Capitolo 5

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Il giorno dopo Cheryl si svegliò per le 10, fortunatamente era sabato, e quindi avrebbe potuto riposare più del solito, proprio come aveva fatto, sopratutto dopo ciò che era successo ieri sera con gli altri.

Jason, preoccupato del fatto che la sorella non rispondesse ai messaggi, si era recato fuori da Thornhill e l'aveva cercata ovunque, trovandola poi allo sweetwater river dopo un'ora buona.

In questo momento lui si trovava al piano di sotto, non era riuscito a chiudere occhio nemmeno per un minuto, dato che la notte stessa l'aveva passata in camera di Cheryl, aiutandola quando vomitava, dato tutto l'alcol che aveva ingerito in corpo.

Quest'ultima, una volta aperti gli occhi, si portò una mano sulla fronte, sentendo un mal di testa allucinante, notando poco dopo un bicchiere d'acqua e una medicina sul proprio comodino, avendo quindi intuito che Jason sapesse tutto.

Non ricordava molto di ieri, solo i fari di una macchina che le avevano dato fastidio agli occhi, e poi il buio più totale, non sapendo neanche nulla su Minerva e gli altri.

Dopo qualche minuto decise di alzarsi dal letto, prendendo la pastiglia, scendendo successivamente al piano inferiore, raggiungendo il fratello, che intanto, sorseggiava il proprio caffè, alzando lo sguardo su di lei non appena la vide scendere le scale.

«buongiorno» mormorò con tono duro
«non ho voglia di litigare di prima mattina»
«non mi interessa di quello che vuoi tu in questo momento» ribatté, poggiando la tazza sul tavolo, sbattendola leggermente.

«Jason, ho mal di testa»
«già, e da cos'è dovuto? dall'alcol o dall'erba?» chiese lui, avvicinandosi.

«avevi gli occhi rossi, le pupille dilatate e non ti reggevi in piedi, sono stato per più di venti minuti a scriverti, a chiamarti, e ci ho messo almeno un'ora a trovarti, tu sai quanto ero preoccupato? te ne importa qualcosa o pensi soltanto a te stessa ormai?» aggiunse, alzando la voce, mentre Cheryl lo guardò, portandosi una mano sulla fronte, sentendo successivamente bussare alla porta.

Jason si affrettò ad aprire, ritrovandosi Toni davanti, che li porse le chiavi della berlina della sorella, per poi entrare, bloccandosi alla vista dell'altra.

«va tutto bene ragazzi?» domandò, non sapendo niente sulla situazione.

L'amico l'aveva chiamata la mattina stessa per chiederli se potesse andare a prendere la macchina di Cheryl, non trovando la forza di uscire, dato che non aveva dormito, senza però fornire spiegazioni alla mora, che però in quel momento volle saperne di più.

«è tutto ok, puoi andare» affermò la rossa
«no, non è tutto ok» la corresse Jason, avvicinandosi nuovamente dopo aver riposto le chiavi dell'auto su un mobile.

«perché non le dici la verità?» aggiunse, guardando la sorella
«perché non è nessuno ok? non sei in grado di affrontare un argomento con me senza che Toni sia presente? non puoi sostenere una conversazione con me senza metterla in mezzo? o ti viene così difficile ormai Jason?» ribatté Cheryl, voltandosi completamente verso di lui.

«sono così stufa di entrambi, così stufa di tutto, quindi lasciatemi in pace» aggiunse, ritornando velocemente verso la sua camera, lasciando Toni completamente interdetta, mentre Jason si sedette su una sedia, portandosi le mani tra i capelli.

«cos'è successo?» domandò la mora
«invece che migliorare sta soltanto peggiorando, ieri sera non rispondeva ai messaggi, alle chiamate, e l'ho ritrovata completamente fatta e ubriaca» spiegò lui, facendo ribollire il sangue nelle vene della ragazza
«era con Minerva?»
«con lei, con Chuck, con Reggie e altre persone» disse, così Toni provò a salire le scale ma Jason la fermò, chiamandola.

Hate my princessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora