Cap. 2 Aquene

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Al nome Valerio Marta mi lancia un'occhiata che ricorderò a vita, come per insinuare che tra noi ci fosse qualcosa, io le lancio subito un'altra occhiata per farla smettere.

-Emma! È nata! Corri subito qui a vederla!- Mi dice lui urlando.
Lì per lì non capisco, poi mi si accende una lampadina. È nata una lupacchiotta nei rifugi della forestale, la mamma, che si chiama Shiva era rimasta ferita da una tagliola e ho aiutato Valerio a prendersene cura.
-Wow! Come stanno la lupacchiotta e Shiva?- Chiedo interessata.
-Molto bene, vieni appena puoi-
-Certo, il tempo di venire- Gli dico.
-A dopo-  Mi saluta

-È nataa- Dico con entusiasmo a Marta.
-Ma chi?- Chiede lei confusa.
-La cucciola di Shiva, io vado a prepararmi per andare a vederla, vuoi venire?- Le chiedo mentre salgo le scale per andare in camera a prendere dei vestiti.

-Sinceramente no, penso che verrò la prossima volta- Mi risponde.
Marta non ha mai amato gli animali, al contrario di me. Io invece li ho sempre amati, in loro ci vedo degli amici con cui confidarsi, con cui condividere il letto in inverno quando fa freddo, ti capiscono, se sei triste ti vengono vicino e chiedono le coccole anche se sanno che in realtà migliora l'umore anche a te.

Apro l'armadio bianco panna che è in camera, prendo i vestiti e mi vado a fare la doccia, mi vesto e scendo.
-Allora ci vediamo dopo- Dico a Marta che è sdraiata sul divano.
-A dopo- Mi saluta lei con un sorriso.

Mi guardo per l'ultima volta allo specchio. Indosso una polo verde scuro, dei jeans elastici neri a vita media con degli anfibi neri adatti per andare al centro della forestale. I miei rossi e lunghi capelli lisci li ho legati velocemente in una treccia morbida.

Prendo una giacca di jeans ed esco, mi dirigo subito alla fermata dell'autobus, il quale arriva subito, per fortuna. Il tragitto dura poco e arrivo subito davanti al grande edificio in legno.

-Emma!- Urla subito Valerio venendomi incontro.
-Ciao, come stai?- Ricambio il saluto io.
-Ora benissimo, sono molto più tranquillo adesso che so che sia la cucciola che la mamma stanno bene. Seguimi, ti porto da loro- Valerio è sempre stato molto legato agli animali, a Shiva particolarmente. Dopo che l'abbiamo salvata e dopo che abbiamo capito che il parto sarebbe avvenuto da un giorno all'altro lui la notte si portava un sacco a pelo e dormiva con lei.

-A proposito, come si chiama la cucciola?- Chiedo interessata.
-Allora, non è ancora stato deciso ma mi piacerebbe darle un nome che abbia un significato profondo, pensavo a qualcosa che riguardasse la pace tra l'uomo e il lupo dato che la mamma è stata ferita da una tagliola- dice lui.
-Potremmo chiamarla Aquene (achene), significa pace in russo- Dico ricordandomi delle lezioni di russo fatte da una mia amica con la mamma di origine ucraine e il papà di origine russa.
-Aquene. Mi piace. Andiamo a chiedere agli altri- Dice entusiasta prendendomi la mano e iniziando a correre verso l'edificio.

Entrando vedo tutte facce familiari. Ubert al computer, Francesco che maneggia una radio, Terence che studia delle carte sulla morfologia del territorio, Manuela, la sorella di Valerio, che ordina dei campioni fatti la sera prima e Teresa che preparava la lista del cibo per gli animali.

-Abbiamo un annuncio importante da farvi!- Urlò Valerio una volta entrati.

-Oh, finalmente gli hai chiesto di sposarti?- Chiede ironica Manuela, mentre alla sua domanda Ubert spalanca gli occhi diventando pallido.
-Ma no cretina, è la mia migliore amica, vi volevo dire...- Mentre parla viene interrotto da Francesco.
-Si certo, la tua migliore amica, qui ci crediamo tutti- Disse Francesco provocando una risata a tutti, tranne che a Ubert ovviamente.

-Ok, basta. Vi volevamo dire che abbiamo trovato un nome, anzi Emma ha trovato un nome, per la cucciola di Shiva- Disse Valerio interrompendo le risate di tutti.
-Emma che nome è?- Mi chiede Manuela con la sua dolcezza smielata.
-Visto che pensavamo a un nome che avesse un significato mi è venuto in mente il nome Aquene, in cecoslovacco significa pace, vi piace?- Chiedo con calma.

-Promosso!-
-Approvato!-
-Belloo!-
-Ci sta!-
-Concordo!-
Esclamano insieme.
-Allora direi che il nome è deciso!- Dico contenta.

Rimango alla forestale per aiutare gli altri a organizzare il progetto "Io,te e l'orso". Un progetto che si occupa della salvaguardia degli habitat degli orsi e che cerca di capire cosa spinge un essere umano a provare rancore verso gli orsi.
-Grazie di essere rimasta Emma, siamo andati molto più avanti del previsto con te- Mi dice Teresa.
-Non c'è di che, mi piace stare qui- Le rispondo guardando l'orologio, sono le 17:09.
-Io ora andrei, Marta mi darà già per dispersa- Dico salutando e iniziando a mettermi la giacca.

-Ciao- Mi dice quasi sottovoce Valerio prendendomi dolcemente viso con una mano e dandomi un bacio leggero sulla guancia.
-Guardali- Sussurra Teresa a Francesco.
-È già, sono davvero una bella coppia- Afferma Francesco.
-Ti sentiamo- Esclamiamo insieme io e Valerio e scambiandoci un'occhiata divertita.
-Ciao- Saluto tutti divertita mentre esco.

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