ᴀʟʟᴇɢʀɪᴀ

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Mi svegliai di soprassalto ancora con gli occhi chiusi.
Forse è stato veramente tutto un sogno?
Ovviamente no.
Iniziai a stropicciarmi gli occhi per poi aprirli lentamente mettendo a fuoco la figura di Linda ancora addormentata sul letto.
Cazzo che male alla schiena,
mi sono addormentata sul pavimento scrivendo sul mio diario.
Mi alzai e rimisi il diario al suo posto chiudendo a chiave il cassetto e nascondendola  dentro il vaso di una piantina su una mensola .
Mi avvicinai alla figura di Linda.
«Linda...Linda alzati abbiamo due ore di fisica, due di matematica e poi hai la lezione privata di lotta corpo a corpo.
Linda era brava nelle materie più artistiche... Ma in quelle dove serviva l'impegno fisico era negata.
Con gli anni sono riuscita a diventare la più brava in materie come lotta corpo a corpo, armi manuali e di precisione.
Tutte materie che nelle scuole normali non  si studiano.
«mh si si ora mi alzo.»
«Linda, siamo già in ritardo di 23 minuti...»
«COSA?!» si alzò dal mio letto e si andò a lavare alla velocità della luce per poi prendere dei vestiti dal mio armadio e metterseli e stessa cosa feci io.
Ci prestavano spesso i vestiti, era una cosa normale ormai.
«Andiamo Beth!» mi ammoní Linda interrompendo la mia colazione con le ciliegie.
Corsi per tutto il corridoio trascinata come sempre da Linda.
Spalancò la porta per poi appoggiare le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
«Ci- ci scusi...abbiamo dormito troppo davvero ci perdoni noi-» interruppi Linda mettendogli una mano sulla bocca per farle capire che doveva  smetterla, e che il professore aveva capito.
«Mh si vada a sedere.» pronunciò duro il professore per poi rivolgere uno sguardo a me.
«E lei non ha niente da dire?»
«No.» mi voltai  e mi andai a sedere al mio posto.
Solo in quell'istante realizzai che la classe di Mello e Matt era seduta dal muro di destra , e nel volto di Mello era già presente il suo solito ghigno rivolto a me.
La voce del professore spezzò il silenzio.
«Come no?! È arrivata in ritardo, il minimo è chiedere scusa?»
Non risposi e  tirai fuori i libri posandoli sul banco, mentre assumevo la mia solita posa scomposta sulla sedia.
Povera schiena.
Il professore era furioso, serró i pugni per poi voltarsi nuovamente verso la lavagna e continuare con la sua lezione rassegnandosi al fatto che con me non c'era nulla da fare.
Le mie risposte erano sempre distaccate e fredde.
Tutti nella classe mi fissavano stupiti e l'unica cosa che volevo fare era scappare ed evitare tutto questo.
Poco dopo un bigliettino di carta tutto stropicciato colpì la mia testa.
Mi voltai e vidi Matt con un sorriso stampato in faccia.
Roteai gli occhi e aprii il biglietto.

“Oggi pomeriggio ti va di fare un pic-nic insieme? Invita pure Linda se vuoi, è giusto per fare qualcosa.”

Risposi con la mia cara e vecchia Bic ormai mezza scarica.

«Linda non può, ha lezione di lotta corpo a corpo , e no.”

Glielo rilanciai e per fortuna lo prese al volo senza farsi scoprire da nessuno tranne che da Mello che avvicinò la testa per leggere anche lui.
Fulminó per un attimo con lo sguardo Matt ma poi un sorriso compiaciuto si formò sul suo viso.

Ecco che un altro bigliettino mi colpì la spalla.

E daii, Linda mi ha detto che stai spesso sola, non penso che ti farà male stare un po' in compagnia.
Se vuoi porto Mello e te porta una tua amica.”

Alzai gli occhi al cielo stufa dell'inistenza dei due idioti quando il professore mi chiamò attirando la mia attenzione.
«Beth, mancano 10 minuti all'ora di pranzo , può uscire.»
Mi alzai, raccolsi i miei libri buttandoli con disordine nello zaino e richiudendolo.
Andai dal cestino della classe, cercai lo sguardo della chioma bionda e della chioma rossa, che sorpresi guardarmi già, e strappai in tanti piccoli pezzetti il bigliettino con un sorriso malizioso sulle labbra per poi buttarlo nel cestino e uscire sotto il loro sguardo stupito.
Andai in mensa con lo stomaco chiuso.
Non era una novità ormai, ma tanto finivo comunque per mangiare.
Presi il vassoio mettendoci le prime cose che trovai e andandomi a sedere nel posto più lontano dopo quello di Near.
Iniziai a mangiare lentamente e a finire degli esercizi di matematica che mi erano stati assegnati.
Ovviamente erano fin troppo facili per i miei gusti.
Siamo letteralmente in una scuola per geni e ci danno esercizi di terza media. Incredibile.
Il suono della campanella tuonó nelle mie orecchie creandomi un fastidio non da poco.
La mensa iniziò a riempirsi lentamente mentre io mi affrettai a finire di mangiare per poi  poter uscire.
Mi alzai dal tavolo ma venni bloccata da una figura più alta di  me.
«E così pianti in asso il rosso eh? Sai non pensavo che le lezioni nella tua classe potessero essere così divertenti.»
«Sta zitto Mello e fammi passare.»
«Ohh e andiamo, sai, saresti carina se solo fossi più gentile.»
«levati.»
«solo se accetti di fare il pic-nic.»
«No. Non mi va di dover stare a stretto contatto con te e il rosso.»
«Con me e il rosso o proprio con la gente in generale?»
«per una volta hai capito, ma che bravo che sei» dissi accarezzandogli la testa come si fa con i cani.
«Smettila. Vieni alle 15:00 nel giardino posteriore.» disse con uno sguardo che non accettava repliche, e non facendo trasparire nessuna emozione  se ne andò.
Ben presto arrivò l'ora di biologia .
Odiavo le materie scientifiche e ogni volta passavo le ore a scarabocchiare sul banco o ad arricciarmi i capelli.
Magicamente l'ora fu interrotta da Roger, che entrò in aula con sguardo molto serio.
«Scusi professore se interrompo la lezione, ma L sta trasmettendo un avviso importante e tutti devono assistere.»
Appena pronunció il nome di L i miei occhi si sgranarono automaticamente per la sorpresa e una piccola luce li illuminò leggermente facendoli brillare.
Ci alzammo tutti insieme e seguimmo Roger in silenzio.
Arrivammo nella solita aula bianca in cui parlavamo con L tramite un computer.
Appena tutti prendemmo posto la voce iniziò a parlare.
«Bene. Ora che ci siete tutti posso iniziare.
Sono stato informato delle abilità di qualcuno con doti e talenti speciali che spiccano in determite materie.
A partire da domani vi sottoporremmo a 3 giorni consecutivi di alto stress, dove verrete sottoposti a test di ogni genere , vi verranno affidati dei casi da risolvere, lavorerete a coppia e da soli.
Alla fine di questi 3 giorni vi convocheró nuovamente qui, e 2 persone saranno scelte per incontrarmi dal vivo e darmi una mano con il caso kira per 1 settimana.
Detto questo vorrei solo dirvi un'altra cosa...
La prima cosa da ricordare, sia per essere un detective, che per essere  una semplice persona, è quella di non mollare mai e poi mai.
Dovrete affrontare dei momenti in cui lo stress sarà tale da farvi venire l'impulso di ritirarvi, ed è proprio questo il nostro scopo.
Trovare delle persone che sappiamo gestire al meglio lo stress. 
Come ho già detto potrete ritirarvi quando vorrete da questi 3
giorni di stress andando da Roger, che toglierà il vostro nome dalla lista dei candidati e riprenderete a fare le normali lezioni.
Watari vi raggiungerà domani mattina per dare un'occhiata ai risultati di tutti i test a cui verrete sottoposti.»
Il computer con la L gotica si spense all'improvviso, indicando la fine di quella specie di "riunione".
Non sono mai stata una grande amante della competizione, ma ho sempre avuto sangue freddo in situazioni difficili.
Non ho mai avuto la possibilità di avere i problemi che hanno tutti i teenagers della mia età, come problemi di amore o amicizia, forse perché il mio istinto di allontanare tutti è sempre stato più forte, ma mi sarebbe piaciuto averli e provare come ci si sente a stare male per le piccole cose .
Uscii dall'aula da sola, ma sentivo forte e chiaro le urla di Linda che mi chiamavano e i suoi passi che cercavano di raggiungermi.
«Beth! Beth aspetta!»
Mi faceva quasi pena e una sottile risata lasció la mia bocca.
Mi girai e iniziai a camminare verso di lei, ormai morta per la corsa.
«ahh vaffanculo Beth, lo sai che non sono veloce quanto te!» disse con un sorriso.
«Lo so, lo so, comunque cosa c'è?»
«tu parteciperai vero?»
«Linda non lo so... Ci sarà tanta gente in competizione...»
«Cavolo Beth tu provaci! Partecipiamo insieme!»
« e se una di noi vincesse e l'altra no?»
«oh Beth... Hai ancora tanto da imparare sull'amicizia, amicizia è quando puoi contare SEMPRE su una persona e sarai sempre felice per lei, se vincessi tu io non sarei triste, anzi il contrario.» prese fiato  e continuó appoggiandomi la mano sulla spalla  «Beth, ricorda che io crederò sempre in te.»
No No No.
Iniziai a tremare leggermente e la sensazione di ieri sera prese possesso di me.
Dovevo andarmene.
Scostai bruscamente la sua mano e corsi nella mia stanza.
Scrivere.
Dovevo scrivere.
Aprii il cassetto, presi il diario e corsi nel giardino posteriore e iniziai a scrivere.
Diario...
Oggi Linda ha parlato di amicizia, che sono una sua amica e che lei CREDE IN ME.
Perché mi hanno  fatto stare così male quelle parole? Evidenziano il vuoto che sento dentro.
L'unica persona che credeva in me era mia madre.
Ho mille domande per la testa ma la principale è...
Posso fidarmi di Linda o mi deluderà?
Di chi posso fidarmi?
Chiusi il diario buttandolo in mezzo all'erba e sdraiadomi al suo fianco a pancia in giù .
Chiusi gli occhi per quelli che sembravamo essere 2 minuti, e li riaprii quando sentì una mano picchiettare sulla mia spalla.
«tu dici che è viva?»
«ovvio che lo è stupido... Beth, alzati.»
Probabilmente mugulai qualcosa di incomprensibile dato che le due persone iniziarono a ridere a crepapelle.
Infastidita alzai la faccia dall'erba e stroppiaciandomi gli occhi realizzai di essermi addormentata sull'erba.
«Wow allora aveva ragione Mello sei viva!»
Risposi con un sincero «Sta zitto Matt.»
«Ei quello cos'è?» chiese Mello indicando alla mia destra.
Seguii con lo sguardo il punto dove indicava e vidi il mio diario.
«OH EMH NULLA QUELLO È DI... LINDA, ME LO HA PRESTATO»
Dissi sobbalzando e prendendo tra le mani il mio diario stringendolo al petto.
«Mh mh, Facciamo finta di crederci va»
«Comunque... Come mai siete qui?»
«ti sei già scordata? Il pic-nic» rispose infastidito Mello.
«Ho detto che non voglio! Ah cavolo se siete fastidiosi» mi alzai pulendomi dall'erba.
«Beth andiamo... Da domani inizieranno i 3 giorni e saremo pieni di stress... Almeno oggi divertiamoci... No?» disse Matt facendo un sorriso in grado di far sciogliere il cuore di tutti.
Tranne che il mio ovviamente.
«No.»
«Ah ora basta, hai rotto con sti no!» urló Mello prendendomi a sacco di patate e portandomi dove avevano preparato tutto per poi gettarmi sull'erba.
«Ahi! La mia schiena!»
«La prossima volta impari a dire di no.»
«Mello andiamo! Siamo qui per divertirci non per ammazzarci a vicenda!» lo ammonì Matt guadagnandosi un piccolo sorriso da parte mia che venne subito ricambiato.
Forse non sarebbe stato così male.
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DEPRESSIONE °

~CONCETTO DI PATOLOGIA SPECIFICA ANCHE SE ADESSO LA PAROLA DEPRESSIONE È ENTRATA NELL'USO COMUNE PER DEFINIRE ALCUNI STATI D'ANIMO O DEI SENTIMENTI DI TRISTEZZA. INVECE DEPRESSIONE VUOL DIRE MANCANZA DI ENERGIA , MA UNA MANCANZA PATOLOGICA DI ENERGIA.

d.e.p//mello ; death note [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora