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Riflettei parecchio su cosa dire a Carl.

Ero davanti casa sua.

Feci un respiro profondo e bussai alla porta.

Mi aprì Debbie con in braccio Franny.

Mi fece accomandare e iniziai a tremare.

«Vuoi una mano con la piccola?» tolsi il cappotto e lo misi all'attaccapanni, «Oh no tranquilla, ora la devo addormentare. Ah e se te lo stessi chiedendo Carl non c'è» «E dov'è?» andai in cucina «Doveva comprare delle cose per la scuola militare» mi rispose cullando la piccola Franny.

Entrò Fiona, «Ho la tua busta paga» posò le borse della spesa sul tavolo, mi porse la busta e la aprì, 20$? «Come mai così poco?» «Stiamo perdendo clienti» mi rispose togliendo i cereali dalla busta «Fate nuovi menù no?» proposi «Non è male come idea» annuì e la aiutai con la spesa.

Due ore dopo tornò Carl con un borsone.
Mi salutò e mi portò in camera sua.
«Come mai tutto questo tempo fuori?» mi sdraiai sul letto «Non riuscivo a trovare le taglie esatte per le magliette e pantaloni, un'ora solo per trovare gli anfibi giusti» gettò il borsone sotto al letto e si mise sopra di me, gli accarezzai i capelli, lo baciai e feci scontrare le nostre lingue tra di esse.

La sua mano piano piano scese nei miei jeans, me li sbottonò e con due dita sopra la mia mutandina iniziò a massaggiare la mia entrata, mi trattenni i gemiti, «Lasciati andare» mi sussurrò all'orecchio, mi abbassò la mutandina e fece entrare le due dita dentro di me, inarcai la schiena, le nostre labbra si unirono ed io iniziai a mordergli il labbro inferiore.

Con le dita iniziò a fare dei movimenti lenti, gemetti tra le sue labbra.

Non volevo starmene ferma, così decisi di sbottonargli i jeans e infilai la mano sotto ai suoi boxer, presi la sua erezione e iniziai a fare su e giù.

Infilò un altro dito dentro di me e gemetti forte, spero che al piano di sotto non mi abbiano sentita.

Il mio indice andò verso la sua cappella e iniziai a fare dei cerchi immaginari sopra essa.

Allargai di più le gambe e lui pompava sempre più forte e veloce.

Sapeva che stessi per venire.

Arrivò al mio punto G e sentii un forte formicolio nel basso ventre.

Si gettò di lato e si sistemò i jeans, feci la stessa cosa.

«Carl possiamo parlare di una cosa importante?» lui annuì, mi schiarì la voce «Non volevo dirtelo subito, prima dovevo convincere me stessa ma sappi che quest'estate andrò in Canada con Ted» «Perché?» mise il braccio dietro al collo «Per valutare i college» abbassai gli occhi «Andrai al college?» chiese stupito «Si» «Perché così lontano? Qui a Chicago ne abbiamo» «Carl non è sicuro che frequenterò il college in Canada, ne ho trovato uno a New York, saranno solamente 12 ore di viaggio» ci alzammo entrambi e ci mettemmo seduti «Il tuo piano non era andartene da questa fogna? E ora tu mi dici che vuoi andare al college? Davvero?» dal tono che ha usato era parecchio incazzato «Tu a Gennaio andrai alla scuola militare e potrai avere un futuro, perché io no?» mi alzai dal letto e lui mi seguii «Perché non capisci? Persone come te e me non avranno mai un futuro, rimarremmo qui al South Side per sempre, tu probabilmente avrai dei figli prima dei vent'anni ed io sarò come Frank» ha alzato la voce «Perché sei così stupido?» mi misi le mani tra i capelli «Noi siamo la prova esatta che potremmo avere un futuro ok? Tu potrai diventare un militare ed io chi lo sa, forse debutterò sul grande schermo» «Non accadrà mai» «Perché devi sempre essere pessimista in tutto?» ora sono io che alzo la voce «Non sono pessimista, sono solo realista» disse a denti stretti «Perché devi essere così egoista?» continuò «Ah io sono quella egoista? Senti Carl, fottiti» lo guardai dritta negli occhi ed uscì da camera sua.

Presi il mio cappotto dall'attaccapanni e me ne andai.

La strada mi portò all'Alibi.

«Che è successo tesoro?» mi chiese preoccupata Veronica, mi sedetti sullo sgabello, accanto a me c'è Frank che, come sempre, sta bevendo, «Ho litigato con Carl» Veronica mi portò una cola col ghiaccio, le sorrisi, «Come mai hai litigato con mio figlio Carl?» bevve tutto ad un sorso la birra «Stupidaggini» risposi mettendomi la cannuccia rossa tra le labbra «Per esser stata una stupidaggine ci sei rimasta abbastanza male» mi rispose
V toccandomi la mano «Non è che avresti 20$ dollari?» mi domandò Frank, alzai gli occhi al cielo, «Frank se non ti dispiace stiamo avendo una conversazione tra donne» V mi fece segno di seguirla, ci sedemmo in un tavolo più appartato, «Sputa il rospo» mi guardò «È tutto un casino, è tornato mio padre dal Canada, tra mille virgolette abbiamo chiarito visto che ci sono stati alti e bassi fra noi due, mio padre mi disse di andare con lui in Canada quest'estate per valutare i college lì, a me non è sembrata una cattiva idea, ho cercato anche college qui in America e ne ho trovato uno: il New York Film Academy» mi fece cenno di continuare «Io poi andai da Carl e gliene parlai, non l'ha presa molto bene» risi sarcasticamente «Che si fotta! Tu devi pensare quello che è giusto per te, se vuoi andare al college bene, non devi dare retta a nessuno. Tu sei una ragazza intelligente ok? In futuro potrai avere molto porte aperte nel campo di lavoro, ti prenderai la laurea e vivrai felice e contenta, sapendo che hai fatto la scelta giusta» apprezzai molto le sue parole «Quindi cosa vorresti fare? Regista?» chiese «Mi piacerebbe fare l'attrice» risposi sorridendo «Ma è una fantastica idea! Magari potrai lavorare con Brad Pitt» mi fece l'occhiolino, ridacchiammo, «Arrivano clienti, meglio che vada a lavorare» «Oh si si, vai pure» .

Tornai a casa e mi buttai sul mio adorato letto.

È stato uno stronzo.

Poteva risparmiarsele tale cazzate.

Non chiusi completamente occhio, pensavo a Carl.
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Passai una settimana intera a letto, mi sono data malata a scuola.

Carl non si è fatto vivo, né una chiamata e né un messaggio.

Mi è caduto dal cuore, veramente.

Mi aspettavo il suo appoggio e invece mi ha completamente sbattuto la porta in faccia.

«C'è tuo padre al piano di sotto» entrò mia madre e mi aprì le tende, rimasi accecata dalla luce, «C'è cattivo odore, lava la stanza e cambiati le lenzuola» aprì la finestra «Mamma è Dicembre, non aprire la finestra, fa freddo» piagnucolai «E fatti anche tu una doccia» mi indicò minacciosamente.

Dopo esser uscita dalla doccia feci come disse mia madre, lavai a terra e cambiai le lenzuola.

Scesi al piano di sotto dove mi aspettava Ted.

«Ho portato le ciambelle, ti piacciono ancora?» annuì, presi una ciambella ricoperta di cioccolato, entrò Kat e guardò il vassoio pieno di ciambelle «Ne posso rubare due?» chiese «Certo» rispose Ted, Kat le prese ed uscì dalla stanza.

«Quindi i tuoi progetti? Ce li hai in mente?» «Si e verrò con te in Canada, però ho già dato un occhiata su google ad un college che mi ha colpito parecchio la New York Film Academy, c'è il corso che voglio intraprendere» «Fantastico» mi sedetti accanto a lui e iniziai a fissare il pavimento «Per il resto tutto ok?» mi domandò toccandomi la schiena «Si» dissi vaga «Con Carl?» «Tutto alla grande» «Ma?» mi guardò «Ma è stato uno stronzo, non è felice per le mie scelte» «Se ti avesse amata veramente doveva approvare ogni tua decisione, ne dovete parlare meglio» «Lui tra un mese parte, starà via per 5 mesi e solo al pensiero sto male» «Vai a casa sua e parlatene» ha ragione, lo abbracciai «Grazie...papà» mi strinse forte, mi staccai «Dillo tu alla mamma» mi alzai, presi il cappotto ed uscì.

Sono davanti casa sua, feci un respiro profondo e mentre stavo per bussare uscì Carl, ci guardammo velocemente negli occhi, la mia voglia di picchiarlo è alle stelle, «Possiamo parlare?» incrociai le braccia «Adesso non posso, ho cose più importanti da fare» scese dal portico e andò al cancello «Cosa c'è di più importante di non poter parlare con me?» lo seguii «Devo consegnare questi documenti e poi devo fare una cosa» li indicò «Adesso abbiamo anche dei segreti?» «Hai iniziato tu con i segreti» mi guardò in cagnesco «Ma se ti ho detto che prima dovevo far convincere me stessa con questa scelta» «Senti devo andare o farò tardi» «E poi dovrei essere io l'egoista» mi voltò le spalle e se ne andò, che vada all'inferno.

We Are Chemistry ; Carl GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora