il peso dell'amore

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26 novembre 2020...
Hal's pov
Sono trascorse lunghe giornate dalla prima volta che ho messo piede in casa di Giulia, e sono state proprio come avevo previsto. Alcune più tranquille, altre monotone e altre movimentate. Ci sono stati bei momenti d'amore, riflessione e tensione. Com'è giusto che sia in una specie di convivenza come questa, d'altronde. Posso dirvi che ho amato ogni singolo secondo però, da quando non abbiamo parlato per un giorno intero per colpa di un paio di vestiti lasciati in giro per casa, a quando ci siamo amati attraversando ogni limite. È così, quando l'amore entra nella tua vita e non puoi più lasciarlo uscire, è lecito passare questi momenti. Fa tutto parte di una grande formazione morale che, sia io che lei, porteremo dentro per sempre. in questo poco tempo ho imparato certi valori indelebili che non sto nemmeno qui a spiegarvi o a farvi capire quanto mi abbiano cambiato. Basta pensare che non ho mai amato una persona così tanto solo svegliandomi accanto a lei ogni giorno, farla ridere e farla stare bene. Questo primo mese mi ha già dato tutto ciò, chissà cos'altro mi devo aspettare. Nonostante spesso i nostri amici ci facciano compagnia, io e lei troviamo sempre inostri momenti più intimi, quando ci spogliamo. E no, non è solo sesso, intendo anche spogliarsi delle maschere che il mondo ci costringe ad indossare quotidianamente, e aprirsi senza paura di essere giudicati. Lei lo ha fatto, e credetemi se vi dico che è l'obbiettivo più grande che potessi raggiungere. Abbiamo parlato di tutto, e quando dico "tutto" intendo proprio ogni cosa, e vi basta questo per capire quanto io mi senta realizzato. Questi momenti sono preziosi e so che lei si fida di me per custodirli. In genere parla molto di più lei, io sono un appoggio morale, ma ogni tanto anche io ho i momenti no e il suo modo genuino di fare, mi calma sempre. è un esserci reciprocamente, sempre. ed è proprio questo l'amore, niente di più. Non posso nascondervi però che ultimamente la vedo spesso distratta, immersa nei suoi pensieri, ed è in questi momenti che entro in panico e non so che fare. Le mie tattiche non sono efficienti e penso sempre al peggio. Potrebbe anche essere un'impressione mia, ma, sapete, quando si vive h24 con una persona, si nota immediatamente se c'è qualcosa che non va. Sarà perché stamattina uno dei miei incubi peggiori, ha riiniziato a martellarmi le tempie. Mi sono svegliato dopo aver fatto un sogno, non bellissimo. Dovete sapere che io non cedo molto ai sogni, ma dopo che ho fatto questo, incomincio a ricredermi. Eravamo io e lei, forse anche più grandi di adesso, con qualche anno in più, ma continuavamo ad essere felici. Eravamo in una casa sconosciuta, magari un giorno si rivelerà essere la casa dove vivremo per sempre, ma questo non so dirvelo. Sta di fatto che eravamo lì, ma non si respirava un'aria tranquilla quel giorno, forse stava per accadere qualcosa di inaspettato. Una cosa molto strana era proprio il fatto che non riuscivo a fissarla, proprio per niente, mi dava fastidio quella dannata collana dal ciondolo quadrato, fonte delle mie paranoie. Era come se emanasse un'energia talmente negativa da farmi un male insopportabile. Perciò mi guardavo attorno, finche non arrivo a guadare il mio petto, e lì vedo la stessa identica collana. La portavo anche io, come poteva essere? Nel frattempo di dimenavo nel sonno, sudavo. Volevo capire come mai avessi anche io quella collana, perciò, sono corso in bagno, istintivamente, per guardarmi allo specchio, e non vidi me, ero proprio un altro uomo. Si, ero il tizio misterioso che ha la stessa collana di Giulia, lo stesso del videoclip e lo stesso che dovrebbe essere suo cugino! Roba da matti, ma perché era lì? Che ci faceva a posto mio? Dopo essermi guardato allo specchio mi sveglio ed il sogno finisce lì, con una nota di mistero in sottofondo. Cosa voleva dirmi? È un sogno che fa vedere il futuro? È un sogno che mostra come realmente dovrebbe essere la realtà? Sono arrivato ad una conclusione, deve essere qualcuno di importante per lei, qualcuno che faccia parte del suo passato, ma che continua ad essere nella sua vita. Devo essere realista, non voglio prendermi da solo per il culo, le opzioni sono due: o mi tradisce o è il suo ex. Entrambe probabili. Ho maturato un pensiero in questo mese: "se è davvero così sincero il rapporto, Giulia non avrebbe nulla di maligno da nascondermi e quindi dovrei fidarmi di lei e pensare che la storia delle collane sia solo una coincidenza". Facile a dirsi eh, con tutte le paranoie che ho...non mi va bene, non mi va bene per niente, devo trovare un modo per aprire questo discorso e mettere i puntini sulle i. sono ancora steso a letto, faccio finta di dormire quando ogni tanto giulia passa per le stanze e sento che è già da un'oretta che fa rumore per casa. Saranno le 10 passate, è normale. Mi ruoto sul letto e giulia mi vede
<ah sei sveglio allora amore?> mi chiede e io apro gli occhi, la guardo.
<si>dico e mi giro dalla parte opposta, brontolando qualcosa
<che c'è, hai la luna storta oggi?> mi chiede e io non posso che pensare al sogno che ho fatto, tremendo. Sarebbe il momento azzeccato per dirle del mio malessere, ma decido comunque di rimandare.
<no, è tutto ok> dico mentre riesco ad alzarmi del letto <non avevo solo voglia di alzarmi> aggiungo mentre me la ritrovo proprio davanti, che tiene stretti dei vestiti tra le mani. Sorridiamo e mi lascia sulle labbra il suo sapore.
<la colazione è già pronta, ho da fare stamattina> mi dice. La vedo assai felice oggi e penso immediatamente a quanto male potrebbe starci se dovesse succedere qualcosa...la guardo andare dritta in cucina e io resto fermo per qualche istante a guardare il vuoto.
<e che hai da fare esattamente?> le chiedo mentre, pigramente, arrivo in cucina.
<tante cose> mi dice mentre mi siedo a tavola. Lei ha già mangiato, deve essere proprio indaffarata
<tipo?>
<come sei curioso> mi risponde e la guardo perplesso <dai sto scherzando! Devo fare la spesa> mi dice ridendo.
<ah, bene> le dico mentre inizio a sorseggiare il caffè. È già una botta di vita sufficiente il caffè ogni mattina, fidatevi. Giulia scompare in bagno per una decina di minuti, nel frattempo mi siedo sul divano e ascolto i titoli del TG. Ci sono sempre le solite noiose notizie di politica e qualche curiosità interessante, ma niente di speciale. d'altronde niente riesce a distrarmi dall'unico pensiero che ho in testa. Massaggio el tempie, spero non mi venga mal di testa. Vedo giulia uscire dal bagno, vestita e con due buste in mano.
<non farò tardi, a dopo > mi dice e si abbassa su di me per darmi un bacio veloce. La fisso tutto il tempo, senza dire una parola. Vorrei che capisse che ho qualcosa da dirle. Esce senza farci caso e chiude la porta dietro di sé. Passo più volte le mani tra i capelli e, confuso, mi stendo sul divano. Respiro profondamente. Non posso cancellare tutto ciò che abbiamo, non voglio. Ma voglio chiarezza, risposte, ragioni per non mandare tutto a monte. Sarebbe ancora peggio se scoprissi che mi tradisce con quell'elemento, solo a pensarci sento il cuore in mille pezzi. Mi strofino gli occhi e penso innumerevoli volte a come iniziare questo argomento con lei. Un solo giro d'orologio è passato e la mattinata è lunga. Mi alzo e vado verso la camera da letto. Entro e chiudo la porta dietro di me. Il letto ha le lenzuola pulite, si sente l'odore non appena entri. Sfioro le tende con le dita. Guardo il letto e mi viene in mente solo tutto l'amore che c'è stato tra me e lei lì. Distolgo lo sguardo, metto da parte i sentimenti, apro l'armadio e guardo i suoi vestiti. Non ce n'è uno brutto, sono tutti stupendi e sanno di lei.
<come cazzo è possibile che una collana mandi tutto a puttane?> mi domando e di certo non trovo una risposta. Sento improvvisamente squillare il telefono e mi precipito vicino al comodino. È mia madre che mi chiama, io rispondo.
<pronto?> dico
<ei ciao amore>
<ciao mamma, dimmi> le dico mentre mi siedo sul letto.
<è tutto ok? Non ti sento da ieri sera>
<si mamma è tutto ok, quante volte ti ho detto che non devi preoccuparti?>
< lo so, ma mi viene spontaneo, sei sempre il mio bambino> mi dice e io rido
<cosa stavi facendo?> le chiedo
<in realtà sono scesa in città e ho fatto compere> mi racconta
<bene, ottimo>le dico io
< e Giulia?> panico quando dice il suo nome. Forse sbaglio, ma lascio parlare la mia testa
<Giulia...no io veramente non sono da lei...>non so come mai, ma mi esce questo dalla bocca. E adesso che mi invento?
<come non sei da lei? Ma se fino a ieri lo eri> mi dice mia madre
<no mamma , te l'ho tenuto nascosto, in realtà non sono più da lei da un paio di giorni> aggiungo, ma non so quanto io possa reggere il gioco.
<avete litigato?> mi chiede
<noi, si beh...ci siamo praticamente lasciati> dico. Non mi rendo conto di ciò che dico. Tra me e mia madre cala il silenzio
<ma, ma come Hal? Ma perché non me lo hai detto?> mi chiede lei e sento che non vuole crederci.
<te lo racconto con più calma mamma ok?> le dico io <adesso chiudo e ti richiamo dopo> le dico poi.
<o-ok, c'è qualcosa che posso fare?> mi chiede
<no mamma è tutto ok> le dico alzando un po' il tono della voce <ciao> dico e non le concedo nemmeno un secondo di tempo per rispondere. Chiudo la chiamata e lancio il cellulare di lato. L'ho anche trattata un po' male, lei non c'entra nulla. adesso si che ho decisamente mal di testa. Perché ho detto quella cazzata? È evidente che io lo voglia veramente, è arrivato quel momento, tra le crisi, in cui la mia mente mi vuole far capire che ciò che voglio per davvero. Sono confuso, davvero tanto. ho voglia di sciacquarmi la faccia, mi alzo dal letto per andare in bagno. Apro la porta e trovo due occhi distrutti, un'espressione agghiacciante e delle buste ai miei piedi. L'ultimo volto che avrei voluto vedere era proprio il suo, quello di Giulia, che avrà appena sentito tutto da dietro la porta. è distrutta e lo vedo nel suo sguardo, lo vedo nei suoi occhi che stanno per scoppiare in lacrime. Non volevo questo, non volevo passare per l'uomo di merda che non sono, mi chiedo come farò a gestirla per le prossime 2 o 3 ore. La guardo, è immobile e non dice una parola. Ha la gola chiusa, stenta a dire anche a parlare. Era felice...era felice, faccio proprio schifo.
<ma tu non dovevi...>
<ho dimenticato una cosa> mi dice, la sua voce è afflitta. Capisco che ha sentito tutto.
<amore io...>
<no, non chiamarmi così> mi dice freddissima <da quando non stiamo più insieme scusa? E io non lo sapevo?> mi chiede e io inizio a sentire l'ansia divorarmi il corpo.
<da mai, non è mai successo, davvero>
<e allora perché hai detto quelle cose a tua madre?> mi chiede trattenendo appena le lacrime. Prima che io possa rispondere, però, vedo i suoi occhi rossi sprigionare lacrime incontrollatamente. Le bagnano tutto il viso e odio quando è così.
<ti posso spiegare il perché> le dico
<sentiamo> dice, rimanendo ancora impassibile, nascondendo le lacrime. Mi sento così fottutamente una merda.
<dovevo parlarti di questa cosa tempo fa, ma non ho trovato il modo di iniziare il discorso. Non avevo intenzione di dire quelle cose a mia madre, non le penso veramente. È che sono confuso e ti dovevo dire questa cosa, te l'avrei detta più tardi>
<no tu più tardi mi avresti lasciata, non l'avresti nemmeno pensato sennò> mi dice e ha ragione in fondo <facciamo che ti lascio prima io, facciamo che è casa mia e decido io chi resta e chi se ne va. Mi hai dato una pugnalata alle spalle> dice e ho una fitta al cuore.
<ho sbagliato questa è stata una cazzata, non ho pensato> dico indicando la stanza, come per riferirmi a quello appena successo.<ti prego fammi spiegare> le dico e lei, nonostante avrebbe voglia di buttare tutto in aria, mi ascolta <risale tutto ad ottobre, tutte queste mie paranoie, dal giorno in cui abbiamo registrato il video di cchiu fort> le dico, con il cuore a mille.
<ah quindi da un po'> dice disperata. Cerco ci avvicinarmi per non farla cedere, ma lei si scansa <vedi di continuare senza avvicinarti a me> mi dice diretta e io mi blocco.
<va bene, scusa> dico io <io ho mai parlato di questo argomento, non volevo che mi pesasse, e non volevo nemmeno che diventasse un problema per noi. Ma tu mi nascondi qualcosa Giulia, qualcosa di grande> le dico con calma e vedo le pupille dei suoi occhi rimpicciolirsi. È come se avessi detto una cruda e amara verità per lei. <dato che voglio risposte alle mie domande e sono stufo, dimmi di quella collana> aggiungo indicandola
<cosa?>
<quella con il ciondolo quadrato> le dico <ce l'hai con qualcuno vero?> le chiedo e lei ha un'espressione confusa. Guarda il suo ciondolo e poi guarda di nuovo me<io ho visto un ragazzo, quando registravamo il videoclip, che la portava identica, e dopo avete anche parlato insieme>
<io non, non so di cosa tu stia parlando> mi dice. Sta mentendo, lo so, mi fa venire i nervi a fior di pelle.
<Giulia non mentirmi, ti prego, peggiori le cose...> continuo a dirle e non so nemmeno come io stia riuscendo a mantenere la calma <io l'ho visto, so che è così, voglio sapere solo chi è questa persona> aggiungo
<Hal io...> mi dice e si blocca <non è nessuno> l'ha detto, lo sapevo, mi ha sempre mentito.
<cazzo io lo sapevo> dico quasi urlando e do un cazzotto al muro, non sento nemmeno dolore alla mano. Mi volto e non guardo più Giulia, lei sa che in questi momenti non la guarderò più negli occhi.
<Hal non fare così, ti prego, non ho mai saputo come parlartene, io...> mi dice cercando di calmarmi, ma fallisce miseramente. Era tutto come avevo già previsto, mi sta crollando il mondo addosso.
<chi è? Mi tradisci con lui, eh?> dico ormai fuori di testa. Lo vene del collo che pulsano, sudo e ho una rabbia feroce in corpo <lo sapevo, io lo sapevo, me lo sentivo> dico poi, camminando nervosamente per il salotto. Giulia è immobile e farfuglia parole che non ascolto <ah vero! Mi avevi detto che era tuo cugino quel giorno! Davvero, complimenti!> le dico ancora. Trattengo le lacrime per il nervoso. Non doveva finire così.< mi hai raccontato una puttanata dopo l'altra, ma che cazzo hai in testa?> le dico, urlando. Adesso non parla più, ha torto, marcio.
<ti prego, fatti parlare>
<no tanto mi racconteresti altre stronzate>
<Hal, lui è solo una persona importante per me, tutto qui> mi dice <e poi, ti prego, non urlare>
<dovrei anche stare calmo? Fantastico> le dico. Mi passo una mano tra i capelli <che cosa ne so io di ciò che hai fatto con lui? magari anche quando eravamo già fidanzati...>
<ma hal...no, non c'è stato nulla, te lo giuro. È solo rimasto nella mia vita>mi dice
<mi da fastidio che devi nascondermi le cose, capito, e mentirmi>
<è stata una relazione passata ok? Ma io ci tengo ancora, e ne costudisco ogni ricordo, va meglio così?> dice tutto d' un fiato.
<posso sapere almeno come si chiama?>
<Gioele>
<Gioele, bene, buon a sapersi> dico io con l'aria un po' troppo irritata
<non posso avere un mio passato?> mi chiede
<non sto dicendo questo, cazzo> dico io <mi da fastidio che tra di noi ci siano questi segreti, queste prese per il culo. Non mi va bene.> dico categorico
<non ti ho mai detto nulla perché è sempre difficile parlarne> mi dice. Si sta arrampicando sugli specchi. <e poi perché ero confusa>
<confusa?>
<si, finché non sei entrato tu nella mia vita> dice <sentivo di provare qualcosa di grande per te, fin dal primo momento, ma prima di metterci insieme avevo appena trascorso dei mesi pesanti. Per questo ero confusa> continua <poi ho lasciato perdere lui, e ho aperto un nuovo capitolo della mia vita, con te. Tutto qui>
<devi dire a Gioele che non hai mai veramente scelto me> dico, freddo. Mi guarda avvilita< ti faccio una proposta. Devi scegliere, o lo rimuovi e stai con me o non stiamo più insieme> vedo il mondo cadere nei suoi occhi. Cala il silenzio, non cantano gli uccellini, non soffia nemmeno il vento. Il mondo si ferma dopo questa frase, che tiene in bilico ciò che siamo. Deglutisce, fa di "no" con la testa.
<non posso dimenticarlo>
Se prima ho sentito una fitta al cuore, adesso si è proprio spezzato. Le ho dato tutto, non posso crederci. Fingo di mantenere la calma, fingo di non voler esplodere. Come ho potuto darle tutto il mio amore, se mentre stava con me aveva in testa un altro? È legata al suo passato, direte, ma non accetto che venga prima di noi.
<va bene, di a Gioele che stai con lui adesso e che non sarò più un problema per voi> dico e mi alzo al divano
<Hal...> mi dice lei perché capisce cosa voglio fare. Vado in camera da letto, non guardo in faccia nessuno, non sento le sue parole che mi pregano di rimanere. Voglio andarmene, si, lontano, non voglio vederla più. Non voglio nemmeno pensare altrimenti mi arrabbio. Tutto l'amore, tutte le promesse, tutto il sesso, tutte le risate, non c'era nulla di vero. Esigo scappare da tutta questa falsità.
<Hal ti prego, non te ne andare>
<mi sa che è meglio per entrambi invece>le dico, mentre sto per aprire la porta. ho preso a stento il telefono, i documenti, le sigarette e un po' di soldi. Non so dove voglio andare, ma so di non voler stare qui< così tu non combatti più con il tuo passato così travagliato e io so di fare più attenzione alle persone come te> le dico, non controllo più le parole <volevo passare una vita con te, e te l'ho detto più volte, ma non meriti niente> non ho mai usato questo tono, con nessuno. Sarò stato troppo duro? Non mi importa ormai, ci ripenserò domani, in un altro letto dopo che ho appena lasciato quella casa in cui dovevano avverarsi tutti i miei sogni. Avevo delle brutte sensazioni già da tempo, ma non avrei mai pensato che sarebbe andata a finire così. Mi sento deluso, arrabbiato, triste, ho il cuore e la mente a pezzi. Menomale che è giorno, almeno il taxi non tarderà ad arrivare. Non so nemmeno come arriverò a Napoli, perché è solo li che posso andare, ma una cosa è certa, mi sono tolto un enorme peso nonostante non sia adnata come speravo. Ora si volta pagina.
1° dicembre 2020...
Giulia's pov...
Quel giorno rimasi a fissare la porta per ore, con la speranza che Hal tornasse e cambiasse idea. Da quel momento ad ora, non sono più la stessa e la colpa è mia, solo mia. Mi sento come se un pezzo di me se ne fosse andato e abbia aggiunto un'altra delusione alla mia collezione. Ci sono abituata ormai, ma devo dire che mi ha fatto parecchio male, soprattutto le sue parole. Non le avevo mai sentite dire da lui, devo averlo ferito parecchio. dopo tutto c'era da immaginarselo, come potevo andare avanti? Era palese che un giorno lo avrebbe scoperto, anche se avrei preferito in modo diverso. Non di certo così, non di certo con questo brutto finale. Non ci voglio credere, per se ancora fisso la porta, provo le stesse emozioni. Paura, rabbia, dolore. Non credo mi passerà facilmente, ci vorrà un po'. Però è colpa mia, un po' me lo merito. Ho passato mesi a interrogarmi su loro due, mentre uno se ne andava l'altro tornava e viceversa, e proprio quando ho creduto di trovare la tranquillità, la vita non era d'accordo. Ma dal principio ho sbagliato io, forse ha ragione Hal a dire che Gioele non potrà mai essere un ricordo, forse dovrei tornare indietro. Sono molto confusa e più guardo quella dannata porta, più mi viene voglia di uscire sbattendola con forza, per sfogarmi. Mi sono vista giù allo specchio, forse non ho nemmeno mangiato tanto, mi ha fatto male. Stavo incominciando a pensare che Hal fosse veramente la persona giusta, e non sapete quanto glielo vorrei urlare, ma non mi crederebbe. Non mi crederà più e fa bene. Avrei dovuto fare delle scelte prima di arrivare a questo, ma non stata in grado. Forse non avrei mai dovuto mettermi con Hal, forse avrei dovuto lasciare entrambi, o riemettermi con Gioele. Ho avuto queste e altre paranoie in passato, ma alla fine ho seguito il mio cuore e mi ha fatto cadere in un burrone profondo, da cui non uscirò con tanta facilità. Mi dispiace per Hal, principalmente, si è aperto con me, si è fidato di me, e io l'ho trattato male. Potevo parlargli della storia con Gioele, e del fatto che io sono tanto legata, anche senza creare tutto questo casino. I pezzi di questo complicato puzzle si sistemeranno un giorno, lo so. Davvero poche cose mi distraggono ultimamente, oggi a casa ho il mio amico fidato Francesco che prenderà il posto del mio cuscino e dovrà sorbire le mie lacrime e i miei momenti no. siamo seduti sul divano e non parliamo da un po', facciamo finta di seguire ciò che dicono in tv.
<vuoi fare qualcos'altro?> mi chiede fra <sembra noiosa la tv> aggiunge e un po' mi fa ridere, perché non sa come iniziare quel discorso, per potermi aiutare a non starci male.
<non ho molti pensieri in testa ultimamente a dire il vero> dico io
<giu, più ci pensi più ti fa male, lo sai vero?> mi dice fra
<lo so ma che ci posso fare?> dico io. Sento le lacrime vicine <mi manca ogni giorno di più>
<lo so Giu, ma sono cose che capitano>
<no, è colpa mia, sono stata io fin dall'inizio. Ho creato tutto sto macello> dico addolorata <me lo merito, ma voglio che finisca>
<vedi che tornerete>
<no fra, no, non me lo sento>
<devi fidarti di me> dice mentre si accorge che non trattengo le lacrime
<io non gli manco>
<capirà che è stata solo una stronzata e tornerà>
<vorrei pensarla come te e darmi forza, davvero> dico <ma non ce la faccio>
<vi amate...>
<no ti sbagli, lui non mi ama, non mi amerà più> dico convinta <perché l'ho trattato male, gli ho palesemente detto che preferisco Gioele a lui nella mia vita, e non è nemmeno vero! Gli ho mentito e ha perso la fiducia in me, dovrebbe bastarti per capire che non ci sarà più nulla tra noi>
<tu non sai lui ora come si sente, magari gli manchi>
<ne dubito> gli dico e tiro su col naso <avrebbe sicuramente fatto qualcosa> aggiungo mentre asciugo l'unica lacrima che bagna il mio viso. Fra si avvicina a me
<so quanto ci tieni, ma non è bello nemmeno per me, che sono tuo amico, vederti così. Devi andare avanti e fatti forza> mi dice, ma io non trattengo più le lacrime
<ma io lo amo> dico e scoppio per l'ennesima volta oggi. Mi catapulto nelle braccia di fra, solo per non chiudermi in bagno. Mi accarezza la testa
< lo so giu, lo so> mi dice dolcemente <ed è proprio per questo che non devi abbatterti> aggiunge <tu lo ami ancora e lui tornerà a farlo, stai tranquilla> mi dice poi e smette di abbracciarmi
<lo spero> gli dico poi <sai quando incontri una persona e incominci a starci bene e a pensare che sia quella giusta? Ecco, provavo esattamente questo. Non avrei mai nemmeno creduto di affezionarmi così tanto di nuovo, ti giuro>
<allora fai una cosa, pensa a ciò a che vorresti dirgli adesso. Digli che vuoi tornare come prima e che ti manca. Dillo nel modo più sincero esistente, non pensarci troppo. Fai un audio, così, spontaneo, e le parole ti usciranno sole. lo invii e vedi cosa risponde.> mi consiglia <deve sentire che lo vuoi veramente> aggiunge e io annuisco. Credo sia una buona idea, mi manca il coraggio di farlo.
<ci proverò e vediamo come va a finire> dico io, dopo essermi calmata un po'<vuoi un caffè?> aggiungo
<no giu, grazie lo stesso, anzi dovrei andare>dice guardando l'orario nel suo orologio <ho l'appuntamento in studio> mi dice
<cazzo è vero> dico io
<non preoccuparti sarà per un'altra volta.> mi dice e prende il giubbotto appeso <ci sentiamo e mi raccomando non starci male, perché le cose si sistemano> aggiunge e mi strappa un sorriso.
<grazie fra, mi aiuti tanto> gli dico io e lo abbraccio amichevolmente
<lo sei che per te ci sono> mi dice lui e in questo esatto momento ringrazio chiunque l'abbia portato nella mia vita. mi sorride e, dopo aver controllato il telefono, esce di casa. Mi lascia da sola con me stessa e tutti i miei pensieri. Come ogni sera ormai, da cinque giorni a questa parte, sprofondo nell'abisso delle mie paranoie e cerco di distrarmi in qualche modo. Preparo la cena, ma non funziona, ho sempre la stramaledetta voglia di mettere due piatti anziché uno. Guardo se ho vestiti sporchi da lavare, ma se apro l'armadio trovo ancora i suoi vestiti impregnati di profumo. Ascolto musica, ma ogni canzone mi parla di noi. Sembra che il mondo mi stia facendo davvero pesare troppo questa situazione, sta diventando insostenibile. Tuttavia se non mi do una mossa io, nessuno lo farà per me e come ho creato tutto ciò, devo uscirne. Il caro vecchio incrocio che collega due strade è di nuovo davanti a me, impaziente di vedermi scegliere. Gioele da un lato, Hal dall'altro, amore da entrambi le parti, ma se ne scelgo uno dovrò per forza rinunciare all'altra. Non possono creare una strada a unico senso, senza che io perda nessuno? No, la vita è ingiusta, deve per forza farti perdere qualcuno prima o poi. Andrà a finire come i mesi passati, farò di nuovo la scelta sbagliata. I drammi in amore ti distruggono , questo è poco ma sicuro. Ciò che mi ha detto fra mi rimbomba in testa da quando se n'è andato e sono sempre più convinta che io lo debba fare. Se Hal si rende conto che non c'era malignità nelle mie azioni, gli passa tutto, ma è una testa dura lui, lo conosco bene. Anche Fra stesso ha ragione quando mi dice che io effettivamente non so come Hal stia adesso, magari sta solo aspettando un mio messaggio, magari gli è già passato tutto. Fisso il bianco della parete mentre cucino il pranzo per me, e ci penso per tutto il tempo. Sembro letteralmente sulle nuvole. Mi siedo a tavola, da sola, e un po' la malinconia bussa alla mia porta. penso a quante serate abbiamo trascorso con Hal qui, ridendo e scherzando, per poi finire puntualmente a letto. Sorrido, per non piangere, ma mi manca. Il mio acuto sesto senso mi spinge sempre più a fare ciò che mi ha consigliato fra e, senza accorgermene, lo sto già facendo. Mentre metto in bocca un po' di frittata, tra me e me dialoghiamo a voce alta su ciò che posso dire ad Hal. Passata la cena ancora zero novità. Guardo il soffitto stesa sul divano e sbuffo. Avete presente quando vi viene in mentre qualcosa di geniale e vi sentite tanto sicuri? Esatto, mi sento così. la risposta l'ho sempre avuta davanti, ascoltando fra, ma me ne ero dimenticata.
<ma non c'è bisogno di pianificare Giulia, le parole ti usciranno spontanee> mi ripeto, copiando ciò che mi ha detto fra e scatto in camera a prendere il telefono. Torno di corsa sul divano e mi metto comoda. Non leggevo il suo numero sul display da un po' di tempo, mi sembra quasi strano. L'idea del messaggio, mi sa da persona eccessivamente egocentrica e orgogliosa, la quale sono, ma non a certi livelli. Voglio chiamarlo, sentire la sua voce se è possibile. Faccio partire la chiamata e metto il telefono all'orecchio. Ogni beep prima che qualcuno mi risponda mette molta ansia, devo essere sincera. Il nulla, il vuoto, nessuna risposta, mi viene da piangere. Parte quella odiosa voce della ragazza che puntualmente mi riferisce che "il numero da lei selezionato non è al momento raggiungibile, lasci un messaggio dopo il segnale acustico". Dio che strazio. Lascio finire ciò che dice, sento il suono, è il momento giusto. Sto improvvisando davvero, che ansia.
<ciao Hal come stai? Spero davvero tutto bene. Io no, io non sto bene. Da quando te ne sei andato sono cambiata, ma non in meglio, in peggio anzi> dico con una voce un po' distrutta. Faccio una lunga pausa <la casa è letteralmente vuota senza di te, non conto nemmeno me stessa. Non ho più quella voglia di ridere, di giocare, di sorridere che avevo prima, quindi è come se non esistessi. E no, non ho riscritto al famoso Gioele perché non è lui quello che voglio> dico spontaneamente <volvevo parlarti proprio di questo, ma ho avuto paura a cercarti prima, adesso ho il coraggio, ma solo perché sono stufa di tenere tutto dentro> aggiungo sempre a voce bassa <io ti amo> dico e inizio a piangere, si sentono i miei singhiozzi <ti amo davvero tanto> ripeto <e mi manchi>concludo con la gola praticamente chiusa < ti prego perdonami.> prendo fiato <Ma se non vorrai più vedermi per questo torto, io ti capirò. È stata colpa mia fin dall'inizio e ho sbagliato tutto. Sappi che non ti volevo ferire però, davvero era l'ultima cosa che volevo accadesse> aggiungo <mi sono affezionata a te, se hai voglia di sentirmi, richiamami> dico e riattacco la chiamata. Wow, fra aveva ragione, è stato tutto spontaneo. Non so se è stato il pranzo, ma qualcuno mi ha dato la carica giusta per farlo. Devo dire la verità, mi sono tolta un peso enorme da dosso, ora ci rimane solo aspettare la sua riposta. Dopo questo gesto non mi fa nemmeno più male la testa, mitico. È come dopo aver scaricato tutta l'ansia che hai accumulato prima di un esame, dopo averlo finito, e ti senti libera. Rimango seduta e penso a quanto velocemente sia accaduto il tutto. Adesso, per evitare paranoie inutili, l'ideale sarebbe distrarsi facendo qualcosa, in attesa della sua risposta, ma se non ci penso troppo è meglio. Mi stendo sul divano e sento un po' di stanchezza addosso. Tutto lo stress accumulato si fa sentire e un po' mi fa venire voglia di dormire. Entrerei volentieri nel mio mondo notturno, farei mille avventura, nuoterei nei più profondi mari. Il silenzio che rimbomba in casa mi aiuta ancora di più a rilassarmi e socchiudere gli occhi. Sto per sfiorare quel mondo mistico ed entrare nella mia dimensione. Quando qualcuno è davvero stanco, ma non solo fisicamente, anche mentalmente, crolla, c'è poco da fare.
...

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