Era lunedì mattina e mi sentivo stranamente leggera. Sarà perché ho dormito bene o sarà perché sentivo ancora dentro di me quella strana energia e serenità che avevo provato al negozio insieme a Christofer. Era stato uno dei pomeriggi più divertenti e interessanti che io abbia mai passato. C'erano momenti nella vita, in cui le persone non riuscivano a capire il loro sentimenti, e io stavo vivendo proprio uno di quei momenti. Non riuscivo a capire perché Christofer mi facesse arrossire così frequentemente e non riuscivo nemmeno a spiegarmi come mai il fatto di averlo conosciuto un po' meglio mi avesse reso così serena. Proprio nel bel mezzo dei miei più profondi pensieri mattutini, sentii dietro di me una voce che mi chiamava. Mi girai e vidi Bree dietro di me che si affrettava a raggiungermi.
"Ciao Bree, come stai?" la salutai sorridendole.
"Molto bene, a dire il vero" mi rispose e in silenzio continuammo la nostra camminata verso la fermata dell'autobus.
"Skylar..." iniziò Bree con un espressione alquanto nervosa. La guardai confusa. Non mi spiegavo il motivo del suo nervosismo.
"Senti, -ricominciò cautamente- tu lo sai che io suono la batteria, giusto?"
"Si, e sei veramente bravissima" le risposi sorridendole.
"Beh, ecco, ci ho pensato molto in questi giorni e ho deciso di entrare anche io a far parte del club di musica" sussurrò con voce sottile. Ci misi un secondo ad elaborare ciò che aveva appena detto e un sorriso mi si formò spontaneamente in volto.
"Oh mio Dio, Bree è fantastico!" esclamai entusiasta. Lei mi guardò un po' perplessa.
"Ma, non sei arrabbiata?" mi chiese e io la guardai confusa.
"Come potrei esserlo? Una delle mie migliori amiche parteciperà insieme a me al club di musica e potremo passare molto più tempo insieme di quello che passiamo adesso. Direi che è un'ottima notizia!" le risposi emozionata e, non appena finii di parlare, vidi che Bree si iniziò a rilassare.
"Che sollievo. Pensavo che ti arrabbiassi" mi spiegò sollevata.
"Non potrei mai arrabbiarmi con te, lo sai" le risposi sorridendole.
"E poi -continuai- finalmente avrò qualcuno di cui vantarmi al club" le dissi per poi iniziare a ridere insieme a lei. A quanto pare i lunedì mattina non erano così male come tutti dicevano.
-----------------
La mattinata trascorse tranquilla e finalmente era arrivato il momento di andare in mensa. Insieme alle ragazze andammo a prenderci da mangiare per poi dirigerci al nostro solito tavolo. Iniziammo a mangiare e a chiacchierare tranquillamente, quando ad un certo punto, vidi entrare in mensa Christofer e Luther accompagnati da un altro ragazzo che non avevo mai visto prima.
"Ragazze, conoscete quel ragazzo?" chiesi loro indicando il nuovo amico di Christofer e Luther ma in risposta ricevetti solo affermazioni negative. I miei pensieri furono presto interrotti da una mano che, da dietro le mie spalle, si avvicinò al mio vassoio e mi rubò una manciata di patatine.
"Christofer!" esclamai cercando di difendere il mio cibo e ciò non fece altro che farlo scoppiare a ridere.
"Dai Skylar, dammi un po' di patatine" mi implorò e io cedetti in un batter d'occhio.
"Sono troppo gentile con te" brontolai per poi guardare male Christofer che rideva sotto i baffi. Cambiai velocemente argomento ancora curiosa di scoprire chi era quel ragazzo.
"Christofer, prima ti ho visto parlare con un ragazzo, è per caso nuovo?" gli chiesi e lui annuì.
"Aspetta che adesso ve lo presento" si alzò in piedi e chiamò ad alta voce il ragazzo beccandosi occhiate confuse dal resto delle persone presenti. Il ragazzo misterioso arrivò velocemente al nostro tavolo e si sedette nella sedia libera di fianco a Christofer.
"Ragazze, lui è Lucas. Lucas, loro sono Skylar, Bree e Alexis" disse velocemente Christofer presentandoci al nuovo ragazzo. Era davvero molto carino, aveva una corporatura muscolosa ma non troppo, capelli marroni tendenti al nero e occhi color cioccolato.
Le ragazze iniziarono subito a fargli numerose domande e io rimasi in silenzio ad ascoltarlo mentre raccontava il perché si era trasferito in questa scuola. A quanto pare veniva dal Canada e si era trasferito qui a causa del lavoro di uno dei suoi genitori. Ad un certo punto, si rivolse a me mentre le ragazze parlavano tra di loro.
"Ehm, scusa se sono un po' avventato, ma mi chiedevo se uno di questi giorni potresti farmi fare un piccolo giro della città. Avevo chiesto a Christofer, ma ho saputo che anche lui si è appena trasferito" disse imbarazzato. Era una richiesta un po' strana, ma non volevo essere scortese e dirgli di no.
"Certo, per me va bene" gli risposi sorridendogli.In quel momento la campanella suonò. Alexis e Bree si alzarono e accompagnarono Lucas alla sua prossima lezione, così rimanemmo solo io e Christofer. Non aveva più parlato da quando Lucas era arrivato e la trovavo una cosa strana visto il suo carattere estroverso.
"Christofer, tutto bene?" gli chiesi titubante.
"Si, Skylar" rispose senza guardarmi negli occhi.
"Sul serio Christofer, cosa c'è che non va?" risposi un po' in ansia mettendogli una mano sulla spalla ma lui la allontanò in malo modo.
"Non ho niente Skylar. Solo perché siamo andati insieme in quel negozio e abbiamo passato un belo pomeriggio, non vuol dire che devi sapere tutto su di me" disse duro con lo sguardo che fissava il pavimento. Mi aveva ferito con quell'ultima frase, ma volevo sapere che cosa aveva cambiato il suo umore in questo modo.
"E allora, se non hai niente, perché non riesci a guardarmi negli occhi?" gli domandai seria come non lo ero mai stata con nessuno. Lui sollevò lo sguardo e mi guardò finalmente negli occhi. Non era il solito sguardo allegro che aveva sempre riservato. Era vuoto, privo di emozioni, come se un muro avesse separato le iridi azzurre dal mondo circostante.
"Non ho niente Skylar" ripeté.
"Non ti credo" sussurrai mantenendo il contatto.
"Se non vuoi credermi allora non farlo" mi disse freddo per poi superarmi e dirigersi verso la porta della mensa. Lo seguii con lo sguardo e, nel momento in cui se ne stava andando, si fermò e voltandomi le spalle disse:
"Divertiti con Lucas in giro per la città."
Freddo, distaccato, vuoto. Era tutto quello che avvertii nel suo tono di voce. Ma ci fu un suono che avvertii con chiarezza, il suono di qualcosa dentro di me che andava in pezzi.
STAI LEGGENDO
LET'S MAKE A BAND!
Novela Juvenil"Senza la musica la vita sarebbe un errore" F. Nietzsche Skylar Edwards, una ragazza che ha deciso di provare a inseguire il suo più grande sogno. Christofer Wilde, un nuovo arrivato che ha molto in comune con Skylar, a partire proprio dalla musica...