Capitolo 15:

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La mattina, quando mi svegliai, Lorenzo non c'era. Non era al mio fianco, a farmi star bene, ad abbracciarmi.

Le mie mani si fiondarono davanti al viso e le lacrime iniziarono a rigarmi le guancie, fino ad arrivare al collo. Magari avrà preso male le mie parole, ma non intendevo perderlo, mai. Di persone come lui, che mi accettano per quello che sono, per le mie imperfezione non ne ho mai incontrate.

Lorenzo, era stata l'unica persona a farmi star bene. Davvero.

Le sue labbra erano qualcosa di dipendente, come le sue braccia e tutto lui.

Mi ripresi, mi misi una maglia lunga con dei pantaloncini corti.

Corsi in bagno ad asciugarmi il viso e a darmi una rinfrescata.

Scesi di sotto e Matteo e Marta non c'erano.

Presi il telefono ma vidi un foglietto vicino al cellulare.

"Piccola, io e Marta siamo andati a fare un giro, torniamo questa sera, miraccomanda. Non fare cazzate. Un bacione. -Matteo."

Che cazzo vanno a fare? Bo. Probabilmente sapevanoqualcosa su Lorenzo, ma non volevo interferire.

La mia giornata sarà andata cosí. Cibo, divano, sigaretta, cibo, divano, sigaretta e letto.

Passò una settimana da quelle tre fottutissime notti passate con Lorenzo. E di lui, nessuna traccia, nessun messaggio, un bel niente. Non volevo, non dovevo ammetterlo a me stessa ma, mi manvaca. Mi mancava molto, come quando sei sott'acqua e ti manca il fiato.

Cercai il suo numero nella rubrica ma non c'era. Andai nel giardino sul retro e mi accesi una sigaretta. Era l'ultima e cosí decisi di uscire di casa e andare dal tabacchino. Mentre mi incamminavo pensai tra me e me 'cazzo ma Lorenzo lavora lí.' un sorriso mi spuntò sul viso e il mio passo aumentò. Avevo una tremenda voglia di abbracciarlo e di stargli accanto, anche solo per un'instante.

Arrivai davanati al tabacchino e sbirciai dentro, ma non vedi nessuno. Cosí entrai con un sorriso enorme sul viso. C'era un signore, di mezza età e cosí mi avvicinai e chiesi: "Scusi, Lorenzo Paggi oggi non c'e?" mi guardò con sguardo sbalordito "Non lavora piú qui." il sorriso stampato sul mio volto spofondò in un mare nero. Il mio sguardo si oscurò e mi ritrovai a sbattere per terra.

SPAZIO AUTRICE
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-Isa

Hope ||CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora