. Le sorrisi e lei uscì velocemente dalla stanza.

Christofer si voltò verso di me e, dopo avermi rivolto un piccolo sorriso, si diresse verso gli scaffali e tirò fuori un cd che poi depose su un tavolino situato vicino alle due poltrone. American Idiot dei Green Day. i gusti musicali.

Gli sorrisi, capendo il gioco che aveva cominciato, e mi diressi anche io a cercare altri cd. Lo stesso fece anche lui e continuammo ad aggiungere nuovi cd sul tavolino. Alla fine, quando entrambi fummo soddisfatti delle nostre scelte, ci fermammo e rimanemmo a contemplare il repertorio musicale che era adagiato su quel tavolino.

Erano presenti i più svariati artisti: All Time Low, Ed Sheeran,Blink-182, Green Day, 5sos, One Direction, Bastille, Imagine Dragons,One Republic, Taylor Swift, Little Mix e Hey Violet.

Christofer ruppe il silenzio.

"Abbiamo fatto un bel lavoro"
"Direi di si" risposi sorridendo prendendo tra le mani un cd e guardando nel retro le canzoni che conteneva.

"Non mi aspettavo che avessimo gusti così simili" sussurrai pensando nuovamente a voce alta.

"Beh,magari non abbiamo solo questo in comune" sussurrò Christofer di fianco a me, mentre osservava i miei movimenti. In quei pochi istanti si era creata una sensazione molto più tranquilla e rilassata. Durante quel pomeriggio avevamo parlato delle nostre vite e di quel poco che ci interessava sapere l'uno dell'altra. Sentivo che ci eravamo avvicinati molto di più e sapevo che Christofer aveva ragione: forse non avevamo solo la musica in comune.

Mi girai verso di lui e notai che mi stava osservando, probabilmente per tutto quel poco tempo in cui avevo riflettuto. Mi sorrise dolcemente e io non potei fare a meno di arrossire per l'ennesima volta quella giornata. Mi sentivo serena, eravamo sereni. Grazie alla musica e a quel magico negozio, ci eravamo avvicinati molto e non avrei potuto chiedere di meglio da quella giornata che si era rivelata meravigliosa.



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