La giornata sta andando abbastanza bene. Io lavoro per il mio conto lui per il suo. Però il mio problema è che mi perdo nel guardarlo. Lo odio ma è così bello. Continuo a guardarlo e mi viene in mente quella notte. Non riesco a dimenticare i suoi occhi, le sue mani sul mio corpo.
"Vieni con me" lo sento dire
"Cosa?"
"Vieni con me nell'archivio"
Lo seguo. Si dirige verso l'ascensore.
"Non potevamo prendere le scale?"
Non voglio averlo vicino.
"Perchè? Hai paura dall'ascensore?" Mi dice avvicinandosi al mio orecchio
"No" dico e cerco di allontanarmi
"Allora zitta e seguimi".
Entriamo nell'archivio.
"Vedo che hai sistemato tutto"
"Sì"
"Bene. Senti. Mi serve quel dossier che si trova lassù" mi dice indicandomi col dito il dossier che si trova più in alto.
"E come faccio a prenderlo?"
"Sali su una sedia. Facile no?"
"Ah sì. Facilissimo. Perchè non sale lei"
"Perche no"
"Senta ma perchè devo prendere ordini da lei? Non sono sua assistente"
"Vuoi stare a casa finchè non arriva l'altro avvocato?"
"Tanto arriva domani"
"No. Arriva dopo 4 giorni. Ho parlato adesso con Andrea. Allora? Mi prendi quel dossier?"
Alzo gli occhi al cielo e prendo la sedia.
"Ti consiglio di togliere i tacchi"
"Lei non mi consiglia un bel niente"
"Come vuoi. Ma così cadi. Vuoi che ti tenga io per non perdere l'equilibrio?"
"No"
"Ok"
Ecco. Ho preso il dossier. Ma sto perdendo l'equilibrio. Non devo cadere, non devo cadere. Ma succede, sto per cadere.
"Ahia"
"Te l'ho detto. Stai bene"
"No"
"Che hai?"
"Il piede. Mi fa male"
"Aspetta. Siediti. Vuoi che chiami un medico?"
"Non c'è bisogno. Adesso passa"
"Aspetta che controllo poi vediamo se passa o no"
Mette le mani nella caviglia. È molto concentrato. Io invece cerco di coprire le gambe il più possibile visto la gonna corta. Le sue mani sono così delicati. Le vorrei ovunque sul mio corpo. Mi toglie la scarpa e inizia ada accarezzarmi il piede. Non so che fare. È lì inginocchiato davanti a me ed è bellissimo.
"Ti fa ancora male?"
"No" gli rispondo, ma non sento più niente tranne le sue mani che accarezzano il mio piede.
"Ottimo"
Continua a stare inginocchiato. Non so perchè. Inizia a muovere le mani nella caviglia poi più in sù fino al ginocchio. Cosa stai faccendo? Sposta entrambe le mani nelle mie ginocchia. Giocca un po' con la gonna guardandomi negli occhi. Di sicuro le mie guance sono rosse come un peperoncino. Prendo il coraggio e metto le mani sulle sue iniziando ad accarezzarle. Lui sposta le mani sotto la gonna. Non so se è la cosa giusta da fare ma continua ti prego. Si avvicina con le labbra e inizia a baciarmi le gambe. Mi viene naturale mettere le mani tra i suoi capelli morbidissimi. Lascia dei baci sulle gambe salendo sempre più in sù. Mi alza la gonna e sposta le mani nei slip per poi toglierli. Continua con i baci. Poi si ferma e senza staccare gli occhi dai miei si avvicina con la bocca nel mio punto più debole. Giocca con la lingua, con le labbra. Mi sta faccendo impazzire.
"Oh sì Giuseppe. Continua"
Sostituisce la lingua con un dito.
"Come sei calda"
"Giuseppe. Di più. Ti prego"
Mette due dita dentro di me muovendole perfettamente.
Si alza avvicinandosi al mio orecchio.
"Vuoi che continui?"
"Sì"
"Cosa devo fare?"
"Lo sai"
"Devi dirmelo tu"
"Continua a muovere le dita"
"Dove?"
"Giuseppe"
"Mi chiami per nome adesso?"
"Giuseppe continua ti prego"
"Prima dimmi cosa devo fare"
"Continua a movere le dita dentro di me"
"Non riesci a resistere"
Ho le sue dita dentro ma non le muove. Così impazzisco. Prendo la sua mano e inizio a muoverla ma lui mi ferma.
"Toccati" mi dice mentre slaccia i pantaloni. Mette una mano sopra i boxer.
"Toccati ti ho detto"
Non mi rimane altra scelta. Lui continua a muovere la mano sopra i boxer e dopo alcuni secondi li abassa e inizia a toccarsi di nuovo.
Facio come mi dice ma ho bisogno di lui, delle sue mani.
"Giuseppe"
"Dimmi"
"Ho bisogno di te"
Si avvicina, mi fa alzare e mi mette sul tavolo. Circondo il suo bacino con le gambe e inizio a sbottonargli la camicia. Non aspetta che io finisca, entra in me e inizia a muoversi velocemente.
"Oh Giuseppe. Continua così"
Mi sdraio completamente sul tavolo e lui mi tiene aperte le gambe tenendole da sotto le ginocchia. Sto perdendo il controllo e dopo alcune spinte vengo seguita da lui poco dopo.
Allora
Scusate l'assenza ma ero fuori Italia e non avevo tempo per scrivere. Mi mancava pure l'ispirazione :( Ma ieri durante il viaggio l'ispirazione l'ho trovata. Finalmente :). Il capitolo è più lungo rispetto agli altri ;) però non volevo dividerlo. Spero vi piaccia❤

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La stanza di un hotel
Fanfiction"Ti odio, ma non posso stare senza di te" "Mi odi ma ti sei innamorata di me" "Promettimi che non mi lascerai" "Te lo prometto"