le sorprese in quel di Roma

21 2 0
                                    


23 settembre 2020…
Giulia’s pov
Già dal 14 settembre per me le vacanza si sono definitivamente concluse. Fateci caso, è la data per eccellenza della fine delle vacanze. Nonostante quest’anno capiti di mercoledì, ancora prevedo tanti ostacoli da superare prima del tanto desiderato weekend. Con tutto il vento di tristezza e depressione che settembre porta, quest’anno per me sarà un settembre, e un ottobre aggiungerei, decisamente rivoluzionario. Mi piace pensare che è come se fossi alla fine di un tunnel, dopo un percorso travagliato, e finalmente stessi vedendo una luce, accecante, che mi fa respirare aria nuova. Il tunnel è tutto ciò che ho trascorso che ha formato una parte fondamentale di me e, per quanto possa essere stato formativo, sono felice che sia finito. Il tunnel che si è concluso è sinonimo di nuove esperienze, nuove emozioni e nuovi approcci sul mondo da mettere dentro il mio bagaglio. Piano piano questo bagaglio si sta riempendo e non mi riferisco solo a tutto ciò che di bello e nuovo ho imparato sulla musica, ma è anche pieno zeppo di amore. Che sia per la mia famiglia, per Hal, per la musica stessa, per i miei parenti o amici, è amore e ultimamente ne ho ricevuto davvero tanto. poi ho la tendenza di trovare amore in tutto ciò che faccio, si, sono fatta proprio così. Perché alla fine le cose fatte con amore vengono bene, non mi posso privare di questa gioia. Se dovessi descrivere quest’estate in una parola sarebbe impossibile, ne sceglierei 3: scoperta, amore, sorrisi. Si, direi proprio che c’è una certa sintonia fra loro. La scoperta mi ha portato amore e tanti sorrisi. Perfetto direi, è un riassunto parecchio efficace. Per non parlare dei sorrisi dei miei fan. Vi giuro che un sorriso, un abbraccio, uno sguardo riescono a dirti più di mille parole in un istante e sono insostituibili. Non potrò mai dimenticare i sorrisi più belli di quest’estate, che mi hanno regalato una gioia indescrivibile, sono quelli di ragazzi che, anche se non conosco, tengono a me e mi vedono come una persona importante. È un obbiettivo, il fine più bello del mio lavoro, far stare bene. È questa è anche una forma d’amore, infatti ogni giorno ricevo tanto amore in messaggi, storie, regali… per una volta riesco a sentirmi realizzata, vedere che delle persone stanno bene grazie a me è la cosa più bella esistente. Mi sento una grande responsabilità addosso, è come se parte della felicità di quelle persone dipendesse da me. non è un concetto semplice né tantomeno da accantonare. Per questo cerco di essere sempre presente e quando, quella rara volte che il destino gioca a loro favore, non esito a un secondo a dare loro un abbraccio o fare video insieme. È sempre una gioia immensa vedere che qualcuno possa addirittura piangere in tua presenza. Anche se avrei voluto abbracciarli tutti, dal primo all’ultimo, il virus non ce lo ha permesso e sono più che triste sotto questo punto di vista. Ripareremo ogni vuoto presto, almeno spero. Questi pensieri mi rattristiscono un po’, mentre dovrei fare bel altro. Per quanto riguarda la giornata di oggi è più che faticosa. Devo andare prima a Roma, partendo tecnicamente tra un po’, con le prime luci della giornata, e poi tornare qui, a Napoli non avendo dove andare. Nonostante io abbia ufficialmente una casa a Roma, ancora sono nell’impossibilità di sfruttarla per dormire, ci vuole ancora un po’. A parte essere più che euforica per questa nuova casa tutta mia, finalmente potrò stare a Roma senza spostarmi tremila volte. Lo studio è molto vicino a casa e non avrei potuto chiedere di meglio. Sarà proprio quello che succederà oggi infatti, fare avanti-indietro, una cosa insopportabile. Non veglio nemmeno pensare a come arriverò a casa stasera, tralasciamo. Mentre mi metto un po’ d’ansia da sola, mi alzo dal mio comodo letto, che presto sarà solo un ricordo, per andare in bagno. Senza perdere troppo tempo, nonostante mi stia letteralmente trascinando per tutta casa, riesco a prepararmi.  Oggi c’è particolarmente caldo, il tempo è complicato proprio come la giornata di oggi. Metto una maglietta corta e dei jeans larghi, di cui sono letteralmente innamorata. Devo essere abbastanza comoda per la giornata che mi attende.
<allora stai andando?> mi chiede mia madre mentre controllo il mio zainetto
<si, vado ora, così torno presto> le dico
<ok. Il pieno nella macchina c’è?>
<certo, l’ho fatto ieri> affermo mentre mi accorgo che ho tutto ciò che mi serve nel mio zaino <direi che sono pronta> le dico
<mi raccomando fai attenzione> mi dice poi e io sorrido
<stai tranquilla mamma, sarò a casa per cena> le dico e mi abbraccia velocemente. Vado verso la porta e non perdo tempo ad uscire. Scendo le scale, controllando rapidamente se ho tutto in borsa, a causa di un inaspettato attacco di ansia. Si, sono fatta così, dal nulla mi sembra di aver dimenticato tutto, però poi mi rendo conto che non è vero. Chiudo il portone dietro di me e, appena fuori casa, una gioia immensa mi travolge. Succede l’ultima cosa che mi aspettavo succedesse, vedo hal in lontananza che gira su se stesso, fumando una sigaretta. Ma la vera domanda è: che ci fa Hal sotto casa mia così presto? Sicuramente sa che io stessi per andare a Roma, non si spiega. Lui non sa delle mie treccine, sono già entusiasta nel vedere la sua faccia sorpresa. E poi non sa nemmeno della casa a Roma, devo raccontagli troppo. Mi fermo, immobile davanti casa e hal si volta nella mia direzione. Fa una faccia strana, non riesco nemmeno a vederla bene. Mi sta guardando, sta cercando di capire se mi conosce o meno. Non riesco a trattenere le risate e inizio a ridere di gusto. Abbasso il cappuccio del giubbotto e sfoggio el mie belle treccine, bianche e corte. Sorrido.
<Si Hal sono giulia> dico tra le risate. Lui, incredulo dice qualcosa di incomprensibile e ride. Si avvicina correndo verso di me e, quando è già a pichi metri, riesco a vedere la sua faccia. Si blocca esattamente davanti a me.
<No vabbè> dice e rimane a bocca aperta per qualche secondo <ma sei seria?> dice incredulo
<Serissima> dico io fiera del mio nuovo taglio
<Amore mi piacciono un sacco, sono bellissime> mi dice mentre ne sfiora una <ti stanno bene, poi> aggiunge e sorride
<vedi? Ti parlavo di cambiamento di capelli, ed ecco a te> gli dico
<saresti stata bella in ogni caso amore> mi dice e si avvicina per baciarmi. Mi prende stretta per la vita e mi avvicina a lui. sento il suo sapore che è simile al caffè. Ci lasciamo andare lentamente, con un po’ di vento che ci accarezza. Sento le sue mani toccarmi la schiena e le mie passare mille volte sulla sua barba ruvida. Ci guardiamo un secondo negli occhi. Faccio una faccia buffa.
<ma aspetta, in tutto ciò non ti ho chiesto che ci fai qui amore> dico io divertita. Lui ride mentre mi passa una mano dolcemente sul viso
<ti porto io a Roma oggi>
<ah lo sai quindi?> gli chiedo
<certo, Manuel mi ha detto tutto> mi dice < e io non potevo non accompagnarti> mi dice avvicinandosi a me. mi bacia a stampo ma lo interrompo.
<Ma tutto cosa?> gli chiedo
<tutto quello che vedrai oggi >
<che stronzo Manuel, a te l’ha detto e a me no?> dico ironicamente <dai adesso però voglio sapere tutto> dico con lo sguardo da bambina
<io non ti dico nulla, devi aspettare di arrivare a Roma> mi dice e faccio una faccia triste fingendo di piangere.
<E’ una cosa bella almeno?> gli chiedo
<Bella? Amore tu non hai idea di quello che vedrai oggi. Dai andiamo altrimenti si fa tardi> mi dice e mi prende per mano. Io sorrido a questo gesto.
<Va bene. Andiamo> gli dico poi e travolti dalla gioia ci dirigiamo verso la sua macchina, a pochi metri da noi. Mi stringe forte la mano ed è come se riuscissi a sentire tutta la sua felicità. Mi apre la portiera e salgo, poi lui entra dall’altra parte. Mi guarda per un attimo e sorride. Mi poggia una mano sulla coscia e mi da un bacio al volo accarezzandomi piano la guancia.
<Ti amo> mi dice, così dal nulla e il mio cuore si scioglie
<anche io> gli dico sorridendo. Forsa sarebbe il momento perfetto per dirgli tutte le belle notizie che ho da dargli. Siamo qui, vicini, soli in macchina, felici, quale sarebbe un momenti migliore? Non so cosa mi frena, ma il momenti si spezza e la tensione finisce, mettiamo le cinture di sicurezza e cominciamo a fare strada verso Roma. Come sapete adoro osservare i colori della mia città. adesso, che è appena mattina, il cielo è colorato di tante sfumature di rosso, rosa e giallo, molto romantico. L’aria fresca della mattina entra dal finestrino e scompiglia i capelli ad Hal che a differenza mia non ha i capelli serrati in spesse treccine. A proposito di treccine sono molto contenta del risultato, mi piacciono parecchio. a prescindere, a me piace cambiare, molto frequentemente, e devo dire che la mia voglia di avere le treccine, sin da bambina, è stata colmata. Ho voluto provare in realtà, non le avevo mai fatte prima, ma devo dire che se dovesse ripresentarsi un’altra occasione in cui farle, le rifarei senza dubbio. Per ora credo che dureranno un po’, dopo mesi e mesi di cambiamenti troppo monotoni, mi farà bene cambiare un po’. Spero solo che, strana come sono, non mi stanchino da un giorno all’altro. Tuttavia non credo proprio di cambiare, per un po’, poi il fatto che ad Hal piacciono mi motiva ancora di più. I colori del cielo baciano il mio viso e fanno scorgere qualche imperfezione non coperta dal trucco. Improvvisamente, senza che nulla me ne parli per davvero, senza neanche sapere come, penso all’enorme cazzata fatta con Gioele. Giulia, perché in macchina con il tuo ragazzo pensi al tuo ex? Bella domanda, non lo so sinceramente. Il fatto che mi abbia bloccata ovunque, non mi cerchi più e sia scomparso nel nulla, forse, mi sta facendo più male del previsto. So che non dovrei pensarci più, so che ormai è passato, ma sento che certe cose non se ne andranno facilmente. Penso che forse abbia ragione fede, quando dice che non so scegliere, ma c’è un’altra parte di me che non è d’accordo. Io amo Alfredo, tantissimo, ma se mi ero messa in testa di non deludere nessuno, la prendo più come una sconfitta personale, oltre che una profonda perdita. Perdere Gioele è perdere un amico fidato, una parte di me, per questo mi sento incompleta e triste al solo pensiero. Mi rigiro sul sedile e chiudo gli occhi, infastidita da questi pensieri. Sento gli occhi di Hal addosso e una mano che mi accarezza.
<Hai sonno amore? Guarda che devi essere pronta eh?>
<no, non è sonno amore, ho tanti pensieri in testa, tutto qui> gli dico
<posso aiutarti?>
<No, no, sto bene, tranquillo. Lo sai come sono fatta, ogni tanto mi perdo> dico e sorrido alla fine.
<Va bene> mi dice e frena per colpa dei caselli in autostrada, mi prende la mano. <ma tu lo sai che con me puoi parlare e sfogarti di tutto> mi dice con lo sguardo più dolce che mi abbia mai fatto, mi stringe la mano. Gli lascio un bacio sulle labbra.
<lo so amore e non ti ringrazierò mai abbastanza di questo> gli dico sorridendo e lui fa ripartire la macchina. Passano i chilometri, passano infiniti alberi che costeggiano la strada, vicino il guardrail. Non parliamo molto in macchina, stiamo per la maggior parte del tempo zitti anche se ogni tanto qualcuno esce un discorso, che ha però vita breve. In fondo ha ragione Hal, ho molto sonno e sono molto stanca, ma la verità è che non riesco a togliermi dalla mente il discorso di prima. Penso e ripenso a me e Gioele e mi chiedo come ho fatto ad essere così stupida. Vi giuro, però, che ho un pessimo presentimento riguardo a questa storia, come se non dovesse finire bene. Vi ricordo, infatti, che Alfredo non sa nulla di tutto ciò, nemmeno dell’esistenza di Gioele e ho un brutto presentimento proprio riguardo a questo, come se questa cosa possa rovinare tutto ciò che oh creato ora. In ogni caso, sotto ogni circostanza, dovrò contattare Gioele, dirgli che non voglio che rimanga questo brutto rapporto tra noi. Sicuramente mi manderà a quel paese, mi rinnegherà, mi disprezzerà, e io non potrò dargli torto. Mi sono comportata come una bambina nei suoi confronti, una bambina viziata che esige tutto ma non da niente. Ho deluso anche me stessa, capitemi. Solo una scritta può distrarmi un po’ dall’enorme casino che ho in testa “ROMA” con una freccia verso il basso. Con gli occhi socchiusi e assonnati la vedo e subito una scossa di energia prende vita dentro di me. butto nel cestino tutti i pensieri negativi e mi carico di positività. Hal si volta verso di me, mentre mi stiracchio, e mi sorride
<adesso sei carica?>
<Abbastanza>dico sorridendo <un po’ di relax ci voleva> aggiungo poi
<hai fatto bene> dice e nel frattempo siamo davvero vicinissimi all’arrivo. I colori accesi della Campania lasciano spazio alla variopinta città di Roma, con il suo traffico e strade pittoresche. Ci spostiamo presto vicino a periferia, proprio ad Aprilia dove ho trovato casa, e ci dirigiamo allo studio. Ho una voglia matta di dire ad Hal della casa, ma qualcosa continua a frenarmi. Siamo proprio qui, a cento metri dalla mia nuova casa, sarebbe una bellissima sorpresa. Credo sia colpa dei mille pensieri che ho in testa, mi blocco, penso totalmente ad altro. Mamma mia, è come se stessi rivivendo i momenti di circa un annetto fa, a novembre/dicembre, quando avevo la mente più confusa che persuasa. È impossibile non pensare a Gioele, ,a inevitabilmente devo rimuoverlo per il resto della giornata di oggi, altrimenti non mi concentro. La via che ospita lo studio fa si che io mi distragga e finalmente entri nel mood “musica”. Parcheggiamo vicino allo studio, e Hal si ferma per un attimo. Spegne la macchina e mi guarda.
<siamo arrivati, mi raccomando trattieni l’emozione per tutto ciò che stai per sentire> mi dice e rido
<metti più ansia di quanto io ne abbia già, sappilo> gli dico ridendo e lui mi guarda immobile con una faccia incredula <sei davvero così emozionato?> gli chiedo vedendolo così e lui ride.
<si amore tu…tu non hai idea di ciò che è uscito. Ancora non realizzo> mi dice entusiasta <andiamo> aggiunge e scende dalla macchina per poi aprire la mia portiera. Scendo anche io, chiude la macchina e siamo già letteralmente ad un passo dallo studio. Suono il campanello, mentre Hal mi tiene stretta la mano. Non l’ho mai visto fare così, vi giuro. Mi sorride, mi guarda con gli occhi dolci, sono davvero curiosa di sapere ciò che sa. Entriamo e vediamo Manuel comodamente seduto davanti al pc. Si volta verso di noi e sorride
<Ciao ragazzi> ci dice e mi alza per venirci incontro
<ciao manu> gli dico e lo abbraccio amichevolmente, lo stesso fa Hal. <cos’è questa storia che mi nascondete le cose tutti e due?> aggiungo ed entrambi ridono.
<tranquilla oggi ti rendiamo partecipe di tutto> mi dice Manuel <ah quindi alla fine sei venuto tu con lei?> chiede poi ad Hal.
<si, come avevamo concordato> gli dice
<Ah vi eravate messi d’accordo pure su come io dovessi venire qui?> dico guardandoli <ci manca solo che mi fate una festa a sorpresa> dico e loro ridono.
<no quella no, non ora magari, ma ci sono altre sorprese che devi vedere, e sentire soprattutto> mi dice Manuel e mi sale un pizzico d’ansia <vieni, guarda che ti faccio sentire> mi dice e, insieme ad Hal, ci avviciniamo al tavolo.
<Cchiu fort’…>dice e sento Hal che mi sfiora il fianco con la mano. Lo guardo e mi sorride.
<aspetta, ma è completa?> dico incredula
<è totalmente completa, è pronta per uscire Giulia> mi dice e quasi non mi reggono le gambe. Entrambi guardano la mia faccia, sconvolta ma felice allo stesso tempo. Mi avevano tenuto nascosto tutto, è anche più bello di una festa a sorpresa. Significa che può uscire il mio feat tanto desiderato e lavorato per mesi. Metto una mano davanti la bocca e sorrido. In realtà sto quasi per piangere, ma riesco a trattenermi.
<ora la ascoltiamo> mi dice Manuel e fa perire la base. Entro in estasi già alle prime note. mi rendo conto a stento che sto ascoltando alla canzone completa. Faccio delle facce buffe, guardando prima Hal e poi Manuel. Ovviamente entrambi sono più che tranquilli e si divertono tanto e vedermi così. Mentre la musica va mi rendo conto del grande lavoro di Manuel. La base è qualcosa di stupendo, si vede che ci ha lavorato tanto. è appena finita la mia parte e siamo già al ritornello. Inutile dire che la canto in sottofondo. Viene subito la parte di Lele poi un altro ritornello. Segue la parte di Hal, lo guardo sorridendo. Sapete già quanto mi piaccia il suo stile, ma sto ascoltando adesso tutto il lavoro e i progressi che ha fatto. È davvero forte, fortissimo. Mi avvicino a lui e lo abbraccio forte.
<è fortissima amore> gli dico incredula <sei fortissimo> aggiungo e lui mi accarezza la guancia.
<anche tu sei fortissima> mi dice e io gli sorrido. Mi sposto e mi avvicino al tavolo, ci poggio le mani. Ancora con una faccia incredula, ascolto l’ultimo ritornello e la canzone finisce. C’è un attimo di silenzio poi dal nulla Hal scoppia a ridere e io lo seguo, non realizzando ancora
<ma sei serio?> chiedo a Manuel
<serissimo> mi risponde
<no vabbè. È bellissima Manu, che lavoro hai fatto?> dico in preda all’emozione
<ne è valsa la pena, piace molto anche a me> mi dice
<quindi è pronta per uscire?> chiedo guardando poi Hal.
<Si, si?> dice guardando prima me e poi Manuel.
<Assolutamente si> ci dice Manuel, e solo adesso realizzo. Non posso credere a ciò che sento e istintivamente mi butto tra le braccia di Hal e lo abbraccio forte. Lui mi poggia una mano sulla schiena e l’altra in mezzo alle treccine, lo sento ridere.
<sei contenta?> mi chiede
<certo che si> esclamo io e nel frattempo abbraccio anche Manuel <che figata mamma mia> aggiungo poi. Prendo un po’ d’aria
<comunque le sorprese non sono finite eh giu> dice Manuel, mi sento morire per la seconda volta
<che c’è di altro?> chiedo io, guardo Hal
<questo te lo dico io amo> mi dice Hal <registriamo il videoclip a Napoli il 5, ottobre> mi dice con il sorriso e io rimango a bocca aperta. <il mio team si è dato da fare e ci ha dato l’opportunità di collaborare con uno dei più grandi videomaker napoletani, che ha creato videoclip di importanti rapper. Credo che tu sappia di chi sto parlando> aggiunge poi ed il primo nome che mi viene in mente è quello di Vincenzo Improta, che ha prodotto videoclip di tanti artisti napoletani.
<è Vincenzo amo vero? Quello che ha girato anche i tuoi videoclip>
<esatto> mi dice e fatico a realizzare ancora di più. Tutto ciò è strepitoso, significherebbe entrare finalmente nel mondo che più amo, nel mondo in cui mi sento più me stessa, nel rap e urban. Non mi sarei mai aspettata una collaborazione del genere, con così tante persone in gamba. Mi sento più che emozionata. Alla fine tutti i brutti pensieri di oggi sono stati completamente rimossi da queste belle notizie, mi sento così spensierata. Mi mancava sentirmi così, dopotutto la fine delle vacanze non si fa molto sentire, non vedo l’ora di ricominciare con la musica, specialmente se questo è l’inizio. Hal e manu mi guardano divertiti, ma sotto sotto anche loro nascondono un po’ di emozione, soprattutto Hal. Per lui è una vera e proprio collaborazione con i fiocchi, e anche per me del resto. Diciamo che tutti gli emergenti rapper sarebbero emozionati se dovessero collaborare con un artista come Lele Blade, che detiene certificazioni e collaborazioni importanti nel suo percorso.
Mi piace vedere il mondo da questa nuova prospettiva, sento solo ottimi presentimenti. Mi guardo attorno con un sorriso a 32 denti, e sento le scosse di elettricità positiva prendere vita dentro di me.
<come avete fatto a resistere per nascondermi tutto? Oddio> dico poi e loro ridono
<la data di uscita della canzone è il nove di ottobre, per il videoclip, credo che Alfredo mi confermi, un po’ di più>
<si, il 5 faremo sia lo shooting che il video, solo che ancora non si sa la data esatta dell’uscita del video, credo intorno al 26 di ottobre, ce lo diranno presto> mi dice e le sue parole mi fanno sorridere. Penso subito a tutto ciò che faremo, ci diranno come metterci, vedremo il lavoro nel backstage, ci truccheranno, vestiranno, rideremo, canteremo, sarà l’esperienza per eccellenza. Adoro pensare al futuro ed essere felice. è proprio vero che la felicità sta nell’attesa, non ci piove. Risentiamo tre o quattro volte la canzone, personalmente non riesco a smettere di cantarla, non vedo l’ora di farla uscire. Sono già nel mood di fare il countdown per quanti giorni mancano all’uscita. Vi giuro ultimamente nemmeno so più come interpretare la felicità, troppe cose mi rimandano a lei. Direi l’amore, ma è scontato, direi un abbraccio, direi un bacio, direi le frasi che mi dice Hal, direi la forza che mi da’, direi la mia famiglia, direi “vacanze”. La verità è che davvero sto trovando la felicità nelle piccole cose e adesso ho una voglia matta di dire tutto ciò che riguarda la nuova casa ad Alfredo. Tuttavia però la mia felicità più grande saranno sempre i sorrisi sui volti delle persone che amo, e oggi di sorrisi ne abbiamo avuti. Quando chi amo sta bene, io sto bene, anche se sto male. Ci penso proprio quando, io e Hal, una volta abbandonato lo studio e aver congedato Manuel, ci dirigiamo al mc per prendere qualcosa al volo. Abbiamo concordato che è la scelta più conveniente, essendo in giro per Roma. Sono appena le due e mezza e siamo in macchina vicino il mc drive. Il sole caldo crea un’atmosfera parecchio umida in macchina, non vedo già l’ora di tornare a casa e fare una doccia fredda. Il fatto è proprio quando meno te lo aspetti che la tua mente viaggia. Il pensiero fisso di Gioele non vuole proprio lasciarmi in pace, ed è per questo che da una parte non voglio finire a letto, perché poi lì penso troppo. Mi ha lasciato in pace per tutta la mattinata e adesso mi pare ovvio che debba venire a rompere le scatole. Appiccicato a me come una calamita, non lo reggo più. Sento che la svolta dei fatti è vicina.
<amore prendiamo due Big Mac?>mi chiede Hal e io mi distraggo mentre cercavo un senso compiuto nella macchina che era accanto a noi
<si amore, va bene> gli dico e lui lo riferisce alla ragazza. <prendi anche dell’acqua> aggiungo e lui annuisce. Aspettiamo dieci minuti circa e il mc drive ci serve.
<grazie> dice Hal e, dopo aver pagato, sposta la macchina dalla parte opposta del Mc, più verso un piccolo parco lì vicino. Ferma la macchina proprio davanti a questo grande spiazzale, colorato da alberi di tante forme, cani che scorrazzano liberi e qualche famigliola che sta facendo un picnic. Guardo hal e mi fa cenno di rimanere qui per mangiare e io acconsento. Vediamo tanto bel verde e tanti bei colori. Slaccio la cintura di sicurezza e prendo le cose da mangiare, che hal aveva messo nei sedili di dietro. Mi squilla il telefono.
<pronto?>
<ei giu, sono fede>
<ei fede, dimmi>
<tutto ok lì, siete stati in studio?>
<si, siamo usciti da un po’, adesso stiamo mangiando>
<tutto ok giulia? dalla voce mi sembri strana>
<è tutto ok, sarò solo un po’ stanca>
<va bene dai, ti lascio con Hal, salutamelo anzi>
<ok, e di a mamma che va tutto bene>
<certo, ci vediamo più tardi>
<a più tardi> dico e riattacco la chiamata. Poso il telefono in tasca e inizio a scartare il mio Big Mac. Mi sento lo sguardo di Hal addosso, ma non lo incrocio, faccio finta che sia inesistente.
<si può sapere che cosa hai?> mi chiede dopo un paio di secondi
<oh mio dio oggi non è giornata, sto bene Hal> dico leggermente alterata
<anche tua sorella te lo ha chiesto vero? Si vede> mi dice
<ma che dici Alfredo? Sto benissimo, non so cosa prende a voi veramente> dico un po’ arrabbiata. Non voglio ammettere che è per la questione di Gioele e non ne voglio neanche parlare, anche perché Alfredo non sa neanche della sua esistenza. <siete strani voi> aggiungo poi mentre Hal sta in silenzio e continua a guardarmi.
<amore non è vero e poi voi donne quando dite di non avere nulla, in realtà avete sempre qualcosa> mi dice poi e questa frase mi fa sbuffare.
<Hal se ho qualcosa te lo vengo a dire, lo sai> dico mentendo. In realtà ho una paura immensa che si possa sfasciare tutto tra me e lui, per colpa di questa storia. ovviamente sono talmente arrabbiata da essere inquieta.
<ti conosco bene amore, dai> mi dice fermando le mie mani che cercano di scartare il panino. Mi guarda. <prima eri felicissima e tutto e quando entriamo in macchina e come se ti spegnessi, che so> mi dice e mi volto per un attimo verso il finestrino, lo sento sbuffare<quando fai così davvero non ti capisco> mi dice poi.
<ma se ti sto dicendo che non ho nulla perché non dovresti credermi?>
<è una mia impressione, ti vedo strana>
<allora è un’impressione sbagliata Alfredo, perché sto bene> gli dico in modo secco, forse troppo. E mi volto di nuovo dalla parte opposta.
<va bene come vuoi tu, io rimango della mia opinione>
<va bene>rispondo io e lui si strofina le guance
<amore, ma, non ti ho mai vista così, capito? Te lo chiedo proprio perché non fai mai così, neanche abbiamo parlato un minuto per tutto il tragitto. Che devo pensare? Che sei distratta da qualcosa, da qualche pensiero. Voglio solo accertarmi che vada tutto bene, tutto qui> mi dice e mi fa quasi male rispondergli aggressivamente, devo calmarmi. Tutti questo brutti presentimenti si stanno trasformando in rabbia contro di lui, e non voglio, dopo tutto ciò che dice non è sbagliato.
<ma una persona non può avere delle discussioni sue? Private> gli chiedo guardandolo negli occhi
<allora c’è qualcosa?>
<rispondi alla mia domanda>gli dico
<si, certo che può, ma sono il tuo ragazzo e se c’è qualcosa che ti turba voglio saperlo, per aiutarti magari> mi dice dolcemente. Vorrei davvero dirgli tutto e mandare a fanculo questa storia, ma non posso.
<non c’è bisogno, stai tranquillo> gli dico voltandomi di nuovo.
<boh va bene> dice mentre comincia a scartare il suo panino <quando hai intenzione di parlare io sono qui. perché si, io mi preoccupo di te> mi dice e apre lo sportello della macchina <controllo l’acqua> dice e chiude lo sportello senza nessuna mia risposta. Inizio a mangiarmi le unghie, presa dal nervosismo. Tutta questa cazzo di storia mi sta facendo molto male, vorrei solo che finisse. Per questo sto rivivendo le pressione dei mesi passati, perché non so come potrebbe andare a finire. Il fatto che io debba chiarire con Gioele, con Alfredo che non sa nemmeno della sua esistenza, mi fa pensare a come potrò mai fare. Poi dovrei farlo di presenza, perché cose come queste non si fanno dietro uno schermo, ma è letteralmente impossibile. Hal dovrebbe farmi incontrare con questo sconosciuto o io dovrei farlo di nascosto, no, non posso. Ho una paura che tutto possa essere perso, davvero tanta paura. per un mio piccolo errore sto alimentando un fuoco distruttivo, a poco a poco. Vedo Hal davanti la macchina, un po’ nervoso, l’avrò fatto arrabbiare. Mi conosce bene e ha ragione quando dice che mi vede strana, ma non posso dirgli nulla. mi fa rabbia che deve andarci di mezzo la nostra storia, non potevo fare di meno la deficiente e chiarire con Gioele? Ha ragione fede quando dice che non lo so abbandonare del tutto, cazzo che fastidio. Per non parlare della immensa paura che ho di ferire Hal, non potrei perdonarmelo. Lui mi da più dell’amore, mi fa più che del bene e non si merita nulla di cattivo. Sento che chiude la boccetta dell’acqua e lo vedo chiudere il cofano. Entra di nuovo in macchina e ci guardiamo. Non diciamo nulla e iniziamo a mangiare. Silenzio, tombale, per tutto il tempo, solo il rumore della carta dei panini. Quando discutiamo è sempre così, ma poi ci passa. Finisco per prima io il mio panino e resto a guardare Hal per un po’. Voglio scusarmi. Incrociamo i nostri sguardi per un millesimo di secondo e poi lui lo distoglie, io invece no.
<scusami amore> gli dico piano <per prima> lui si volta verso di me, posa il panino davanti a lui.
<tranquilla, vieni> mi dice e allarga le braccia per avvolgermi. Poggio la mia testa sulla sua spalla, mentre lui posa le sue mani calda su di me. mi accarezza i capelli piano e i fianchi.
<ti ho risposto un po’ male> gli dico, sentendo il suo buon profumo sulla maglietta che mi fa calmare.
<non è successo niente amore, tranquilla> mi dice mentre sento la sua mano che mi accarezza il fianco. Mi bacia la fronte e mi stringe ancora di più a se. C’è un minuto di silenzio e mi godo ogni singolo secondo tra le sue braccia.
<volevo solo accertarmi che tu stessi bene, lo sai quanto tengo a te e non voglio che tu sia male, anche per la più stupida cosa.> mi dice
<lo so amore>gli dico io<ma ogni tanto mi perdo nei miei pensieri e mi arrabbio con me stessa e con il mondo, infatti me la sono presa con te che non centri niente> gli dico poi mentre gioco con un filo della sua maglietta
<non ti preoccupare. Dimmi solo che va tutto bene> mi dice accarezzandomi il volto con la mano.
<va tutto bene>
<ok, ti credo> mi dice sorridendo e ci china su di me lentamente. Siamo ormai presi dal momenti e ci uniamo in un bacio dolcissimo. Con la sua mano sulla guancia, sento le sue morbide labbra che giocano con le mie. È sempre una bellissima emozione quando mi bacia, mi sento molto bene. Con gli occhi chiusi mi lascio trasportare un po’ dal bacio e poso la mia mano tra i suoi capelli. Dopo aver assaporato anche l’ultimo centimetro delle lebbra ci separiamo e lui poggia la sua fronte sulla mia.
<è questo l’importante> mi dice piano <che tu stia bene> aggiunge e mi fa sorridere. Mi bacia di nuovo la fronte e io poggio di nuovo la testa sul suo petto. Stiamo così per qualche secondo e ci stiamo dicendo tante cose, stando appena in silenzio.
<ti amo> mi sussurra
<anche io tanto> vedete? Poi in questi momenti mi dimentico tutto, tra poco dimentico anche dove sono. Lui, in questi attimi, diventa la cosa più importante sulla faccia della terra.<mi chiedo come fai a sopportarmi> aggiungo ironicamente
<io non ti sopporto, semplicemente sto bene con te, anzi benissimo. Non è che mi stai antipatica e quindi devo sopportarti, io amo stare con te. Mi fai stare davvero bene. Cioè sei perfetta amore, in tutto. Ti amo davvero così come sei> mi dice e mi si scioglie il cuore. Gli sorrido e mi da un bacio a stampo, veloce. Comincia a giocare con una treccina e lo guardo divertito.
<non ti cambierei con nessun’altra.> mi dice sussurrando <voglio stare una vita con te> mi dice e mi fa sorridere
<vedi? Poi te ne esci così e mi fai piangere> dico ridendo mentre mi strofino gli occhi per trattenere le lacrime quando fa così non esiste niente per me. metto da parte tutto, sento solo l’amore. Lui ride nel frattempo.
<vabbè dai, non piangiamo, siamo più felici. Pensa che tra pochissimo registreremo il nostro primo videoclip insieme> mi dice poi.
<se ci penso ancora non realizzo, ti giuro. È un sogno> gli dico mentre ci separiamo un po’. < e sono emozionatissima tra l’altro>
<si vede> mi dice e mi guarda sorridendo. <va bene, in tutto ciò, direi di incamminarci verso Napoli, facciamo la strada con calma> mi dice mentre sistema lo sterzo e mette la cintura. Mette in moto e presto usciamo dal parcheggio, ormai isolato. Lasciamo la bella vista con gli alberi e la natura e incrociamo la strada confusionaria di Roma, sempre di fretta. Il cielo comincia a colorarsi di arancione, come al solito prima del tramonto. Stavolta per tutto il tragitto io e Hal abbiamo scherzato, riso, ci siamo dati qualche bacio di sfuggita e abbiamo anche cantato le canzoni in radio. Questa parte delle relazioni mi piace molto. Scherzare, fare gli stupidi, non guasta mai, anzi ci fa tornare un po’ bambini. Il mio subconscio nemmeno accenna a pensare a Gioele, come sempre hal stravolge tutto. Dopo interminabili risate, canzoni e paesaggi che scorrono veloci intorno a noi, sento odore di casa. Nei restanti dieci minuti di viaggio, mi rilasso un po’ e, con delle musiche leggere di sottofondo, socchiudo gli occhi. Ogni volta che può, Hal mi guarda e mi sorride. Stavolta il sonno prende il sopravvento e non riesco nemmeno più a vedere il suo volto sfocato alla mia sinistra. Sogno interminabili serate con lui, sotto le stelle. Sogno di vivere una favola in qualche hotel in riva al mare. Sogno in tutti i sensi insomma. la strada sotto di me si ferma, io dormo profondamente. Sento una mano fredda sfiorarmi la guancia.
<siamo arrivati amore> mi dice Hal e io mi giro sul sedile <siamo sotto casa tua> aggiunge e quindi mi sveglio un po’ presa dal sonno. <hai ceduto alla fine direi> mi dice e ride. Rido anche io
<si direi di si> dico mentre mi metto seduta composta. Guardo un attimo davanti a me e vedo il tramonto colorato d’un rosso fuoco. Rimango a fissarlo per un po’, mentre Alfredo borbotta parole che non capisco. Mi viene in mente che non gli ho ancora detto della mia nuova casa a Roma. Quale miglior momento se non questo, dopo una giornata così piena di sorprese? Sta per aprire la portiera della macchina, ma lo freno, prendendolo dalla felpa. Si volta di scatto
<amore devo dirti una cosa> dico io sorridendogli <bellissima> aggiungo
<e di cosa si tratta?> mi chiede lui, voltandosi verso di me.
<sto progettando questa cosa da un paio di mesi e finalmente è riuscita, non ti ho voluto dire nulla perché ho preferito farti una sorpresa.> gli dico e mi guarda perplesso.
<perché non me lo hai detto prima? Nel senso quando eravamo soli in macchina per esempio>
<perché mi va ora, trovo questa situazione romantica> dico e lo faccio ridere
<va bene ok, dimmi tutto.>
<così, di botto non riesco>dico io ridendo e Hal ride pure <indovina> gli dico poi
<eh vabbè come faccio ad indovinare> dice tra se e se. Fa una faccia come se gli fosse appena arrivata un’idra geniale<tua sorella è incinta?> mi dice e io scoppio a ridere. Ma come gli vengono in mente certe cose?
<no…Hal…>dico io tra le risate
<e allora non saprei> mi dice divertito <ci sarebbero tante cose belle>
<si, ma ti ho detto che è una cosa che sto progettando da mesi> gli dico io, che fatico ancora a parlare a causa delle risate.
<ehm…non ne ho idea, al massimo dammi un indizio> mi dice
<va bene, facciamo che te lo dico e basta, anche perché non ci arriverai mai> gli dico <è da fine giugno che con mamma e papà cerchiamo una cosa, per me.> gli dico mentre mi guarda confuso <una settimana fa, circa, abbiamo trovato questa cosa e sembra quella giusta> gli dico facendo un po’ la misteriosa, lui non mi segue.
<aspetta…non ti seguo> mi dice e io rido <dai ora voglio saperlo>esclama poi. Stiamo un silenzio per un attimo, ci guardiamo dolcemente. Vedo la sua mano poggiata sul cambio-marce e sopra la sua poggio la mia. La stringo per un attimo.
<amore ho trovato casa, a Roma> gli dico e lui fa una faccia buffissima <e penso di trasferirmi a breve> aggiungo e rimane completamente a bocca aperta
<ma è…ma è bellissimo> dice e mi abbraccia forte. Ci stringiamo così forte che riesco a sentire tutta la sua emozione per questa notizia. <e quando avevi intenzione di dirmelo?> mi chiede
<nel momento giusto> gli dico <e ora mi sembrava perfetto> dico io guardando il cielo rosso davanti a noi
<e la casa com’è?> mi chiede sorridendo
<è una casa giusto per me, non lontana dallo studio> dico io <è ad Aprilia infatti> aggiungo <ha le pareti tutte bianche, un salotto, una cucina, un bagno e una camera da letto> gli dico un pizzico divertita guardando la sua faccia < e c’è un letto matrimoniale…>gli dico poi, con una certa enfasi.
<e con questo cosa vorresti dire?> mi chiede cambiando espressione e io rido di gusto
<vuol dire che…qualcuno potrebbe dormire con me…>gli dico ironicamente, per prenderlo in giro
<e chi è questo “qualcuno”?> mi chiede gesticolando. Io rido sempre di più e lui mi guarda ancora perplesso. Faccio un leggero cenno con la testa verso di lui  e sussurro un “Tu” piano.
<io?> mi dice a bocca aperta <ma che dici?> mi dice sempre più sorpreso
<magari io ti sto proponendo di passare un po’ di tempo con me, lì> gli dico <siamo vicini allo studio, a Roma e poi possiamo prenderci quanto più tempo possibile per noi> aggiungo <così evitiamo di fare sali e scendi a Napoli, e passiamo più tempo insieme> dico poi e lo prendo per mano <da soli>. Mi guarda sorridendo
<è una proposta di convivenza questa?>
<diciamo di si> gli dico e non crede nemmeno a quello che sente. Non sa se ridere o commentare ciò che dico. Mette una mano davanti la bocca e dice parole incomprensibili.
<ma io accetto volentieri!> il modo in cui lo dice mi fa ridere molto <però c’è da dire che spesso dovrò scendere a Napoli mi sa, c’è tanto lavoro lì> mi dice poi
<non preoccuparti> gli dico < quando sarai a Roma sappi che c’è il letto di casa mia che ti aspetta e qualche tuo vestito nel mio armadio> gli dico mentre mi avvicino sempre di più a lui. sorride e mi prende per mano
<il vero sogno lo sto vivendo con te, è  questa la verità>mi dice e non aspetta più nulla per azzerare le distanze fra noi. Come facciamo di solito non diamo limiti alla passione tra noi. È un bacio liberatorio, di felicità e un po’ di rabbia dopo tutto ciò che abbiamo passato. Vediamo le carte in tavola giocare a nostro favore e siamo fottutamente felici. Il sole mi abbandona, Hal se ne va con la macchina e io salgo i gradini per arrivare a casa, ripensando ad oggi. La mia mente ripercorre tutto come fosse un film. Ogni singolo momento di questa magnifica giornata mi fiorisce in mente come una rosa. Ma di sottofondo ho una musica tra le più strane di tutti i tempi, tra le più complesse. Immaginatevi di avere in mente la quinta sinfonia di Beethoven. Quel dannato motivetto che si ripete tremila volte al secondo come un demone che bussa alla porta della tua anima. Penso alle cose felici e scompare, mi sdraio per un attimo a letto e rimbomba nella mia testa. Non se ne vuole andare, sempre una piccola sua parte vive in sottofondo. Mi basta un messaggio per rompere tutto ciò di buono che ho creato e per sentire quel maledetto demone. Gioele: “sono a tanto così da rimuovere tutto quello che siamo stati”.

spazio autrice-
mi scuso per eventuali errori di battitura, ma spero vi piaccia lo stesso😅❤️
lascia una stellina e un commento se ti va⭐

Lovers per davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora