un ritorno col botto

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24 agosto…
Giulia’s pov
La giornata a mio parere più calda di questa estate ha inizio. Oltre ad essere la più afosa però, avrà un importante evento che la trasformerà magicamente nella più bella di quest’estate. Direi proprio che, nonostante la mattinata bollente mi faccia venire voglia solo di stare a mollo a mare per tutto il giorno, il solo pensiero di ciò che farò proprio dopo pranzo, mi rallegra. Stamattina, infatti, mi sono svegliata proprio bene, senza alcun pensiero negativo. A contribuire alla mia felicità saranno state anche le vacane che, ormai sono giunte al termine. Ho trascorso davvero dei bei momenti qui, al mare con la mia famiglia e i miei amici e, grazie alle innumerevoli ore spese sotto il sole, ho preso un colorito molto molto scuro, come la mia pelle è solita fare. Si, mi abbronzo molto facilmente anche perché ho una pelle già abbastanza scura e tendo in tempi brevissimi a diventare abbronzatissima. In queste calde ore mattutine, ripercorro ogni giornata che ho trascorso, dalla più felice, del mio compleanno, alle più noiose quando la noia mi divorava. Come se non bastasse, proprio 2 giorni fa mi è finito il ciclo e potete immaginare che significhi stare al mare con 40 gradi con i soliti dolori e l’esigenza di andare in bagno ogni 10 minuti. Quindi è stata proprio quest’ultima settimana ad essere la più noiosa e fastidiosa. Fortunatamente per oggi, che non è un giorno per essere tristi, non ho più il ciclo e già è un passo in avanti, bisogna solo aspettare che la giornata prenda il verso giusto. Che voglio dire? Voglio dire che finalmente colmerò il profondo vuoto dentro di me, un vuoto dato dalla mancanza di una persona. Ebbene sì, oggi rivedo Alfredo dopo un mese di pura distanza incolmabile. Certo, solo lui adesso può colmare questa mancanza e non vedo l’ora di poterlo riabbracciare. Mi manca molto tutto l’amore che ci scambiamo, tutti i minuti spesi a ridere e fare stupidaggini, tutti gli attimi più dolci. È stata una grande mancanza ultimamente anche perché non abbiamo avuto l’opportunità, in questi mesi in generale, sia per lavoro che per impegni personali, di stare insieme e di fare ciò che normalmente due fidanzati fanno. Non avendo avuto modo di vederci, abbiamo ancora tante esperienze da fare insieme. Ciò che ci manca di più è ovviamente il contatto tra noi, cosa che probabilmente oggi non ci opprimerà più. Vi giuro non vedo l’ora di trovarmi dentro le sue braccia, più ci penso più ho voglia di anticipare il viaggio a stamattina piuttosto che dopo pranzo. Sicuramente la mattinata sarà più lenta di una lumaca e io rimarrò immobile per tutto il tempo a fissare la mia valigia e i miei vestiti. Per tornare a casa, indosserò una delle mie magliette larghe con un paio di pantaloncini e non mi farò mancare un cappello e gli occhiali per il sole. Ancora come e dove io e Alfredo ci vedremo è un mistero, credo che prima passerò da casa per sistemare le valigie altrimenti girare per Napoli alla ricerca del mio ragazzo con chili e chili di carico dietro risulterebbe strano. Quindi è meglio lasciare tutte le cose ingombranti a casa prima e poi dedicarmi al tempo con lui. Da una parte sono molto triste di lasciare la casa qua, tradotto sarebbe la fine delle vacanze e l’inizio del lavoro praticamente, ma sarei ipocrita a dire che non voglio tornare. Mi manca Napoli, mi manca Hal, mi manca andare dal mio pizzaiolo di fiducia e mi manca assaporare la felicità nelle giornate di sole. Napoli tuttavia è questo, e mi manca più di ogni altra cosa. A proposito dell’inizio del lavoro però, vorrei dire che un altro aspetto positivo di tornare è sicuramente il fatto che, una volta a Napoli, probabilmente cominceremo a lavorare sul pezzo con Hal e il suo team, che finalmente conoscerò. Vi giuro che queste vacanze mi hanno messo una carica assurda, non vedo l’ora di tornare in studio per dare il meglio di me. poi sapete bene che tipo di emozioni ho provato anche grazie ad Hal, il che sarà la fonte di ispirazione principale per le mie canzoni. L’innamoramento, si, e l’amore in se, i temi migliori su cui scrivere senza dubbio. Amore finito, amore in corso, amore non corrisposto o platonico, qualunque sia, è la migliore emozione che si possa provare. Nei confronti di chi vuoi tu, l’amore sempre farà parte di te e di noi. Mi accendo una sigaretta mentre cerco di trovare un senso alle strane nuvole che macchiano un po’ il cielo. Mi affaccio un po’ da balcone e assaporo l’aria fresca del mare. Dio che bella cosa, sarà perché sono nata sul mare, ma tutto ciò è proprio una botta di vita. il mare da benefici inimmaginabili, non sapete quanto mi faccia stare bene. Guardo fuori e penso a cosa succederà tra pochissime ore, sospiro di sollievo.
<Finalmente> dico tra me e me mentre faccio un paio di tiri con la sigaretta.
La prepotente voglia di arrivare al pomeriggio di oggi ha dato i suoi frutti. In men che non si dica, io, fede, mamma e papà ci troviamo sparsi per casa a raccogliere le ultime cose in vista del viaggio che ci aspetta.
<Giulia tu hai preso tutto?> mi urla fede dall’altra stanza
<Si fede, sto controllando solo i cassetti, magari ho lasciato qualcosa>
<Ok va bene> mi dice mentre sento che chiude degli sportelli<Poi vieni di sotto ok?> mi dice sbirciando dalla porta della mia stanza
<D’accordo>dico io e lei scende giù per caricare la valigia che porta con se. Apro tutti i cassetti per vedere se ho lasciato qualche calzino o qualche mio indumento. Cerco anche di sbrigarmi, altrimenti si fa tardi. Guardo ogni piccolo angolo ma pare non esserci nulla. Mi abbasso per aprire l’ultimo cassetto e stavo per dimenticare forse l’unica cosa che più importante. La lettera di Hal, quella lettera per cui ancora piango se la rileggo. Una parte così importante di queste vacanze stava per essere abbandonata qui, sono così distratta a volte. La prendo e la metto subito in borsa, in una tasca laterale, anche lei pronta a fare il viaggio con me.
Entriamo in macchina dopo aver caricato tutti i bagagli dietro e ci concediamo delle ore di relax in macchina, con l’aria fresca che entra dai finestrini. Mi sento invasa da una sensazione che non provavo da un po’: il mondo va, corre, si evolve e tu sei ferma immobile in un sedile di una macchina che ti lasci trasportare. Era da un po’ che non provavo una certa leggerezza. Mi pare di essere su un’isola deserta, con le onde del mare come sottofondo, a godermi il sole, come quello che ora mi bacia il viso. I raggi penetrano la mia pelle e la colorano d’un colore acceso, quasi accecante. Come sempre in questi momenti, socchiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai miei sensi. Con l’udito m rilasso la mente, con l’olfatto, ogni tanto sento odori curiosi, con il tatto percepisco il morbido sedile su cui sono poggiata. Quando si dice essere sensitive. Ogni singolo stimolo fa si che io mi rilassi sempre più e come previsto, il sonno, poco presente stanotte per via dell’euforia, ha la meglio su di me. sto volando sopra oceani più profondi, attraversando le campagne più verdi e respirando aria pura. Tutto ciò mentre mio padre conduce un’ottima guida fino a casa. Fede, anche lei sta per cedere al sonno, invece mamma è sveglissima. Il suo carattere è sempre stato così, attento e puntuale. Scorrono velocemente i minuti, esattamente come quando venite risucchiati nel sonno più profondo e vi risvegliate in un batter d’occhio con la testa pesante. Ecco il tempo sta scorrendo così, mentre sullo sfondo si alternano paesaggi di mare, montagna e collina, fin quando, finalmente, non sento “odore di casa”. Vengo scossa da una buca nella strada che ha fatto muovere la macchina, mi stiracchio sul sedile. Apro leggermente gli occhi e, pur non avendo voglia di muovermi, giro la testa verso destra. Vedo la grossa insegna stradale con su scritto NAPOLI e si forma un sorriso sul mio volto. Mancano davvero pochissimi chilometri all’arrivo quando, esattamente mentre stavo per riaddormentarmi, mi squilla il telefono. Io, con gli occhi semi chiusi cerco di capire chi è. È Hal, mi sta chiamando. Nonostante le mie condizioni da persona che sta per crollare a dormire, rispondo.
<Ei Hal>dico mentre mi muovo un po’ cercando di svegliarmi
<Ei giu, come va? Sei in viaggio?>mi chiede
<Tutto ok>dico con una voce tutt’altro che sveglia <Si sono in viaggio> dico sbadigliando alla fine.
<Ok sta andando bene?>
<Si, si>
<Stavi dormendo vero?>dice ridendo <Ti ho svegliata scusa>mi dice poi
<No, no tranquillo, sono sveglissima> dico io mentre mi siedo composta. Anche fede si sveglia e mi guarda, probabilmente infastidita dalla mia suoneria
<Ja amo, so che stavi dormendo, ti lascio riposare>
<Puoi dirmi tutto, tranquillo. Adesso sono sveglissima anche perché siamo vicini all’arrivo>
<Ok, ottimo, mi fa piacere. Almeno che tu non sia così stanca da volerti riposare, per oggi ho preparato qualcosa, di bello>
<Bellissimo, però prima devo sistemare i bagagli in casa>
<Tranquilla, prenditi il tempo che ti serve>
<Ok>
<Ma ci pensi che finalmente ci rivediamo?>
<Lo so>dico io ridendo <Non vedo l’ora credimi>
<A chi lo dici> mi dice poi <Va bene dai, dalla voce ti capisco. Ti lascio riposare ancora un po’>
<Va bene ci sentiamo> aggiungo io sbadigliando ancora. È vero però, sto proprio morendo di sonno.
<ciao amore, ti amo>
<anche io, tanto. Ciao> dico e riaggancio. Finalmente posso concedermi altro relax, rigirandomi mille volte sul sedile. Non è che non volevo parlare con lui, ma il sonno oggi mi sta proprio divorando. Certo, dopo un risveglio appena alle 6 del mattino, non ho delle prestazioni così alte. Tuttavia il mio bel sonno, a quanto pare, avrà vita breve. Dopo un'altra mezz’oretta di dormiveglia, con dei maledetti suoni fastidiosi di camion e auto che mi disturbano, non ho più speranze di riaddormentarmi e mi godo un po’ il paesaggio napoletano pieno di colori. Non esito a guardare il cellulare o a mettere le cuffiette per ascoltare un po’ di musica. Finalmente casa è davvero vicina, siamo a mezz’ora da Scafati, tutto ciò mi rendo così felice. la mia unica paura è che io possa crollare per la stanchezza e non poter vedere Hal per oggi. Tuttavia, non appena saprò che è vicino a me, magicamente troverò lo forze di vederlo. L’amore che ho accumulato dentro e che voglio dargli è molto più forte del mio letto-calamita. Scambio qualche parola con fede e con i miei e, mentre parliamo proprio di cosa fare una volta tornati, vedo la collinetta che separa me da casa mia. Che sollievo dopo un viaggio lungo. Nonostante sia stato piacevole ho proprio voglia di alzarmi dal sedile della macchina, non vi nascondo che ho dei dolori al fondo schiena…bando alle ciance però, vedo casa, vedo il bar di fronte casa e vedo il solito parcheggio proprio davanti il portone.
<Finalmente> dice fede strofinandosi gli occhi <Scendiamo> dice poi e sia io che mamma e papà ci accingiamo a prendere la valigie dal portabagagli.
<Tieni Giulia>dice mio padre, porgendomi la valigia. Lui prende Monet con il guinzaglio, mentre porta la valigia più grande e ci avviamo in casa.
<Non vedevi l’ora di tornare eh?> mi dice fede
<Assolutamente fe’, non hai idea> dico io mentre camminiamo <Ma anche perché ora dobbiamo iniziare a lavorare per la collaborazione, c’è tanto da fare. Poi ovviamente, dopo che io torni da Massa, dovremmo avere da parte tanto lavoro>aggiungo
<Eh sì, si chiama lavoro>dice ironicamente mio padre, sottintendendo che, con una risata, che anche io sarò più spesso faccia a faccia, con la dura realtà della vita. ripensandoci mi mancano le vacanze. Gli sorrido. Non appena mio padre cerca la chiave per aprire il portone, fede mi urta il braccio. La guardo e lei indica dietro di me qualcosa. Mi giro e, come in una scenda di un film, succede qualcosa che non mi aspettavo per nulla. All’improvviso sento una gioia invadere il mio corpo. Vedo un ragazzo camminare esattamente davanti a noi, una cinquantina di metri ci dividono, e capisco subito chi è. Ci metto un po’ a tornare sulla terra, ma è come se avessi saltato fin sulla luna per la felicità e ora sia tornata.
<C’è qualcuno per te Giulia, mi sa> dice fede
Riconosco subito che il ragazzo, ovviamente, è Hal. Tutto ciò non era assolutamente previsto, che lui si facesse vivo ora. È una delle sue sorprese e credetemi se vi dico che mi ha già reso il ritorno a casa più che speciale. solo vederlo, lì, con una maglia bianca e dei pantaloncini neri, che si guarda intorno, mi fa capire che nulla può dividerci ormai. D’istinto lascio la valigia accanto a me e corro verso di lui. corro come se fossi una campionessa di corsa a livello olimpionico e lui si volta, vedendomi arrivare. Mi riconosce subito e sorride. Sembra una scena di film d’amore, quando la protagonista lascia tutto per andare dal suo amato ragazzo che la aspetta. Solitamente queste scene strappalacrime sono girate alla stazione o in aeroporto, ma qui siamo sotto casa ed è decisamente più bello. Il vento contro la mia faccia si blocca quando Hal allarga le braccia e io mi ci tuffo dentro. Senza perdere tempo faccio incontrare le nostre labbra e sento di nuovo il suo buon sapore, che non sentivo decisamente da troppo. Stava quasi per cadere, ma riesce a tenermi perfettamente. Posa le sue mani sui miei fianchi e mi accarezza la schiena. Ho perso il conto dei giorni che ho aspettato pur di arrivare qui, tra le sue braccia. Siamo incollati per un paio di secondi, non riusciamo a staccarci subito. Ci baciamo ancora, ancora e ancora per colmare il famoso vuoto creato dalla distanza. Sono andata in contro a lui così velocemente, che ha dovuto prendermi in braccio, altrimenti saremmo caduti. Poso le mie mani sul suo viso e lo bacio più lentamente. Assaporo ogni millimetro delle sue labbra umide e poi poggio la mia fronte sulla sua. Ridiamo mentre mi rimette con i piedi per terra. Per tutto il bacio sono stata decisamente più alta di lui, ma ora che non sono più in braccio, torno ad essere la piccola nana da giardino e lui il mio grande gigante buono. Ridiamo ancora mentre mi accarezza il viso con le mani.
<Quanto mi sei mancato> gli dico io e lui, senza dire una parola annuisce e basta. Siamo presi dal momento, entrambi. Penso nel frattempo alla scenata da film che abbiamo fatto e che i miei genitori e mia sorella si sono goduti, ma non ho potuto farne a meno. A volte scene come questa migliorano anche la giornata, oh. Vedo infatti, con la coda dell’occhio, una di quelle vecchiette curiose che sbircia dal suo balcone. Mi volto di nuovo verso Hal.
<Dire che mi mancavi troppo è riduttivo, stavo per impazzire amore>dice e mi fa ridere. Ci abbracciamo, e come sempre sento la più bella sensazione tra noi due. Sentirsi bene tra le braccia della persona che si ama, tutto qui; sentirsi protetta, amata, compresa, è tutto ciò di cui ho bisogno. Davvero, se ci fossimo solo io e lui ora, avvolti in questo abbraccio, mi basterebbe. Divento piccola mentre lui mi stringe forte. Ci separiamo
<Amore non sai quante cose ti devo dire> mi dice mentre passa una mano sulla mia guancia <E quante cose voglio fare! Cavolo dobbiamo recuperare tutto il tempo perso e fare tan…> mentre mi parla entusiasta, mi volto un attimo verso fede e vedo che non è più davanti al portone con mamma e papà, ma che sicuramente ha preferito lasciarci soli.
<Ok Hal amore, ma adesso devo un attimo…andare di là>dico accarezzando la sua guancia <I miei avranno bisogno di aiuto e…>
<Tranquilla vai>
<facciamo una cosa. Tu mi aspetti tra mezz’ora nella piazzetta che c’è qua dietro, non puoi sbagliare ce n’è una e io ti vengo in contro> gli dico mentre siamo ancora abbracciati
<Va bene ok>
<Solo un’altra mezz’ora ci divide completamente> dico e lui ride. Sposta le mani sul mio volto e lo avvicina al suo, baciandomi ancora. Stavolta il bacio termina subito e io mi dirigo verso casa.
<ci metterò pochissimo> gli dico mentre, velocemente mi allontano da lui, lo vedo annuire. Mi volto e corro verso casa. Entro velocemente il portone e vedo che i miei e fede sono appena davanti la porta di casa. Mi vedono arrivare con il fiatone.
<Ce l’hai fatta a venire eh>
<Si…>dico io respirando profondamente <Dammi> dico a fede indicando la mia valigia.
<Era Alfredo?> mi domanda mamma, solito momento imbarazzo. Fede mi guarda con un sorrisino
<Si, era Alfredo, gli piacciono le sorprese> dico mentre mi sposto i capelli di lato e cerco di farmi aria con le mani.
<Immagino che vi vedete dopo> aggiunge fede, mentre entriamo in casa. Che bello sentire l’odore di casa e percepire la solita e piacevole comodità dopo un viaggio.
<Si, mi ha detto che ha da dirmi tante cose>
<E anche tu ne hai da dire> dice mentre ci allontaniamo con le valigie.
<Eh si>
<Prima pensavo che lasciarvi sole fosse la scelta migliore>dice guardandomi con un mezzo sorriso<è stata una scena che mi ha fatto commuovere sai?>dice e io sono stupefatta
<Commuovere tu? Che non ti commuovi mai…>dico io ridendo
<Eh perché so cosa c’è dietro, sono stata la tua ascoltatrice per tutto questo mese senza di lui. riesco anche a percepire la tua felicità, guarda> mi dice con naturalezza e addirittura mi fa vedere un po’ di pelle d’oca sul braccio. Io sono ancora più stupita.
<Che bello, mamma mia. mi ha detto che vuole fare tutto ciò che non abbiamo fatto in questo mese…>dico io e non continuo nemmeno la frase perché mi spunta un sorrisone sul volto. Fede ride
<Dai, che finalmente vi siete ricongiunti>
<non vedevo l’ora, sia per lui sia per i progetti che dobbiamo iniziare> dico  euforica< mamma mia fede ti giuro mi sento che ci sarà una svolta pazzesca> dico
<Sei molto felice a quanto vedo>dice ridendo <te lo auguro> mi dice sorridendo <Oh e comunque se tu vuoi andare da Hal, vai pure, ti copro io> aggiunge facendomi anche l’occhiolino.
<Ma no fede qua c’è tanta roba da sistemare, non voglio fare la parte della strafottente…> dico indicando le valigie
<Ci penso io tranquilla, tra sorelle si fa anche questo. So quanto ci tieni e so anche che hai aspettato tanto per questo momento. E poi, insomma, per una volta è accettabile> dice e io la abbraccio
<Oh mio dio, grazie fede, grazie davvero> dico <Chiamami per qualunque cosa>
<Vai tranquilla> mi dice e senza perdere tempo, scendo di nuovo sotto. Faccio gli scalini a due a due, fremendo di vedere Hal. Incontro di nuovo la calda luce del sole e mi dirigo a passo veloce verso il retro di casa.

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