ᴠᴇʀɢᴏɢɴᴀ

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⚠️CAPITOLO MOLTO  LUNGO⚠️

Nonostante sotto sotto fossi abbastanza sorpresa dal fatto che qualcuno volesse passare del tempo con me non lo diedi a vedere e mi sedetti a gambe incrociate sulla tovaglia a quadri stesa sull'erba.
«Posso sapere chi ha preparato almeno tutto questo e perché?» risposi roetando gli occhi con finto fare scocciato.
«Io mi pare ovvio, per caso ti immagini Mello che stende una tovaglia sull'erba e porta da mangiare e da bere?» disse Matt con tono ovvio.
La sua affermazione mi fece scappare una debole risata immaginandomi la scena, che cercai però subito di nascondere.
«Pff davvero molto divertente Matt.» affermò Mello incrociando le braccia.
Matt iniziò a tirare fuori da mangiare e da bere e quando tiró fuori del cioccolato vidi le pupille di Mello dilatarsi  più della sua faccia  coprendo i suoi occhi azzurri.
«Cioccolato!» commentò sfilandolo dalle mani di Matt.
«Mh avrei giurato di aver visto colare anche un po' di bavetta» dissi con sarcasmo.
«ah ha ah davvero divertente, te e Matt andreste veramente d'accordo.»
Stavo per rispondere a tono quando vidi uscire dalle mani di Matt un vassoio con delle ciliegie.
«Ciliegie!» gli strappai il vassoio dalle mani iniziando a mangiarle.
«E parli di me?! Ma ti sei vista?»
«Zitto Willy Wonka , le ciliegie sono buonissime e sono salutari! .»
Iniziammo a litigare su quale cibo fosse più buono quando Matt ci interruppe.
« Ma vi siete visti?» scoppiò a ridere.
Aveva una risata così bella e così dolce, sembrava quasi quella di un bambino.
«Litigate come dei bambini quando gli viene rubato un gioco! Sembrate fatti l'uno per l'altra.”
A quella precisa frase sia io che Mello smettemmo di ingozzarci io di ciliegie e lui di cioccolato.
Ci scambiamo uno sguardo e incatenó i suoi occhi azzurri con i miei verdi.
« io e lei? Non farmi ridere.» Mello tornó serio e così feci anche io.
«Già Matt, come ti salta in mente?!»
«Mh Mh» disse squadrandoci dalla testa ai piedi.
«Oh beh mh è stato bello conoscerci meglio Matt... Ora però devo andare a vedere se Linda ha finito la sua lezione privata quindi emh...ciao.» dissi fredda cercando di scappare dalla situazione, che si era fatta piuttosto imbarazzante.
Presi il mio diario e me ne andai scrutata dallo sguardo attento di Matt.
Mi stavo davvero divertendo con così poco?
O meglio, cosa mi è successo quando Matt ha detto quella frase?
Andai davanti alla palestra dove si affrontavano le lotte e vidi un esemplare di Linda sudata e morta sul pavimento.
«TI hanno dato filo da torcere eh?»
«Sta zitta Beth.»  risi piano, e a quel gesto Linda si tirò su quasi sorpresa.
«Tu... Tu hai riso?» un enorme sorriso solcó le sue labbra e ben presto mi ritrovai stretta ad un abbraccio.
«Linda...Linda ti prego Scollati...»
«oh beh scusa mi sono dimenticata che questi gesti ti mettono a disagio...»
«Già... E poi puzzi di sudore, vatti a fare una doccia!»
E questa volta fu lei a ridere.
Andammo insieme verso i dormitori per poi separarci e andare ognuna per la sua strada.
Entrai e chiusi la porta dietro di me.
Sistemai come sempre il diario e mi buttai sul letto.
E se stessi davvero scoprendo il significato della felicità?
Potrebbe davvero nuocermi così tanto?
Appoggiai la testa sul morbido cuscino e chiusi gli occhi.
FLASHBACK :
«Elizabeth...Elizabeth ricordati amore di non fidarti  di nessun "ti amo"  o di nessun "ti voglio bene" che venga detto alla leggera..Una di queste frasi va detta con sincerità e amore e ci vuole tempo per ammetterlo...Non fare lo sbaglio che ho fatto con tuo padre ti prego... Devi essere attenta.
Solo quando sentirai di essere veramente felice allora potrai considerare una persona importante...»
La donna dai capelli rossi e il viso stanco appoggiò la fronte perlata di sudore sulla mia.
Una voce maschile e rude ruppe il silenzio lanciando delle minacce.
Il rumore di una lama che graffiava lentamente il muro si avvicinava sempre di piú e il colorito della donna diventava sempre più pallido.
«Va tutto bene amore, shh respira tranquilla... Ora... Ora mettiti sotto il letto e non uscire per nessuna ragione, d'accordo?
Potrai vedere delle cose orribili ma tu non dovrai Mai uscire da qui, intesi?!»
La grande porta d'ingresso della stanza si aprí di colpo.
FINE FLASHBACK.
Un forte suono mi fece cadere rumorosamente dal letto.
Fanculo sveglia di merda.
Avevo delle occhiaie tremende per il ricordo di mia madre di ieri.
Mi sentivo terribilmente frastornata e psicologicamente non pronta all'inizio dei 3 giorni di stress.
Mi gettati nella doccia per poi mettermi addosso le prime cose che trovai.
Passando dal bagno mi soffermai sullo specchio.
Facevo schifo.
Uscii dal dormitorio e andai in mensa da sola a fare colazione con il mio solito yogurt alla ciliegia.
Sentii una persona sedersi al mio tavolo così alzai lo sguardo incontrando quella bellissima chioma rossa.
Matt guardó dietro di me e con un sorriso fece cenno ad un'altra persona di avvicinarsi.
Mi girai e vidi Mello con la sua solita faccia incazzata.
Quando mi vide vicino a Matt sbuffó come sempre, e in modo molto scocciato si sedette di fianco a Matt e di fronte a me.
«Umh... Buongiorno?» dissi ancora mezza addormentata e facendo ridere Matt.
«Cosa diavolo hai fatto sta notte che hai quelle occhiaie?» chiese il rosso facendo un sorriso malizioso.
«Oh dio Matt andiamo! Ho solo fatto un incubo...»
«mhmh e ora come ti senti?»
«Bene.»
«ok, ora sinceramente?»
«uno schifo. Mi sento come se qualcuno mi avesse succhiato l'energia vitale... Diamine è possibile?»
«Vuoi parlarne?» chiese ancora il rosso preoccupato
«Sentite, se dovete giocare  a mamma e figlia io allora me ne vado.» disse Mello sbattendo un pugno sul tavolo e alzandosi.
Ma che cosa gli prende a sto ciclato?
«meglio se lo raggiungo... Dopo abbiamo Il primo test... Sarà solo nervoso per Near.»
«Umh ok»
Finii di mangiare quando una voce riecheggió in tutta la scuola.
«LE PERSONE CHE SI SONO RITIRATE POSSONO ANDARE NELLE RISPETTIVE AULE E CONTINUARE LE LEZIONI.
LE PERSONE ANCORA DENTRO INVECE DOVRANNO RECARSI IN PALESTRA PER IL PRIMO TEST.»
test di... ? Andiamo cavolo mi sono dimenticata di quale materia è!
Corsi in palestra e fortunatamente ci arrivai in 4 minuti e vidi quasi tutti già seduti.
Alla palestra erano stati aggiunti 120 banchi per tutti gli alunni che non si erano ritirati.
Vidi Linda seduta in uno di questi a sinistra nelle prime file.
Mi fece cenno di avvicinarmi e così feci.
«SILENZIO! TIRATE FUORI I FOGLI E LE PENNE.
IL PRIMO TEST TRATTERÀ COME GIÀ DETTO DELLE MATERIE SCIENTIFICHE :
MATEMATICA-CHIMICA-FISICA- SCIENZE.
AVETE 2 ORE.» Annunció Roger con voce dura e dopo poco mi accorsi di Watari al suo fianco.
Le domande a cui rispondere erano 115 e l'unica cosa che avrei voluto fare era spararmi.
Risposi alle prime 57 in un'ora, erano molto facili e rappresentavano maggiormente problemi.
Avevo a disposizione altre 2 ore e mi mancavano 58 domande.
Le altre 26 furono un po' più complicate poiché si parlava della struttura Atomica,cosa che non sono mai riuscita a capire.
E le restanti 32 parlavano di termodinamica.
Finii 21 minuti prima del tempo e consegnai.
Andai a sedermi fuori dall'aula aspettando Linda e vidi Watari farmi un gesto con la mano.
Mi avvicinai a lui con un debole sorriso e lui mi strinse in un forte abbraccio.
Watari è l'unico insieme a Linda a conoscere di me, del mio passato, di cosa soffro e soprattutto, è stato lui a portarmi qui, è stato per me come un padre, ma mi ha dovuto salutare in privato per non far pensare agli altri che mi preferiva o che avrebbe fatto favoritismi.
Anche perché Watari è l'uomo più onesto di sempre e non lo farebbe mai.
Poco dopo sentii le porte dell'aula aprirsi e vidi uscire la figura di Mello in tutto il suo stress.
Con coraggio mi avvicinai a lui.
«Com'è andata?»
«Bene. Sono sicurissimo di aver battuto una volta per tutte l'omino bianco.»
Una piccola smorfia abbandonó le mie labbra.
«perché lo vuoi battere a tutti i costi?»
«Non sono cose che ti riguardano, sei amica di Matt, non mia.»
Ed ecco che quel senso di inadeguatezza prese di nuovo possesso di me.
Il tempo finí e bene o male uscirono tutti.
Linda corse da me in lacrime e mi abbracció.
Non sapevo bene che fare.
Odiavo il contatto fisico, ma volevo essere quello che aveva detto Linda, un'amica.
Ricambiai debolmente l'abbraccio e all'inizio ne rimase sorpresa.
Si stacco dall'abbraccio e mi guardó con occhi arrossati per le lacrime.
«Ei Linda che succede?»
«Sono andata uno schifo... Non mi interessa diventare come L, ma volevo rendere fiera me stessa...»
«Ei Linda guardami...» con l'indice tirai su il suo mento così da far incastrare i nostri occhi.
«Ricordi quello che mi hai detto tu Linda? Bene lo stesso vale per me, io credo in te.»
I suoi si riempirono nuovamente di lacrime e mi abbracció più forte, e sta volta Ricambiai senza esitazione.
Matt fissava da lontano la scena con Mello, e i loro occhi erano sgranati. Forse non si sarebbero aspettati che io avrei abbracciato qualcuno.
Nel pomeriggio aspettando i risultati io e Linda parlammo del mio ricordo e a tratti gli raccontai dettagli del mio passato che non conosceva.
Fu a dir poco sconvolta ma non era spaventata anzi mi abbracció fortissimo dopo, come per darmi ancora più sostegno morale.
«Sono usciti i risultati!» urló Matt spalancano la porta del mio dormitorio e non curandosi di niente.
«Matt cavolo! Avrei potuto essere nuda! E lì cosa avresti fatto eh?! Devi bussare!»
«Beh in quel caso mi sarei unito»
«MATT!»
Io e Linda andammo subito a vedere la classifica seguendo Matt e Mello.
«Non ci riesco...» sbuffó Mello non riuscendo ad aprire gli occhi per paura di essere stato ancora superato da Near.
Linda era arrivata alla posizione numero  34 su 120 ed era a dir poco felicissima.
Matt era arrivato ventiquattresimo e non si lamentava.
Toccava a me e Mello.
Non sapevo nemmeno io perché ma gli appoggiai una mano sulla spalla come per dargli coraggio e lui stranamente non la spostó.
«Guarda prima tu.» mi disse Mello e in risposta annuii.
Strisciai l'indice sulla bacheca guardando la mia posizione.
22 su 120.
«Allora?»
«Sono arrivata ventiduesima.»
Non ero ne felice ne triste, andava bene come risultato.
«Tocca a te Mello...»
Si fece coraggio e guardó il risultato.
1 Near
2 Mello
Esattamente quello che temevo.
Mello spostó bruscamente la mia mano dalla sua spalla e serró la mascella.
Lo vidi andare via senza nemmeno il tempo di capire dove.
Ignorai Tutti, Linda, Matt, persino Watari.
Non sapevo perché ma volevo andare da Mello.
Dopo un'ora a cercarlo mi fermai davanti al bagno mezzo rotto dei ragazzi sentendo un forte colpo.
La curiosità prese il sopravvento ed entrai.
La scena che vidi mi fece gelare il sangue nelle vene.
Mello inginocchiato a terra con tutte le  nocche distrutte ed il muro macchiato del suo sangue.
Mi soffermai su una piccola crepa su una mattonella, e vidi altri cocci per terra.
«Mello ma che cazzo fai?!»
«Vattene via,ora.» disse senza nemmeno girarsi continuando a stringere sempre di più i pugni.
«Mi pare ovvio che non me ne vado Mello! Guarda cosa ti sei fatto...»
«NON TI HO DATO OPZIONI, VATTENE VIA ORA.» Disse con il suo solito tono arrabbiato ma molto più tagliente.
«No.»
«QUANTE CAZZO DI VOLTE TE LO DEVO RIPETERE? NON SEI MIA AMICA E NON LO SARAI MAI, LO SEI DI MATT.»
qualcosa dentro di me non andava ma non sapevo che cosa.
«Mello dimmi cos'hai... Io ti posso aiutare?»
«COME?! EH? ILLUMINAMI? NON SIAMO IN UN FOTTUTO MONDO MAGICO TUTTO ROSA E FIORI BETH.»
Sentirmi gridare di tutto faceva strano, io mi sentivo strana.
«Lo so Mello, Lo so che non è tutto rose e fiori, ed è per questo che ti voglio aiutare.»
Si girò a guardarmi per la prima volta.
«Spiegati meglio.» Chiese.
«Se è già tutto una merda... Perché non darci una mano a vicenda e provare ad uscirne
«perché non puoi aiutarmi.»
«Fammi provare almeno. Ti prego.»
Lui non disse nulla ma vidi i suoi pugni rilassarsi e mollare leggermente la presa.
Mi avvicinai piano e gli tesi la mia mano.
Non la prese e si alzò da solo.
«Perché fai questo? Sappi che tu non mi piaci.» non riuscii a fare a meno di trattenere una piccola risata guadagnandomi un'occhiataccia da parte di Mello.
«perché ridi?»
«Io non voglio piacerti... Voglio solo aiutarti e farti capire che di me ti puoi Fidare. Andiamo, Vieni»
Gli presi delicatamente il braccio e lo portai davanti ad un lavandino.
Allungó con diffidenza la mano che presi molto delicatamente.
Aprii l'acqua del lavandino e la misi a giusta temperatura.
Portai la sua mano sotto il getto e Mello all'inizio sobbalzó per poi rilassarsi.
Il sangue iniziò a diminuire e così feci anche nell'altra mano.
Presi un fazzoletto dalla tasca e lo bagnai.
Mi avvicinai al muro con le mattonelle crepate e sporche di sangue e iniziai a pulirlo.
Gettai il fazzoletto e ripresi per il braccio Mello.
Andando contro ogni sua protesta lo portai dal mio dormitorio ma lui aspettò fuori.
Andai nel piccolo bagnetto e presi cotone, disinfettante e cerotti.
Gli disinfettai le mani e poi gliele fasciai leggermente.
Una volta finito il suo sguardo si incroció con il mio e vidi al suo interno un velo di gratitudine, ma il suo essere orgoglioso gli impediva di dirlo.
L'unica cosa che fece fu accennare un sorriso, un sorriso dolce e sincero per poi ritornare serio e freddo e andarsene.
Quel ragazzo nessuno lo capiva ma io da un lato si.
Il sentirsi sempre inadatti cambia le persone molto più delle persone stesse.
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DISTURBO BORDERLINE°

~IL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ È CARATTERIZZATO DA UNA MODALITÀ PERVASIVA DI INSTABILITÀ E DI IPERSENSIBILITÀ NEI RAPPORTI INTERPERSONALI , INSTABILITÀ NELL'IMMAGINE DI SÉ, ESTREME FLUTTUAZIONI DELL'UMORE , E IMPULSIVITÀ. LA DIAGNOSI AVVIENE IN BASE A CRITERI CLINICI .

d.e.p//mello ; death note [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora