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POV'S DAISY

Passarono due settimane.

Non uscì dalla mia camera completamente, solo per mangiare.

Mi sentii poche volte con Debbie, dicendomi che Carl sta di merda e non voleva tutto questo.
Poi per il resto parlai con mia madre e mia sorella.

Io voglio parlare con lui, voglio che mi dica le cose come stanno, chi è lei e com'è potuto succedere tutto questo casino.

Ma dall'altro canto non voglio, non voglio vedere la sua faccia.

«Ti va di parlarne?» si appoggiò allo stipite Elizabeth, mi prese un colpo, «Non lo so» risposi sedendomi a letto «Mi ha mandato tuo padre, vuole che ti parli io, che ti dia dei consigli, sai tra donna a donna» «Si lo capisco» entrò in camera e chiuse la porta «Con me ti puoi sfogare liberamente, non sono tua madre ma voglio aiutarti. Mi dispiace vederti giù e da seconda mamma farò di tutto per renderti felice» «Lo apprezzo molto Beth ma ultimamente è un periodo brutto e buio, tutto sta andando a rotoli come la relazione tra me e Carl» «Sapevo che centrasse lui» si sedette accanto a me e mi accarezzò il braccio, sospirai, tra poco esploderò ne sono certa, «Non tenerti tutto dentro, sfogati pure con me, dimmi che cosa ti passa per la testa e proverò ad aiutarti» ha ragione «Carl mi fa sempre incazzare, neanche un giorno e ha trovato una ragazza, non mi ha detto che sua madre è morta e ci sono rimasta di merda perché pensavo che in una relazione ci si possa confidare e invece lui se l'è tenuto per se, potevo aiutarlo non fisicamente perché non solo lì con lui al South Side e questo mi fa stare male perché ci potevo essere per lui e invece sono qui a non fare niente!» sputai, avevo le lacrime agli occhi «Oh tesoro vieni qui» mi abbracciò e mi accarezzò la testa «Vedrai che si risolverà tutto, ritornerete insieme ne sono certa» «Perché ho la strana sensazione che non sarà così?» chiesi singhiozzando «Lui è stato il tuo primo amore?» non voglio che si parli al passato, lo è tutt'ora, non ne abbiamo parlato di rompere, mi staccai dalle sue braccia e mi asciugò le guance «Ad essere sincera si, sono completamente pazza di lui, ad ogni cosa che fa sento le farfalle allo stomaco. Alcune volte può essere stupido ma io lo amo così com'è. Quindi si, diciamo che è il mio primo amore, quello vero» abbassai lo sguardo «Il primo amore non si dimenticherà mai...» «Io non voglio dimenticarlo, cioè non abbiamo parlato di prenderci una pausa, lui mi ha solo raccontato quello che è successo e io gli ho staccato in faccia» «Beh tesoro questo si è che un problema, ne dovrete parlare e scegliere quale sia la giusta decisione per entrambi perché così non concluderete niente» mi toccò il mento, e ha di nuovo ragione, «Tramite schermo non riesco a parlargliene, preferisco parlarne faccia a faccia ma io sono in Canada e lui è in America...» abbassai gli occhi, Beth rimase in silenzio «Sai che facciamo?» mi chiese «Oggi pomeriggio esci con me, ti fai una bella doccia e facciamo shopping...e giovedì poi prendo l'auto e ti accompagno in America» alle sue parole rimasi sconvolta «Lo faresti davvero?» chiesi al settimo cielo «Si tanto ho delle commissioni da fare a Chicago» giusto, lei è un agente immobiliare, sorrise, non me lo feci ripetere due volte che la abbracciai fortemente «Ti ringrazio moltissimo Beth».

Come promesso ad Elizabeth siamo in centro a fare shopping.

Ho comprato un paio di vestiti e intimo, domani mio padre e Beth faranno l'anniversario di matrimonio, sei anni...

«Ti va di darti una spuntatina ai capelli? Per cambiare un po'» mi chiese uscendo da Zara, mi toccai i capelli, in effetti ha ragione, ho i capelli abbastanza lunghi, le punte rovinate, «Si ok ci sto» mi prese a braccetto e andammo dal suo parrucchiere di fiducia.

Li ho tagliati fino alle spalle, e poi il parrucchiere di nome Malcolm mi ha consigliato di accorciare i ciuffi, acconsentii.

Sento la testa leggera come una piuma.

We Are Chemistry ; Carl GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora