Capitolo 3

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«Cheryl» mormorò Jason, facendola bloccare
«pensavo fossi a lavoro» ribatté lei, chiudendo la porta
«sono tornato prima» disse, alzandosi in piedi, seguito da Toni
«chissà per chi» parlò ancora la sorella, sorridendo amaramente.

«no, sono tornato prima per te»
«ah si? se non fosse per lei stasera avrei cenato da sola, e sarei rimasta così per tutta la sera fino a domani» rispose Cheryl, scuotendo il capo.

«dove sei stata?»
«incredibile» sussurrò la ragazza, quasi con tono affranto, provando a salire le scale per andare in camera, ma Toni le si avvicinò, posizionandosi di fronte al suo corpo, bloccandola.

«stai bene?» le chiese, guardandola negli occhi, mentre Cheryl rimase in silenzio, non riuscendo a risponderle, rimanendo incantata a guardarla
«non avevi l'auto, sei tornata a casa da sola?» aggiunse ancora la più bassa
«ho preso un taxi» rispose la rossa
«hai mangiato?»
«si»

«Cheryl» la chiamò Jason, ma lei non si voltò, abbassando semplicemente lo sguardo
«sono abbastanza stanca, voglio andare in camera mia» mormorò, sospirando.

«se hai bisogno sai dove trovarmi principessa» le disse Toni, sorridendole leggermente, facendola poi passare.

A quel punto, Jason rimase interdetto, mentre la mora seguì l'altra con lo sguardo, finché sentì il rumore della porta chiudersi, così si concentrò nuovamente sull'amico, guardandolo con un'espressione di disappunto.

«che c'è?» chiese il ragazzo
«davvero? la prima cosa che ti è venuta in mente da chiederle era "dove sei stata?", è buio e non aveva l'auto, avresti almeno potuto chiederle se stava bene prima» lo rimproverò lei, incrociando le braccia al petto.

«senti Toni io non so cosa devo fare, non so come comportarmi..voglio sapere cosa le succede ma non riesco, lei non mi parla, e se provo a farle qualche domanda scappa, scappa sempre. Voglio esserci per lei, ma non me ne da la possibilità, e sto facendo di tutto per farla stare bene, per non farle pensare ai nostri genitori ma non riesco, non posso occuparmi della casa, di lei, degli affari di famiglia, ma sopratutto di me..sto male quanto lei ma sto cercando di andare avanti, sto cercando di fare ciò che è possibile per mantenere in piedi tutto, ma c'è sempre qualcosa che non va e cazzo sto male anche io»

Jason si portò le mani sul viso, cercando di contenere le lacrime, mentre Toni si avvicinò a lui, facendoli appoggiare la testa sul suo petto, essendosi seduto dopo aver finito il discorso; l'amica li accarezzò la nuca, cercando di farlo calmare, ma dopo pochi secondi iniziò a piangere, aggrappandosi alla sua vita per abbracciarla.

«mi occuperò io di lei» sussurrò poi Toni,
facendoli alzare lo sguardo
«cosa?»
«mi occuperò io di Cheryl, troverò un modo per esserle almeno amica, in modo che non abbia problemi nel confidarsi con me, nel parlare, e così la aiuterò ad uscire da tutto questo..ma tu promettimi che farai comunque il possibile per starle un minimo accanto, senza farle da padre, ma da fratello» aggiunse, asciugandoli le lacrime.

«Toni, non posso chiederti una cosa del genere»
«non me lo stai chiedendo infatti»
«che razza di fratello sarei? lascio il mio compito a te per togliermi un peso?»
«no Jason tu le starai accanto, però devi pensare a stare bene anche tu, quindi cercherò di aiutarla anche io, in modo che entrambi possiate finalmente tornare a essere felici» spiegò ancora Toni, accennando un sorriso
«grazie T»
«te l'ho detto, sono qui per qualsiasi cosa» disse, abbracciandolo, cercando di farlo smettere di piangere, continuando ad accarezzarli i capelli, mentre pensava intanto alla ragazza al piano di sopra e a come si sarebbe avvicinata a lei.

Quest'ultima intanto, si trovava stesa sul proprio letto, mentre fissava il soffitto, sentendo continuamente il telefono squillare per colpa dei messaggi di Minerva, ma la ignorò, non volendo saperne fino a domani.

Hate my princessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora