Il passato è passato, ma c'è sempre qualcuno che cerca di rivangarlo.
Rose Weasley è al suo sesto anno di Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Durante quest'anno ci saranno molti avvenimenti, che sconvolgeranno del tutto la sua vita. Scoprir...
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{And if the sun starts setting, the sky goes cold Then if the clouds get heavy and start to fall I really need somebody to call my own I wanna be somebody to someone Someone to you}
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Appena compariamo davanti alla Tana, lascio andare le mani di Albus e Scorpius e mi precipito all'interno della casa.
Apro la porta e corro in salone. «Mamma!» urlo, sperando di sentire il suono della sua voce.
Trovo papà, zio Harry, zia Ginny, Draco, il nonno e la nonna seduti sul divano, però di lei nessuna traccia.
«Rose, cosa—» mio padre mi viene incontro visibilmente preoccupato, probabilmente per quello che è successo ad Hogwarts, ma io non gli do modo di parlare.
«Dov'è?!» le immagini che la sfera ha mostrato prima della battaglia si ripetono più volte nella mia testa. L'ho vista, era mia madre la donna che è rimasta ferita. Ho bisogno di sapere come sta, la paura mi sta divorando. «Dov'è la mamma?!»
Anche zia Ginny si alza dal divano e con cautela mi si avvicina. «Sta tranquilla, Rose—»
«DOV'È?!» grido sull'orlo di una crisi di pianto. Odio non sapere ciò che accade sotto ai miei stessi occhi e l'ansia aumenta ancora di più mentre aspetto che uno dei presenti mi rispondi.
Perché nessuno dice niente?
E se le fosse successo qualcosa di grave?
Io come farei senza di lei?
«Sono qui»
Giro così velocemente il collo da farmi perfino male, ma non me ne curo.
Mia madre è in piedi sulle scale; ha addosso una tuta comoda e tiene i suoi capelli legati in uno chignon. Il suo viso, solitamente pieno di vita, adesso è pallido e i suoi occhi sono lucidi.
Rimango ferma sul posto, incerta su come comportarmi. Sono sollevata di vederla ancora tutta intera, ma anche se fisicamente sembra stare bene, ho come l'impressione che stia comunque male.
In un attimo è difronte a me e mi abbraccia forte, felice di avermi a casa. «Per fortuna sei qui, sana e salva!»
Averla tra le mie braccia, dopo tutto quello che è accaduto, mi fa provare una sensazione di benessere così forte, che mi viene da piangere.
Mi stacco da lei per poterla guardare meglio e mi allarmo nel notare che da vicino ha un'aspetto ancora più terribile. «Cosa ti è successo?»
Lei resta in silenzio per dei secondi che mi sembrano ore. Il mio cuore batte all'impazzita, ho questo brutto presentimento che non mi lascia respirare. Se non si sbriga a raccontarmi tutto, credo che sverrò.
