capitolo 15

12K 399 92
                                    

Nicole si accostò a me ,cercando di confortarmi con un sorriso ma riuscii a rispondere solo con un cenno forzato. Nel frattempo Lucas stava aiutando Nolan a sistemare le valigie in macchina ,quell'idea di un piccolo week-end fuori città ,per quanto carina potesse sembrare ,non mi stuzzicava per niente . Un'escursione di famiglia dove era d'obbligo che tutti dovessero partecipare . Dalla mia bocca fuoriuscì un lieve sbuffo rassegnato ,abbassai abbattuta la linea delle mie spalle ,scorgendo lo sguardo di Lucas,dalla sua espressione -la medesima della mia- ,era chiaro che anche per lui questa 'gita ' era assolutamente fuori programma ,magari ciò aveva rovinato i suoi "piani" con Juliet. Lo seguii con lo sguardo mentre sollevava le braccia,il tessuto dei muscoli era contratto per la tensione ,enfatizzando ulteriormente quel corpo,un ciuffo di capelli si posava ,quasi ondulatamente,  sulla  fronte,improntando quei setosi filamenti color miele sulla sua pelle. Voltai di scatto il viso ,pensando egli mi avesse colto in fragrante a guardarlo,quando roteò il capo,tuttavia con la coda dell'occhio lo scorsi avvicinarsi ed allungare la mano verso di me,mi sforzai di rimanere imperturbabile" vuoi darmi la tua valigia?"socchiusi un occhio,quasi come se la sua figura fosse bruciante per la vista ma invece di aspettare la mia risposta ,immediatamente prese il bagaglio ,poggiato vicino ai miei piedi. "Ehi!"picchiettai il piede a terra ,per chi mi aveva presa?Una vecchietta?!, Invece di rispondermi,si allontanò ,ratto come era arrivato, i nostri incontri si erano ridotti a degli accenni di conversazione ,pari a quelle tra due estranei .

Nolan chiuse il bagagliaio nel medesimo istante in cui percepii qualcuno stringermi la mano, portai la mia attenzione , ad Alexandra che mi sorrideva . Le ciglia sottili,chiare,davano luce ai suoi occhi nocciola mentre quei boccoli biondi erano baciati dal sole " Andiamo Marianne?" annuii,avvicinandomi alla macchina.

*************************

Una grossa baita si apriva dinanzi a noi ,appariva come una piccola gemma in un paradiso naturale ,custodita da un bosco di alberi di pioppo . Un portinaio di legno si estendeva fino al retro,l'intera struttura era formata da legna intagliata ed accatastata con precisione . L'aria era frizzante,profumava di pino ,pioppo e selva, il viaggio in Pennslyvania ,soprattutto l'ultima parte-un terreno dissestato- era stata un tragitto molto arduo e incredibilmente lungo ma perlomeno ne valeva la pena . Dietro di noi si estendeva il Spruce Lake,il bagliore solare si addentrava tra quei rami,illuminandoli e creando un naturale gioco di riflessi dorati . Mi scrutai intorno, in quel luogo avevo passato alcune tra le migliori estati della mia infanzia ,lo conoscevo con il palmo della mano . In quel posto erano impresse le grida, le urla, tutta la mia infanzia con ....
"Questo posto non è cambiato per niente"mi voltai verso Lucas che teneva con il braccio destro piegato all'indietro ,il borsone dietro la schiena , i suoi occhi erano rapiti da quella visione ,la bocca abbozzava ad un sorriso nostalgico . Feci dietro fronte ,avvicinandomi a Nolan e Nicole per aiutarli , entrambi che stavano scaricando il resto dei bagagli .Sollevai una valigia ,tra quelle depositate a terra
"allora come dividiamo le baite se non erro sono due, facciamo uno donne ed un'altra ,uomini"scambiai uno sguardo con mia cugina, facendole un'occhiolino divertita, presagendo tutte le cose spassose che avremmo potuto fare tra donne . Nolan si tolse gli occhiali ,sistemandoli ,il sole enfatizzava i lievi riflessi ramati che andavano a perdersi in quell'intreccio biondo della sua capigliatura. Fece ciondolare un mazzo di chiavi tra le sue dita e successivamente le lanciò a Lucas, che agilmente allungò il braccio ,afferrandole prontamente .

"Tu e Marianne starete nella stessa baita"inarcai prima un sopracciglio pensando stesse scherzando per poi sgranare gli occhi ,lo sguardo di mio zio si posò sul mio con curiosità " perché quello sguardo?Da piccoli stavate sempre nella stessa baita, inoltre penso che sia anche naturale che io dorma con mia moglie e che mia figlia stia con noi"spiegò ed avvolse il braccio intorno alle spalle della moglie . Come potevo stare nello stesso chalet con lui?Era vero ,Nolan aveva ragione, ma ora era diverso ,era inconcepibile!Avrei voluto protestare,scalpitare per quella situazione spiacevole ,ma la mia bocca,più saggia di me, tacque ,serrai le labbra e strinsi i pugni ,voltandomi verso Lucas,che mi attendeva verso l'ingresso. L'intero della baita era altrettanto stupendo come l'esterno, il pavimento in legno lucido , con tavoli in legno, la parete sinistra, invece era in pietra intagliata ,con una stufa al centro , poltrone e divani in pelle decoravano il salone. L'atmosfera calorosa , intima era la stessa ,unita ancora al profumo di gelsomino e rose che mia madre usava per abbellire  il luogo, alcuni piccoli segni sulle parete , trasformavano quel posto in un rifugio di ricordi, e che si improntavano tra quelle mure tanto da renderle vive ,perlomeno per me .Lucas sistemò la valigia sul divano ,posando una mano tra i graffiti che coloravano le pareti , ogni anno in quel posto , io e Ian combattevamo sempre per vedere chi era più alto,quando mio padre segnava le nostre altezze, poteva sembrare banale , ma era l'infanzia .e chi non desiderava crescere come i genitori ?Il mondo degli adulti era così affascinante fin quando non crescevi e capivi che era completamente diverso.

Amami, ti prego 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora