27 ; shit day

2.6K 85 19
                                    

È da più di una settimana che mia madre non mi rivolge la parola, non mi guarda neanche negli occhi.
Annuisce solamente, mi sorride a malapena.
È delusa da me.
È stato un errore madornale ma ormai il danno è fatto, non si può più tornare indietro anche se lo desidero tantissimo.
Non era in programma un bambino.
Non volevo che accadesse tutto questo.

«Daisy! Carl è qui» urlò mia sorella dal corridoio.

Mi pettinai per l'ultima volta i capelli e scesi di sotto dove mi stava aspettando il mio ragazzo.

«Programmi di oggi?» gli saltai addosso e lo baciai «Shopping» mi rispose tra un bacio e l'altro «Sono al verde» gli ricordai «Ho i miei risparmi» sorrise «Non se ne parla assolutamente, sono i tuoi soldi e scegli tu cosa fare, non devi comprarmi niente» «Infatti sono i miei soldi e ci faccio quel che voglio e ho deciso di fare tanti regali alla mia fidanzata» mi baciò sulla testa, mi prese per mano e uscimmo da casa mia.

Arrivammo al North Side grazie all'autobus.

«Pieno di borghesi del cazzo» disse lui «Zitto o ti sentiranno» alzò gli occhi al cielo.

Entrammo in un negozio d'intimo, Carl si guardava attorno e mi lanciava sguardi maliziosi.

Presi varie lingerie.

Entrai nel camerino e provai le cose di sopra al mio intimo.

Ad un tratto entrò Carl, mi spaventai.

«La prossima volta avvisa» si sedette sullo sgabello, «Troppo provocante direi» mi guardò da cima a fondo, «Nessuno me li vedrà a parte te, e poi sono belli» mi guardai allo specchio, mi toccai la pancia e sorrisi «Che c'è?» mi chiese Carl «Niente, non ti fa strano che avremo un figlio?» «Un po' si ma poi col tempo ci abitueremo» si guardò attorno «Ho deciso» il suo sguardo ritornò su di me «Prendo questo» dissi decisa.

Andammo a pagare e uscimmo fuori.

«Dovrei comprare un'auto» disse di punto in bianco «E i soldi?» chiesi «La potrei pur sempre rubare» «Non voglio passare tutta la vita a trovarti in carcere con il nostro bambino per aver commesso una cazzata grossa» risposi «Potrei chiedere a Fiona» «La macchina o i soldi?» «Entrambe le cose» mi prese per mano e camminammo per le strade del North Side.

«Poi dovremmo comprare una casa nostra, i mobili, le cose per il piccolo, poi cos'altro? Ovvio, il lavoro» prima d'ora non ci avevo pensato a tutte queste cose, una casa nostra, pensavo che andassimo ad "abitare" da me o da lui.
Ancora mia madre non mi rivolge la parola sarà abbastanza difficile.

«Quando sfornerò nostro figlio, troveremo una casa vicino alle nostre famiglie, così se dovessimo lasciare il bimbo da solo sapremo a chi chiedere, perché onestamente non mi fiderei molto delle babysitter, poi vogliono essere pagate...» gli dissi «Potremmo prendere la casa accanto a V e Kev, è anche vicina alla mia» «Lì ci abita quella vecchia di ottantasei anni» «La manderemo in qualche pensionato» «E come la convinceremo?» chiesi «Lascia fare me» non mi fido affatto.

Arrivammo a casa per le sette.

Cucinai per mia sorella visto che mia madre andò a lavoro.

«Mamma come sta?» chiesi a mia sorella «Un po' turbata ma le passerà» mi sedetti a tavola difronte a lei «Non voglio mettermela contro» «È nostra madre non lo farà mai» mi interruppe «Lo so, non è da lei, io le darò tempo» «Tanto prima o poi ti rivolgerà la parola tranquilla, si stancherà, sai com'è fatta» giocherellai con le dita, Kat mi prese la mano «Sarai un'ottima madre Daisy» mi consolò «Ti sei presa cura di me perché mamma non poteva per il duro lavoro, lasciamo stare Ben che lui è un buffone, egoista e non si è mai preso cura di noi» continuò «Sei la donna più forte che io abbia mai visto, è stata dura per noi ma è anche grazie a te per i tuoi sacrifici» mi scivolò una lacrima «Dai non piangere sennò fai piangere anche me» «Scusa ma ultimamente sono troppo sensibile» ridacchiammo.

We Are Chemistry ; Carl GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora