⚠️NON VI METTERÓ PIÙ AVVISI MA SAPPIATE CHE DA QUESTO CAPITOLO IN POI SARANNO MOLTO PIÙ LUNGHI ⚠️
«Ma dove diavolo siete finiti?! Il test sta per cominciare...» disse infuriata Linda mentre Matt tratteneva un sorrisetto.
«Scusa Linda è che non trovavo Mello e poi ci siamo incrociati per la strada. Comunque chi sarà il primo?»
«Mh...non ricordo bene il nome so solo che ha gli occhi marroni quasi rossi e i capelli sempre castani.»
«Tom.» dicemmo io, Matt e Mello contemporaneamente mentre Linda ci osservava con sguardo confuso.
«Lascia stare, è una lunga storia.»
«Umh... Ok?»
Matt, Mello e altri ragazzi fecero il test e scoprii ovviamente di essere l'ultima a farlo.
«Cavolo sono già le 19, quando toccherà a me?!»
«Già... Io ho una fame» commentó Matt toccandosi lo stomaco.
Proprio in quel momento una ragazza uscì piangendo dal posto in cui si effettuava il test.
«Oh beh, rasserenante.» commentai facendo ridere Matt.
«Beth, tocca a te, dato che è l'ultimo esame puoi portare con te una persona, ma solo una.»
Mi alzai dall'erba del giardino ripulendomi la gonna della divisa e insieme a Linda iniziai a seguire Roger.
Andammo in un lato del giardino posteriore isolato ed attrezzato, con armi per testare la precisione del colpo e ovviamente le giuste protezioni.
Come al solito mi saltò d'occhio il computer con la L gotica e respirai profondamente per calmare l'ansia che dentro di me cresceva sempre di più.
«Mh ok... Beth giusto?»
Chiese L.
«Si.»
«Bene ora ti spiegherò quali tra queste armi userai. Ognuno ne ha utilizzate 3 diverse e quelle che sono toccate a te sono: l'arco, una banale pistola e un pugnale.
Me la cavavo in tutti e tre, ma non capivo come lanciando un pugnale da lontano avrei potuto colpire il bersaglio dritto nel centro, contornato da un cerchio rosso.
Guardai corrugando le sopracciglia Linda e lei ricambió lo sguardo confuso.
Il pugnale lo avevamo usato in alcune lezioni di precisione ma come arma da usare da vicino, non lontano.
Tuttavia decisi di non fare domande e di iniziare con arco e frecce.
Avevo 1 sola freccia a disposizione.
«Quando sei pronta vai.» disse L con il suo solito tono tranquillo.
Scoccai la freccia non appena L finì la frase è colpii il centro esatto.
Un sorriso appena accennato mi comparve sul viso, ma decisi di nasconderlo.
Non potevo gioire per un colpo andato bene quando me ne mancavano ancora due.
Andai a togliere la freccia conficcata nel centro del bersaglio e presi la pistola.
«Ricorda di -» non feci finire la frase a Roger che sparai il colpo.
Anche questo perfettamente in centro.
Roger mi guardò leggermente stupito per poi annotare qualcosa su un piccolo quadernino.
«Interessante. Vai con il pugnale»ripeté L.PICCOLO TW SULLA VIOLENZA E SANGUE : ⚠️
Feci come detto da L e presi in mano il pugnale che mi cadde subito dopo sull'erba per via delle mie mani tremanti.
No, non avevo ansia.
Erano i ricordi, i miei ricordi.
Era lo stesso fottuto pugnale con cui mio padre tagliò la gola di mia madre proprio davanti ai miei occhi per la sua cazzo di passione malata e perversa .
Quanto avrei voluto fare lo stesso con lui.
«Tutto bene?» La voce robotica di L mi fece tornare alla realtà.
«Non può usare un'altra arma?» chiese Linda preoccupata per me.
«No.» disse freddo L.
«Andiamo! Davvero non-»
«Linda sto bene. Non sarebbe corretto nei confronti degli altri.» dissi seriamente raccogliendo il pugnale da terra e allontanandomi per tirarlo.
Non sapevo bene come fare dato che non lo avevo mai provato ma tentai.
Centrai perfettamente il bersaglio stupendomi di me stessa.
«Mh molto bene, puoi andare, domani in mensa verranno detti i due nomi.»
Linda si avvicinò ancora di più a me e mi abbracciò, ma non ricambiai.
«Linda possiamo andare? Ho voglia di farmi una doccia e andare a letto.»
«Certo ma prima devi mangiare qualcosa, vieni andiamo dai ragazzi.»
La mia voglia di stare in compagnia era pari a zero, ma Linda aveva ragione, avevo bisogno di cenare prima.
«Allora Rossa? Com'è andata?» chiese Matt.
«Direi bene.» a quella mia risposta sia Mello che Matt guardarono Linda per chiedergli una spiegazione del mio tono di voce un po' giù più morale, ma la fulminai con lo sguardo prima che iniziasse a parlare.
Ne ho già parlato a Linda e questo mi basta.
«Ok, se non ce lo spiega Linda ce lo spieghi tu.» disse Mello mettendosi davanti a me e bloccandomi la strada per andare in mensa.»
«Davvero niente, anzi sono felice, ho beccato il centro perfetto con tutte e tre le armi. » sia Matt che Mello riguardarono Linda per avere conferma e lei annuí fiera di me.
«Ora possiamo andare a cenare o volete farmi qualche altra domanda?» chiesi scocciata.
«Tu non me la conti giusta Rossa.»
Ignorai le parole di Matt e mi avviai verso la mensa.
Mi sedetti ad un tavolo dopo aver preso un vassoio e averlo riempito con un po' di cibo.
Matt, Mello e Linda si sedettero accanto a me, cosa che mi fece stringere la presa sulla forchetta.
Sensazione di soffocamento.
Finii velocemente il cibo nel mio piatto prima ancora che gli altri potessero iniziare a mangiare, presi il vassoio e lo misi a posto.
«Io vado a farmi una doccia e vado a letto, ci vediamo domani.» dissi agli altri.
Una volta arrivata dentro il dormitorio chiusi la porta dietro di me facendomi scivolare lentamente contro la porta e appoggiando la testa sulle mie ginocchia.
Solo dopo 20 minuti trovai la forza di alzarmi e andare a farmi la doccia.
Iniziai a scrivere subito finita, non curandomi di avere i capelli ancora bagnati.
Presi il diario passando il dito sulle pagine ingiallite e notando che mi restavano ancora metà pagine.
Scrissi riempendo 4 pagine senza mai fermarmi, la mano pulsava, e la mia fidata Bic si era del tutto scaricata.
Presi la penna e la buttai a terra.
Misi il diario nel cassetto nascondendo la chiave, spensi la luce e mi lasciai andare al mondo del buio che ormai avvolgeva la stanza insieme al silenzio.
⚠️TW⚠️
CONTINUO FLASHBACK :
«Potrai vedere delle cose orribili ma tu non dovrai Mai uscire da qui, intesi?!»
La grande porta d'ingresso della stanza si aprí di colpo spaventandomi e facendomi rintanare ancora di più sotto il letto.
«Lurida puttana dov'è Elizabeth ?!» urlò mio... Padre?
«L-Lei non c'è e ora vattene subito!»
«Come ti permetti cagna che non sei altro?!» prese in mano un oggetto appuntito di metallo che giaceva sul comodino e lo portó alla gola di mia madre, quando nei suoi occhi vidi una luce cambiare.
Lanciò il coltello esattamente sotto il letto tagliandomi sopra il naso e sulla fronte.
«Io-Io scusami davvero amore...» la sua voce cambiò radicalmente.
«Ma lo sai anche tu che quella bambina c'è di intralcio...se solo la mandassimo in un collegio o in un orfanotrofio...»
«NO! LEI È MIA FIGLIA E NON PERMETTERÒ A NESSUNO DI PRENDERLA E PORTARLA VIA! » sbraitó la donna cercando di liberarsi dalla sua presa. «ED È ANCHE TUA FIGLIA DOVRESTI COMPORTARTI DA PADRE PER LEI!»
Un ceffone arrivò dritto sulla guancia della donna facendola cadere.
Le sue gambe iniziarono a tremare e i suoi occhi a diventare lucidi.
«ELIZABETH ! ...SE NON ESCI FUORI GIURO CHE TAGLIERÒ LA GOLA A QUELLA PUTTANA CHE CHIAMI MADRE» urlò l'uomo iniziando a frugare in giro per la stanza e riprendendo il pugnale tenendo mia madre per capelli.
Sfilai dalla tasca il telefono di mia madre che ero riuscita a prenderle un minuto prima e iniziai a comporre un numero strano... Mamma lo chiamava “numero buono”.
Inizia a comporre i tasti finché qualcuno non rispose.
«Numero verde, come posso aiutarla?”
«ELIZABETH CONTO FINO A 5 DOPODICHÉ VEDRAI LA TUA POVERA MADRE MORIRE E SARÀ SOLO COLPA TUA... 1»
sussurrai l'indirizzo che mi aveva detto di dire mamma e la signora dall'altro campo capì subito la situazione.
«2...»
«Vi prego fate in fretta...»
«3...»
«resti al telefono con me non attacchi la chiamata in alcun modo.» disse l'operatore.
«4...e Va bene Elizabeth , ti piace giocare vedo...»
Avvicinò il pugnale alla gola di mia madre.
«5...»
Non seppi resistere e uscii da sotto il letto...
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d.e.p//mello ; death note [COMPLETATA]
Fanfiction✅Storia completata e in revisione✅ TRATTO DAL RACCONTO : «Tieni I tuoi ricordi annotati su un diario?» «Si. Ogni giorno.» «Fai bene, a volte penso che i ricordi siano l'unica cosa che ci tiene in vita.» Sorrisi leggermente, e poi finalmente parl...