ᴏʀɢᴏɢʟɪᴏ

123 23 4
                                    

Pov Mello :
Fermai in modo brusco il camion quando vidi dei capelli corti rossi sopra al viso di questa persona .
Scesi dal camion e incontrai i suoi occhi.
«Liz ma cosa diavolo ci fai qui?!» i miei occhi si fecero subito lucidi e rossi alla vista del suo corpo.
Il viso era più pallido del solito con delle occhiaie che gli solcavano il volto.
I capelli rossi erano disordinati, il corpo tremante e gli occhi gonfi e rossi.
Le sue guance presentavano ancora residui di mascara e lacrime oramai secche, il che mi fece capire l'accaduto.
Matt era morto.

Elizabeth pov :
Non guardai nemmeno in faccia Mello e corsi verso il retro del camion sfondandolo con un calcio.
Ed ecco che il mio potenziale nella lotta mi tornava utile.
Se la mia ipotesi era giusta, Takada avrebbe voluto  uccidere Mello, e non lo avrei mai permesso a nessuno.
Vidi Takada avvolta solo con una coperta .
Colpii Takada tenendole ferma la nuca e colpendo violentemente la sua mascella tanto da farla cadere.
La sua presa sulla coperta si allentó nell'impatto con il pavimento e fece intravedere metà seno nudo.
Ma non mi importava.
Dalle sue mani cadde un piccolo pezzo di carta con su scritto un nome :

Mihael K-

Iniziai a sferrarle altri pugni fino a quando non vidi il suo naso sanguinare e lei pregarmi di smetterla.
Mello era rimasto immobile probabilmente sconvolto dalla mia sceneggiata.
Presi il pezzo di carta con le mani tremanti e me lo misi in tasca.
Solo ora mi accorsi di una voce che tuonava nel camion e dei singhiozzi da parte di Takada.
«Dimmi che ce la farai.»
Era la voce di Light.
Presi anche il telefono e lo lanciai a terra facendo rompere lo schermo in mille piccoli pezzi.
«Liz ma-» Mello iniziò a parlare quando del fumo iniziò a uscire dall'interno del camion costringendomi a tossire.
Takada si stava dando fuoco.
«Liz vieni fuori!» Mello mi prese per un polso portandomi con forza fuori.
Cercai nuovamente di respirare facendo uscire tutto il fumo dai miei polmoni e di mettere a fuoco la visione attorno a me.
Io e Mello eravamo accasciati per terra che cercavamo di respirare, mentre il camion con all'interno Takada era ormai una fiamma unica.
Takada era morta.
Anche lei.
«Liz una macchina!»
«No! Non andare! È la macchina di Light, Aizawa e altri agenti... Ti vedranno e sarai arrestato! E se è vero ciò che penso e Light è kira ti ucciderà!»
«Tu... Tu devi andare però! Mettiti al riparo, io troverò un posto!»
«Ti prego Mello...»
Prese il mio viso circondandolo con le sue mani e unendo le mie labbra con le sue.
Quelle emozioni che tanto mi facevano star bene ripresero a scorrere in me, risvegliando la vecchia Elizabeth, quella seppellita per 4 anni.»
«Ho avuto un'idea! Tu vai da loro e di che hai provato a salvare Takada... Insomma inventa qualcosa come solo tu sai fare! Mentre io so dove andare...».
«Sicuro?»
«Si, fidati di me.»
Mi alzai con le gambe simili a gelatina e tenendomi dolorante la fronte, dalla quale usciva ancora sangue.
«Ma quella è Beth!» Urlò Light sorpreso.
«Beth stai bene? Cosa cavolo ci fai qui?! Sei ferita... Sali in macchina, ti portiamo al quartier generale.»disse Aizawa affiancandomi.
Per il ritorno Light si mise davanti insieme a Hideki, e Aizawa dietro con me, dato che era quello con cui avevo il rapporto migliore, ovviamente dopo Matsuda.
Mi sdraiai appoggiando la testa sulle gambe di Aizawa e iniziando a chiudere lentamente gli occhi.
«Beth stai bene? Allora perché eri lì?» chiese preoccupato Aizawa.
«Ho visto il telegiornale e io ero lì per prendere le ciliegie così ho provato a salvare Takada, ma ho fallito...» iniziai a piangere, e non per finta.
Non mi dispiaceva per takada, anzi, ma i sensi di colpa per Matt iniziarono a prendere possesso della mia mente.
«Abbiamo visto al telegiornale la tua reazione per la morte del rapitore... Evidentemente lo conoscevi quindi...» Light si intromise nella conversazione.
«Si... È il migliore amico... Anzi, Era il mio migliore amico.» altre lacrime iniziarono a bagnarmi nuovamente le guance finché tutto non divenne troppo.
Troppo da sopportare.
La mia testa iniziò a girare e le palpebre a farsi pensanti e poi basta, evidentemente per la stanchezza fisica, o forse per quella emotiva mi addormentai lasciando che le voci intorno a me sparissero lentamente.

d.e.p//mello ; death note [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora