Capitolo Undici (11)

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Le festività natalizie erano ormai terminate. Io e Federico non ci vedevamo all'incirca da un mese e le cose potevano decisamente andare meglio.

Lui faceva allenamenti infiniti e la sera finiva molto tardi. Riuscivamo a sentirci, nel migliore dei casi, dieci minuti prima di andare a letto.
Io ero in piena sessione di esami ed ero concentratissima sullo studio. Volevo laurearmi entro il mese di luglio e, per passare del tempo in più con lui, avevo tralasciato e mi ero presa indietro con alcuni esami.
Mi sembrava ci stessimo allontanando anche se era difficile da ammettere, persino a me stessa.

Mi ero ripromessa di agire in modo meno impulsivo, dovevo riflettere sulle mie parole ma anche su ciò che facevo. Temevo che se avessi continuato con tutte le mie paranoie e insicurezze, queste un giorno ci avrebbero divisi e non volevo accadesse. Stavo lavorando su me stessa ed ero fiera dell'impegno che stavo mettendo nella nostra relazione anche se non stava portando a ciò che avevo sperato
Con lui non avevo ancora parlato del fatto che lo sentissi tremendamente distante, avevo paura di risultare pesante e ossessiva. Speravo anche in realtà che se ne accorgesse lui e che, per una volta, avesse affrontato lui il problema per primo.

Ci eravamo organizzati per fare qualche giorno a Courmayeur con Azzurra e Andrea, avevo bisogno di staccare un po' dalla quotidianità e cercare di risollevare il nostro rapporto. Dovevo dedicarci del tempo, eravamo entrambi troppo presi dalla nostra carriera e stavamo mettendo in secondo piano quella che era la nostra relazione.

Intenta a sistemare gli ultimi maglioni in valigia mi squillò il telefono. Era la suoneria personalizzata che avevo impostato per i messaggi di Federico, pensavo volesse sapere a che punto fossi ma mi resi conto qualche secondo dopo che mi stavo sbagliando di grosso

"ciao Ale, non riesco ad esserci per il weekend in montagna.
Mi hanno messo sotto con gli allenamenti.
Mi dispiace, ci sentiamo appena arrivi.
Ti amo tanto
Fede"

Presa dal nervoso del momento gettai maldestramente il telefono sul letto facendolo quindi cadere a terra.
Sconsolata mi appoggiai alla cassettiera e, involontariamente, iniziai a scrollare la testa in segno di negazione mentre sentivo i miei occhi inumidirsi.

Avevo sperato di poter passare del tempo con lui, di poterci parlare e di potermi confidare, di poterci condividere qualcosa e invece mi sbagliavo. Evidentemente agli occhi di Federico era ancora tutto perfetto oppure semplicemente non era interessato ad affrontare il problema. La seconda opzione mi sembrò decisamente la più realistica.

Mandai un audio veloce ad Azzurra per avvisarla dell'inconveniente mentre il messaggio di Federico lo ignorai, impostai poi il cellulare in modalità aereo e lo misi alla rinfusa nella borsa.
Il tirarsi indietro all'ultimo di Federico era stata una botta non indifferente. Iniziavo a prendere consapevolezza che o cambiava qualcosa o non c'erano grandi prospettive future per la nostra storia.

*

-si può sapere cos'è successo questa volta?- lo sguardo preoccupato di Azzurra mi accolse appena dopo l'uscita della stazione di Courmayeur.

Io non risposi alla sua domanda, era la mia migliore amica ma mi infastidiva darle sempre l'idea di essere in crisi con Federico

-non ti preoccupare pulce, ci divertiremo- le sorrisi leggermente ricevendo in cambio un'occhiata perplessa che però ignorai. Speravo me l'avrebbe lasciata passare così e che non mi avrebbe fatto ulteriori domande.

Ai miei occhi sembrava sempre di essere un passo indietro a tutti. La vita degli altri scorreva via tranquillamente mentre io dovevo fare i salti mortali per riuscire a tenere a bada i miei problemi.
Mi ero imposta però di non concentrarmi su quello, volevo dedicarmi alla mia vacanza. Federico aveva già assorbito troppe delle mie energie.

UNEXPECTED || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora