Esci con me...

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Sono passati un paio di giorni dalla mia chiacchierata con Anna e ho l'impressione che mi sta evitando. Cavolo non dovevo confidarmi con lei. Ho sbagliato.. ma non posso farci niente ormai. Decido di andare a casa dei miei per cominciare con il trasloco vero e proprio. Prendo la macchina  e vado. Per fortuna ci sono solo i nonni e quindi mi fanno poche domande. Sto riempiendo la macchina  più che posso per fare meno giri possibili e portare più cose che posso. Senza accorgermene è quasi mezzogiorno.. meglio andare così non vedo mia madre. Arrivo al parcheggio,scendo dall'auto, prendo il primo scatolone e mi avvio verso la mia porta. Sento  che arriva una macchina, ma io proseguo. Si ferma e qualcuno scende.
"Ciao, hey ti aiuto, aspetta!". Oddio quella voce, così... così....
"Ciao.. no tranquillo....". Non mi giro neanche, ho le guance in fiamme.. ma perché mi fa questo effetto..! Mi affianca e cerca di prendere lo scatolone. Mi si para davanti con un sorriso.
"Ti aiuto volentieri...".
"Ok,g-grazie". Bene ora balletto anche.
"Oddio sei diventata  tutta rossa.. non dirmi che ti imbarazza ricevere aiuto... non volevo...". Siamo davanti alla mia porta e io non voglio farlo entrare. Non  so perché...
"Grazie ancora, lascialo pure qua...".
"Oh no,servizio completo signorina". Mi dice sorridendo e facendo un cenno verso la porta. Io resto immobile catapultata improvvisamente nel passato...
....." ora la piccolina ci fa un bel servizio  completo"...  dice Ettore al suo amico... si sono seduti nel divano dell'appartamento che usiamo per incontrarci... "Dai inginocchiati  e facci rilassare" Io faccio come mi viene detto e comincio.....
"Ok che non pesa tanto però..." Massimo mi riporta alla realtà.
"Lascialo li ho detto!". La mia voce è fredda anche se non voglio, ma quando ho questi flash reagisce sempre male.
"Va bene, lo appoggio qua...". Lo vedo stupito e confuso dal mio tono, devo rimediare.
"Scusami, scusami tanto... sei stato così gentile, scusami.. e la brioche... grazie.. scusa non ti avevo ancora ringraziato... e che...". Mi sorride. Proseguo tenendo gli occhi bassi.
"È che mi hai ricordato una cosa a cui non voglio più pensare... scusami ancora."
"Ok, scuse accettate e sono felice che la mia sorpresa ti sia piaciuta". Nemo male non si è  offeso.
"Pensavo fosse stata Anna e quando sono andata a ringraziarla abbiamo capito che era da parte tua... era stupita quanto me...".
"Ah si?? Ecco perché le è venuta la febbre! Ero passato per vedere come sta".
"Come,sta male? Allora non mi sta evitando....".
"Sì, ma perché dovrebbe evitarti scusa?". E adesso che gli dico?! Boccaccia mia!
"E che domenica abbiamo parlato a lungo... e non di cose piacevoli... credo che le cose tra noi siano un po cambiate.....".
"Ah.... ma guarda che mia zia non è quel genere di persona... Lei capisce sempre tutto... è l'unica che riesce a farmi parlare veramente, a capirmi, a....". Mi dice Massimo.
"Fa la stessa cosa con me... abbiamo parlato di cose che nessuno sa......". Massimo mi sorride come per dirmi che mi capisce e che con lui fa lo stesso.
"Se ti fa piacere poi ti aiuto....". Mi guarda.
"Non preoccuparti... piuttosto vai a vedere come sta Anna... e salutamela".
"Vieni anche tu...".
"No, casomai passo dopo... sei tu il suo tesoro...". Gli dico sorridendo. Sorride  anche lui è facendomi l'occhiolino, si dirige verso la casa di Anna. Apro la porta e porto dentro lo scatolone. Devo portarne dentro altri cinque. Uffa.. ma sono tutte cose che mi servono. Mi metto d'impegno e comincio a disfare il primo. Qui ci sono le cose per la cucina. Prendo anche gli altri scatoloni dall'auto e disfo anche quelli. Cavolo mi gira la testa. Sono le quattro e oggi  pranzo non ho neanche mangiato. " Se lo sa Anna si arrabbia" penso. Dovrei andare  vedere come sta. Sto per farmi coraggio e uscire quando bussano alla porta. Vado ad aprire e mi perdo dentro ai suoi occhi.
"Ciao... scusa se ti disturbo, ma volevo solo dirti che Anna ti aspetta. È  nel divano quindi mi ha dato una copia delle chiavi così puoi aprirti da sola."
"Oh.. bene, grazie...". Ci guardiamo.
"Hai già portato dentro tutto?". Mi chiede lui speranzoso.
"Sì... era poca roba...". Vorrei dire di più ma non ci riesco.
"Ti avrei aiutata volentieri, così almeno potevo entrare...". Mi dice muovendo le sopracciglia ammiccante. Io arrossisco e distolgo lo sguardo.
"Mi fai impazzire se fai così...". Serro il labbro inferiore con i denti. Lui alza una mano e mi prende il mento tra le dita. Se possibile divento ancora più rossa. Torniamo a guardarci negli occhi.
"Esci con me... facciamo quello che vuoi.. pizza, cinema,una passeggiata... quello che ti va....". Mi sfiora l guancia con il pollice.
"Vediamo....". Riesco a dire.
"Ok, ma non mi piace aspettare... e so dove abiti." Mi dice sorridendo. Mi lascia il mento e sospira.Sorrido.
"È si.. ok... emm.. ci vediamo allora. Ciao..". Non aspetto che mi risponda, chiudo la porta e mi ci appoggio con la schiena e pian piano scivolo giù fino a sedermi. Ma che cavolo mi succede!! Sospiro ma dentro di me sono felice...dopo tanto tempo sono felice.

Stammi lontano.... io non amo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora