"Allora Andrea, cosa hai da dirci? Vai in pensione?"
"Molto simpatico come sempre tu.Domani devo partire. Vado a Roma"
"Ah quindi Anita potrrà essere la mia assistente"
"Santo cielo Giuseppe, fammi parlare. Mi sostuirà mio figlio"
Suo figlio. Non l'ho mai sopportato quell'arrogante.
"Tranquilla Anita, ti troverai benissimo. Mio figlio ci sa fare con le donne"
"Non c'entra niente cosa ci sa fare tuo figlio o no. Anita sarà solo sua assistente"
"Ehi tranquillo Giuseppe. Stavo scherzando. Oppure sei geloso?"
"Andrea"
"Va bene va bene potete andare"
........
Sono rimasta zitta durante tutta la conversazione. Per un attimo ho pensato che avrei dovuto lasciare il lavoro quando l'avvocato ha detto che partiva. Non potrei mai fare l'assistente di Giuseppe. No. È troppo. Meno male che verrà suo figlio. L'unica cosa che mi manda in confusione è la reazione di Giuseppe. Cosa gli cambia se sarò l'assistente del figlio del avvocato?
Lascio da parte i pensieri e mi butto tra i documenti. Almeno oggi farò qualche lavoro decente.
............
Il giorno dopo
Arrivo al lavoro. Non so se è arrivato il nuovo avvocato. All'uscita trovo l'avvocato Andrea.
"Buongiorno avvocato"
"Buongiorno Anita. Mi sono dimenticato di dirti che il mio figlio arriva domani quindi oggi puoi lavorare con Giuseppe se vuoi.
Ecco Giuseppe. Come no.
"Va bene. Buon viaggio"
"Grazie. Buon lavoro"
Entro. Devo andare nello studio di Giuseppe. Giustamente. Busso
"Avanti. Signorina. Che onore"
Alzo gli occhi al cielo.
"Visto che oggi il figlio del avvocato non verrà posso lavorare nel suo studio se per lei va bene".
"Non mi sembra molto contenta"
"Infatti. Non lo sono"
Si alza e cammina verso di me.
"E perchè?"
"Perchè così. Mi trovavo benissimo con l'altro avvocato"
"Ah sì?"
"Sì" dico ma la mia voce si abbassa e inizio a respirare velocemente quando si avvicina di più a me. Cammino indietro. Fino a sentire il muro dietro le mie spalle. Mi blocco lì e smetto di respirare.
Mette una mano nel muro al lato della mia testa. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra.
"Non hai voglia di lavorare con me?"
"N-no"
Mi stringe il polso.
"Devi avere voglia"
E si allontana.
"Adesso vai a portare questi documenti nell'archivio. E fai subito. Hai tanto da lavorare oggi"
Prendo i documenti ed esco in fretta. Ma è pazzo? Spero che questa giornata finisca al più presto possibile.
Torno nello studio e lo trovo solo con la camicia adosso e senza cravatta.
"Dai siediti. Oppure vuoi fissarmi per tutto il giorno?"
"Non la stavo fissando"
"Sì certo"
Inizia a spiegarmi cosa devo fare ma io mi perdo nel guardarlo. Le sue braccia, le sue mani, il suo collo, le sue labbra.... Basta Anita.
"Ehi mi stai ascoltando?"
"Sì"
"E guardami negli occhi quando ti parlo. Comunque questo è tutto. Se hai qualcosa da chiedermi chiedi dopo perchè adesso sono occupato"
Che stronzo. Inizio a lavorare e spero di non avere nulla da chiedergli.

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La stanza di un hotel
Fanfiction"Ti odio, ma non posso stare senza di te" "Mi odi ma ti sei innamorata di me" "Promettimi che non mi lascerai" "Te lo prometto"