Da quel famoso gelato al fiordilatte erano ormai passate un paio di settimane, le cose con Federico proseguivano bene e io ne ero felicissima.
Passavamo molto tempo assieme e piano piano stavo riuscendo a lasciarmi andare, ci capivamo al volo e c'era una grande chimica tra di noi.
Lui era esattamente come me lo immaginavo, dolcissimo ma anche con un gran carattere, una persona che sapeva precisamente cosa voleva dalla propria vita, gli brillavano gli occhi ogni volta che parlava del Calcio e ammiravo la determinazione e la bravura che lo avevano portato fin lì.Ottobre si avvicinava e con lui anche il mio periodo preferito dell'anno, l'Autunno.
Quella sera ero particolarmente nervosa, io e Federico eravamo stati invitati a una cena con i suoi compagni di squadra e sarebbe stata la nostra prima vera uscita come coppia.
La paura di deludere le aspettative era altissima ma, sotto consiglio della mia migliore amica, avevo scelto un outfit che mi convinceva abbastanza: un lungo vestito in raso nero e un paio di tacchi rossi.Mentre finivo di sistemarmi il rossetto davanti la specchiera del bagno suonò il campanello
-Azzurra vado io! E' Fede- scesi velocemente le scale e mi precipitai sulla porta.
Lui sentendo il portoncino di casa aprirsi alzò lo sguardo dal suo cellulare a me e due meravigliose fossette gli si delinearono sulle guance rosee
-sei uno spettacolo Alessia- disse avvicinandosi per lasciarmi un tenero bacio sulle labbra, ricambiai dolcemente il suo gesto
-anche tu non scherzi Chiesa!-Portava un paio di pantaloni bianchi che gli cadevano morbidi mettendo in evidenza le gambe atletiche, una camicia azzurra che premeva sulle spalle e i folti capelli castani gli incorniciavano il volto.
-Cosa dici? Andiamo?- mi chiese porgendomi la mano, io esitai per qualche secondo e poi la afferrai, in qualunque modo fosse andata la serata sapevo che lui mi sarebbe stato accanto.
Gli stampai un bacio sulle labbra tirandolo a me per il collo
-Ai suoi ordini calciatore-Il ristorante era molto carino, in mezzo alla campagna, ma nonostante ciò non faceva per niente freddo; entrammo nel locale mano nella mano e riconobbi subito alcuni volti familiari che avevo avuto occasione di vedere durante gli allenamenti.
Federico lasciò per qualche istante la mia mano per salutare i suoi compagni, si abbracciavano e stringevano la mano come se non si vedessero da una vita, la stima e l'affetto reciproco tra di loro era evidente e io ero sempre più orgogliosa della persona che avevo al mio fianco.Fede mi presentò calorosamente tutti i suoi amici e io iniziai subito a sentire la tensione allentarsi, nessuno di loro aveva l'aria di essere una persona arrogante e sembravano sinceramente contenti di conoscermi.
Mi sedetti al tavolo con Beatrice e Sofia, rispettivamente le ragazze di Federico Bernardeschi e Simone Lo Faso, erano molto simpatiche e alla mano, pensai subito che con loro non sarebbe stato difficile creare un bel legame.La serata proseguí tranquillamente, gli occhi di Federico mi cercavano continuamente e ad ogni suo sguardo sentivo le farfalle danzare nel mio stomaco.
Dopo il caffè accompagnai le ragazze fuori per fumare una sigaretta, avevo proprio bisogno di una bella boccata d'aria fresca
-allora Alessia, ti trasferirai anche tu a Torino? - mi chiese gentilmente Sofia mostrandomi un grande sorriso
-Torino? - chiesi confusa, non riuscivo proprio a capire il motivo di quella domanda
-per il trasferimento di Federico alla Juventus no? - sembrava la cosa più ovvia del mondo e lo era, io avrei dovuto saperlo
-non ne sapevo niente- sussurrai mentre realizzavo poco alla volta quanto stava succedendo, Federico non mi aveva mai accennato nulla
-devo andare, scusate- tagliai corto per poi dirigermi a passo svelto dentro al ristorante ignorando le due ragazze che cercavano di richiamare la mia attenzione perché tornassi indietro.Perché mai non me ne aveva parlato? Come avrebbe fatto il nostro rapporto a continuare con così tanta distanza?
Avevo mille domande in testa ma impulsiva com'ero diedi ascolto solamente al mio istinto.
Mi avvicinai al tavolo senza guardare Chiesa per mezzo secondo, non era mia intenzione fare scenate, volevo solamente andarmene il prima possibile.
Recuperai velocemente le mie cose e uscii dal locale, avrei chiamato un taxi e sarei tornata a casa, da sola.
Inutile dire che non feci nemmeno a tempo a recuperare il mio cellulare che la presa salda del mio ragazzo mi afferró per un polso
-ehi, tutto bene?- il suo tono preoccupato mi fece sussultare per un attimo ma mi sforzai di rimanere intransigente il più possibile. Mi doveva diverse spiegazioni, oltre al fatto di avermelo tenuto nascosto mi aveva fatto fare la figura della stupida ingenua davanti a tutti
-non lo so, dimmelo tu!- risposi secca togliendo bruscamente il mio braccio dalla sua presa -quando avevi intenzione di dirmi che sei il nuovo giocatore della juventus?- la voce iniziava a spezzarsi e gli occhi a pizzicare -anzi no Fede, lascia stare. Avrei dovuto sapere fin dall'inizio che non avrebbe funzionato, mi avresti risparmiato una marea di problemi però se me lo avessi detto subito- mi avviai veramente a quel punto verso il viale d'uscita.
Mi sentivo un verme per come lo avevo trattato e per tutte le cattiverie che gli avevo detto ma ero talmente delusa che lasciavo uscire le parole senza nessun tipo di filtro e non riuscivo a pensare lucidamente alla situazione.Venne a prendermi Azzurra che, come da mia richiesta, non proferí parola per tutto il viaggio di ritorno.
Provavo un insiemedi emozioni contrastanti, ero furiosa con lui ma soprattutto estremamente delusa dal suo comportamento.
Agli inizi di una relazione la trasparenza e la fiducia sono le cose più importanti, Chiesa quella sera le aveva perse entrambe. La nostra storia non avrebbe avuto futuro, ci conoscevamo da troppo poco e le mie paure erano ancora troppo grandi.Entrai dentro casa a passo lento, non volevo andare a letto perché sapevo che sarei stata pervasa dai miei pensieri ma non avevo nemmeno voglia di parlarne con Azzurra, dovevo prima metabolizzare la cosa da sola
-dovresti parlarne con lui - la mia migliore amica mi venne incontro dopo aver chiuso la porta di casa e rivolgendomi poi un sorriso compassionevole
-non voglio più sentir parlare di Federico Chiesa, è chiaro?- le puntai un dito contro -non ha fatto altro che prendermi in giro per settimane, io lo sapevo che sarebbe andata così- scoppiai a piangere e salii le scale di corsa per poi chiudermi nella mia stanza, lei non fece nulla, mi conosceva bene e sapeva che avevo bisogno di essere lasciata tranquilla per un po'.Avevo letteralmente il cuore spezzato e iniziavo a prendere consapevolezza che non sarei mai riuscita a perdonarlo per quel gesto.
Assieme a lui se ne stava andando anche quello che mi sembrava essere l'inizio della mia felicità.I'm backkk!
Perdonatemi il ritardo nel postare il capitolo ma mi sono goduta a pieno il mio ultimo weekend di ferie.Capitolo difficile e iniziano ad esserci i primi problemi anche tra Ale e Fede.
Rimanete sintonizzati, ci sentiamo prestissimo :)G.
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UNEXPECTED || Federico Chiesa
Fanfiction-come pensi che potrà funzionare?- le lacrime scendevano incessanti dai miei occhi mentre la squadra non aspettava che lui per partire -ti prometto che tornerò da te- la sua mano calda mi accarezzava la guancia e il mio cuore sussultava ad ogni sua...