Capitolo 26

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Un uomo stava camminando con il telefono sull'orecchio mentre annuiva il capo accompagnato da un piccolo sorriso,come se dall'altra linea qualcuno avesse sul serio potuto vederlo. I suoi occhi non si concentravano su nessuna figura ma si limitavano a guardarsi intorno,soffermandosi su alcuni cartelli stradali. Non conoscevo quell'uomo e neanche lui mi aveva mai vista ma improvvisamente un impulso irragionevole mi assalì. Perché in tutta la nostra vita,capita un momento in cui,anche solo per un secondo, che può non rimanere impresso nella nostra mente, ci fermiamo e scrutiamo le persone. Non i loro gesti ma i loro pensieri. Visi nuovi,volti sconosciuti che con molta probabilità non ricorderemo nemmeno tra qualche minuti ma che vogliamo analizzare. Spinti dalla monotona e viva curiosità, di andare aldilà della semplice percezione e di scoprire effettivamente la realtà degli altri. Perché il mondo interiore,ciò che la gente nasconde, può andare ben oltre la nostra semplice fantasia. Magari quell'uomo, che noi vedevamo semplicemente come un signore che parlava al telefono, stava chiacchierando con l'amante,oppure decidendo di partire e di abbandonare la sua famiglia - se mai  ne avesse avuta una-. Poteva essere chiunque : un dipendente precario, un disoccupato, un bugiardo, un ladro . Poteva avere centinaia di maschere che noi non avremmo potuto scoprire,potevamo soltanto compiere delle ipotesi che non avrebbero mai trovato risposta. Perfino quella ragazza che stava portando a passeggio il cane con un'espressione cordiale poteva in realtà essere distrutta dentro,quegli occhi potevano essere gli stessi che avevano pianto per interi giorni,eppure per noi sembravano perfettamente normali. Quel ragazzo pieno di tatuaggi, dallo sguardo aggressivo e vestito in giacca di pelle, dall'altra lato della strada, sarebbe potuto essere etichettato da molte persone, magari, come un delinquente all'apparenza, ma in realtà,poteva non aver mai preso in mano un coltello con quell'intento. Forse sarebbe stato proprio lui tra tutti,il primo ad agire e a sventare una rapina in un'ipotetica banca, nessun'altro avrebbe avuto il suo coraggio.Perché eravamo bravi a nascondere, a racchiudere i nostri pensieri nella cassaforte più solide che potessero essere : noi stessi. L'uomo era ingannevole,per questo dovevano andare oltre la semplice apparenza, non fermarci all'immagine che ci veniva data e addentrarci ancora più, con il risultato di rimanere sbalorditi alla fine. Confermando oppure no le nostre supposizioni. Anch'io, all'occhio di qualcun altro avrei potuto dare un'impressione totalmente diversa da come ero. Chissà cosa avrebbero pensato tutte quelle persone che quel giorno popolavano il Morningside Park di Manhattan,al confine tra Harlem e il Morningside Heights. Il parco conservava un'eccezionale fauna di grandi aironi blu, aironi notturni, merli dalle ali rosse, tartarughe dipinte, anatre domestiche grazie ai suoi ampi prati verdi,alla cascata e al lago ornate da foreste di alberi che serpeggiavano lungo tutto il perimetro. Dall'alto apparivano come una folta capigliatura verde che si racchiudeva attorno alla sua linea asimmetrica,proteggendo e circondando quel paradiso naturale, laddove i raggi filtravano in grandi spiragli,illuminando i solidi arbusti,destreggiandosi tra gli astrusi rami pieni di vita. Da lontano si potevano scorgere i campi di basket e baseball gremiti di bambini e di genitori che urlavano a squarciagola 

"Odio queste cose"Emily brontolò ancora, rivolgendo un'occhiataccia avversa alla statua di Lafayette e Washington,come se loro fossero stati la causa del suo nervosismo "ti rendi conti di quanti insetti ci siano in questo posto?Se involontariamente calpesto il nido di uno di loro e per vendicarsi la sua famiglia si unisce diventando un gigante,per saltarmi addosso?" il suo volto si contrasse  tra il disgustato e il terrorizzato,incrociando le braccia al petto,grugnì " quale madre,ruberebbe la tesi dell'esame di sua figlia,soltanto per partecipare a un volontariato" sbuffò, sua madre era una fiera ambientalista. Convinzione che rimaneva molto ferrea anche al lavoro. Infatti ,uno dei suoi metodi durante le sue sedute di riabilitazione dei pazienti con disturbi mentali si incentrava sull'ascolto e il contatto diritto con l'ambiente. Pratica che aveva cercato di trasmettere anche alla figlia, a tal punto da vietare qualsiasi prodotto preconfezionato e confezionato proveniente da supermercati o peggio,fast food, la causa principale del materialismo che danneggiava continuamente il nostro globo. Secondo Emily, non entrava in un centro commerciale dalla notte dei tempi. Il loro rapporto era come quello tra cane e gatto, Eveline aveva provato per anni a cercare di indirizzare sua figlia verso i suoi ideali, costringendola anche a partecipare in uno dei suoi viaggi in giro per il mondo. L'ultimo fu 5 anni nel Ciad ,in Africa ma l'unica cosa che ottenne fu la fobia di sua figlia per gli insetti,da lì rinunciò completamente. Tuttavia quell'oggi la mia amica aveva dovuto accettare di controvoglia, partecipando agli Amici del Morningside Park,un gruppo di volontari fondato nel 1981 dagli studenti della Columbia University per ripulire il parco. Uno tra i più grandi e bei parchi di New York,risentiva di una pessima reputazione a causa della sua posizione, venendo etichettato tra gli anni 60-70 come una zona molto pericolosa. La mia amica brontolò di nuovo,imprecando con lo sguardo e osservando con  nostalgia la sua nuova manicure che senza ombra di dubbio avrebbe preso. Ogni tanto dava un'occhiata alla sua borsa di pelle sintetica - la madre le avrebbe tagliato tutti gli averi e cacciata via di casa se mai avesse anche solo comprato un singolo indumento o accessorio in pelle- fulminando il suo interno,ovvero la cuffietta in polipropilene bianca per proteggersi i capelli. Naturalmente con un paio di guanti abbinati,sospirò arresa "comunque che succede?In quest'ultima settimana sei stata piuttosto assente vaga a causa dei tuoi misteriosi impegni che ti hanno coperto per giorno,inoltre hai un po' la testa tra le nuvole"eclissai la sua domanda con un gesto della mano "quindi va tutto bene?Ma proprio bene bene"il suo sguardo si assottigliò pericoloso e diffidente ma la cosa che mi spaventò di più,facendomi raggelare il sangue, fu il suo sorriso improvviso che sembrava enfatizzare la sua espressione da arpia, lievemente sadica, come quando incontravi il poliziotto cattivo e sapevi di non aver più via di scampo " allora saprai per certo che stai andando nel lato inverso,per di più  contro un albero e hai due scarpe di diverso colore"ridacchiò

Amami, ti prego 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora