Dopo una giornata passata sulla neve Tommaso ancora non era stanco.
Mi aveva proposto di fare serata in un locale poco distante dal nostro chalet e io avevo accettato, a patto che venissero anche Azzurra e Andrea.Uscire da soli la sera mi dava troppo l'impressione che ci comportassimo come una coppia e io non avevo la minima intenzione di mancare di rispetto a Federico.
L'attaccante juventino si era fatto sentire durante l'orario di cena, mi aveva chiamata mentre ero intenta a preparare la cena con Tommaso, nell'attesa che la mia amica e il suo ragazzo rientrassero dalla loro camminata.
L'avevo sentito tranquillo, io non gli avevo ancora detto nulla del fatto che ci fosse anche il biondino in vacanza con noi. Lo avrei fatto preoccupare per niente e senza nessun senso, gli avrei poi spiegato tutto una volta tornata a casa.
Lui mi aveva raccontato della partita con l'Atalanta e di come avevano vinto 1 a 0 grazie ad un suo goal che aveva stravolto il risultato finale all'ottantesimo minuto. Io l'avevo ascoltato entusiasta e interessata per poi rendermi conto che mi avesse salutata senza nemmeno chiedere come me la stessi passando io.L'ennesima dimostrazione che i suoi pensieri, anche se cercavo di convincermi che fosse il periodo, non ruotavano sicuramente attorno a me. La cosa peggiore era che ci stavo facendo l'abitudine e mi sentivo quasi sbagliata e pesante a raccontargli le mie giornate.
Decisi di non starci a pensare più di tanto visto che, giusto il tempo di poggiare il cellulare sopra la mensola, mi arrivò addosso una manciata della farina con cui Tommaso stava cercando a fatica a stendere la pasta per la pizza
-lascialo a Torino il tuo ragazzo e aiutami a prepare la cena- rise sonoramente, tornando poi a concentrarsi sul lavoro che stava facendo.
Di tutta risposta ne presi anch'io un po' dal sacchetto e gliela gettai sul viso, prendendolo in pieno su una guancia.
Lui si girò divertito verso di me e mi mostrò uno dei suoi bellissimi sorrisi per poi, con aria astuta, venirmi incontro-Tommaso, non ti azzardare- mi misi a correre per il soggiorno cercando di sfuggire alle sue mani tutte impasticciate che cercavano di afferrarmi per la felpa.
Questione di pochi secondi e mi ritrovai stesa supina sul divano, con lui a cavalcioni su di me che mi sporcava scherzosamente il viso
-Tommaso smettila, smettila ti prego- avevo i crampi allo stomaco per quanto stessi ridendo e, per la seconda volta nel giro di una giornata, i pensieri negativi su Federico svanirono in un lampo.La voce seria di Azzurra ci fece ricomporre in un attimo e il suo sguardo inquisitorio mi fece sentire tremendamente in colpa.
Non stavamo facendo nulla di male infondo, ci stavamo divertendo e scherzando come fanno tranquillamente due amici-ciao pulce, stavamo preparando la pizza- mi alzai velocemente dal divano sistemandomi la felpa stropicciata e dirigendomi successivamente in cucina
-la pizza?- domandò seria -a me sembra che steste facendo tutto meno che la pizza- concluse seguendomi e togliendosi maldestramente gli scarponi da neve, poggiandosi poi al tavolo con i palmi delle mani
-Ale che diavolo stai facendo?-Tommaso fortunatamente era rimasto in soggiorno a chiacchierare con Andrea, mi avrebbe messo a disagio coinvolgerlo in quella conversazione
-stavamo solo scherzando Azzurra, nulla di più- tagliai corto, non avevo la minima voglia di discutere con lei e il suo tono di rimprovero mi stava già dando sui nervi
-c'è Fede a casa, non mi spieghi nemmeno il perché e io dovrei credere che tu e Tommaso stavate solamente scherzando?- mise le virgolette sull'ultima parola con un gesto rapido delle mani per poi raggiungermi nel corridioio che portava alla mia stanza
-puoi almeno fingere di starmi ad ascoltare- mi fermò bruscamente trattenendomi per una spalla e io non ce la feci più a trattanere le mie lacrime e la mia frustrazione.
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UNEXPECTED || Federico Chiesa
Fanfiction-come pensi che potrà funzionare?- le lacrime scendevano incessanti dai miei occhi mentre la squadra non aspettava che lui per partire -ti prometto che tornerò da te- la sua mano calda mi accarezzava la guancia e il mio cuore sussultava ad ogni sua...