Capitolo 2

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Il mattino seguente, Cheryl si alzò presto, più del solito, trovando un biglietto da parte di suo fratello sul tavolo della cucina, che la avvisava che sarebbe tornato tardi, forse addirittura dopo cena, a causa del lavoro.

La rossa non ci diede molto peso, preparandosi un veloce caffè, aggiungendo poi un po' di latte nella tazza, ma proprio quando stava per sedersi, il campanello suonò.

«scherziamo..» sussurrò infastidita, avvicinandosi alla porta, girando la chiave, per poi aprire
«che ci fai qui?» chiese a Toni
«tuo fratello mi ha detto che eri a casa da sola, così sono passata a trovarti»

«non mi serve la tua compagnia, torna pure a casa» ribattè acida, ma l'altra scosse il capo
«mi dispiace principessa, dovrai sopportarmi» disse lei, entrando dentro l'abitazione, mentre Cheryl chiuse la porta.

«come mai sei già sveglia?» domandò, sedendosi su una sedia in cucina, mentre la rossa prese la sua tazza, sorseggiando il caffè
«non avevo sonno»
«e come stai? sembra tu abbia gli occhi un po' rossi» aggiunse Toni.

«sto bene, e anche se fosse il contrario, non sono affari tuoi» rispose, distogliendo lo sguardo
«questo conferma che hai qualcosa che non va» continuò lei, appoggiando il gomito sul tavolo, tenendosi la testa con la mano.

«sei sempre così impicciona?»
«e tu sempre così scontrosa?» ribattè, accennando un sorriso, mentre Cheryl alzò gli occhi al cielo.

«dai principessa, dimmi la verità» mormorò, guardandola attentamente, ma la rossa continuò a rimanere in silenzio
«per cosa hai pianto?» proseguì Toni
«non ho pianto»
«i tuoi occhi rossi dicono il contrario»
«che ne sai che sono causati da lacrime e non da altro?» chiese lei, posando la tazza nel lavandino.

«non mi sembri una tipa che si droga» parlò la più bassa, scrollando le spalle
«come puoi dirlo? non mi conosci affatto» ribattè Cheryl, incrociando le braccia al petto
«ti conosco più di quanto tu credi, invece»

La rossa ingoiò a vuoto dopo quell'affermazione, mentre Toni la guardò con uno sguardo enigmatico, come se volesse capire quale fosse il problema guardandola semplicemente negli occhi.

«stai così per i tuoi genitori?» le chiese e l'altra indurì la mascella
«solo perchè Jason parla di me non significa che tutto ciò che dica sia vero» rispose, cercando di nascondere il dolore che stava provando
«non voglio giungere a conclusioni affrettate, ma stai soffrendo molto, e io voglio aiutarti ok? so che non mi conosci molto bene, e che posso sembrarti una cattiva persona, ma non è così» disse ancora Toni, alzandosi in piedi.

«permettimi di aiutarti» aggiunse, osservandola attentamente, stupendosi quando Cheryl si lasciò scappare una risata amara
«tu vorresti aiutarmi? non fai altro che stare attaccata a mio fratello, sei sempre qui, passi il tempo con lui, e mi parla semplicemente la sera, quando te ne vai» ribattè, appoggiando le mani sul tavolo.

«tu sei il mio problema» aggiunse, allontanandosi da Toni, che rimase a fissare un punto indefinito della cucina, mentre la rossa tornò in camera, decisa finalmente a prepararsi per andare a scuola.

Minerva le scrisse un messaggio, avvisandola che sarebbe passata a prenderla per le 7:45, dove poi si sarebbero incontrate con Reggie e Chuck.

Cheryl quindi, essendo le 7:20, cominciò a cambiarsi, indossando una maglia nera, seguita da una gonna rossa e infine gli stivali che le arrivavano a metà coscia; poi, si concentrò sul trucco, indossando il mascara e poi il solito rossetto rosso.

Prese il suo zaino, il telefono, e poi scese le scale, trovando Toni seduta sul divano, a smanettare con il proprio cellulare, quasi come se la stesse aspettando.

Hate my princessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora