[Spero che
mi auguro di cuore che
non ci incontreremo mai più
per non perdere l'ultimo
briciolo di dignità che mi rimane
ed evitare di squagliarmi sotto il sole
ed evitare di guardarti come un pazzo
come un pazzo che ti vuole
CompletamenteNon trovo sonno
non trovo pace
sento che il cuore
va più veloce
solo così sto tanto bene][Marc]
Necessitavo di tornare in sella alla mia moto.
Nell'ultimo periodo ho contato i giorni che mi separavano dai test in Tailandia, dopo tre mesi di astinenza.
Per la prima volta, sono felice di stare lontano da casa per un po', e anche di festeggiare il compleanno lontano da casa.
Almeno, posso fingere che è questo il motivo per cui non avrò Angel accanto a me, anche se la mia illusione si sgretolerà ai miei piedi quando tornerò a casa e lei non ci sarà.Sono passati tre mesi.
E il dolore non si è camuffato in qualcos'altro, né è diminuito, anzi.È aumentato.
Quello strappo improvviso tra noi, quel silenzio assordante, la sua assenza, mi uccidevano ancor più di prima, ero stato solo costretto ad abituarmi a stare senza di lei.
Perché il tempo non curava le ferite, ti permetteva solo di abituarti ad esse.Ed io avevo dovuto abituarmi a vivere senza Angel.
Avevo dovuto abituarmi a non ricevere più i suoi messaggi nel cuore della notte mentre ero dall'altra parte del mondo per i test, avevo dovuto abituarmi a non sentire la sua voce ogni giorno, a non poterla abbracciare, a non sentire i suoi commenti ironici per ogni più piccola cosa, avevo dovuto abituarmi di nuovo a dormire senza di lei e non ho idea di come io riesca, ogni giorno, a convivere con la sua assenza, perché è devastante vivere senza di lei.
Eppure, cercavo in tutti i modi di mettere a tacere la voce del cuore, di mascherare il dolore che continuavo a provare e contro cui non potevo lottare, ripetendomi all'infinito che dovevo metterci una pietra sopra, che lei aveva voltato pagina, che mi aveva chiuso fuori, oltre che dalla sua vita, anche dalla sua mente e dal suo cuore.
Che era finita per sempre, che l'avevo persa per sempre, e dovevo mettermi l'anima in pace, anche se il solo pensare a una simile cosa mandava in fiamme il mio istinto di non arrendermi mai, neppure quando sei spacciato, neppure quando sei finito.Non ero abituato a mollare, ad arrendermi, ma questa volta dovevo farlo.
E allora speravo con tutto me stesso che avrebbe continuato a stare lontana da me, di non rivederla mai più, neppure di sfuggita, perché sapevo, sapevo, che sarei crollato nel giro di mezzo secondo, dopo tutti i mesi passati a cercare di riacquistare un equilibrio, a convivere con la sua assenza.
Sapevo che mi sarebbe bastato uno sguardo, incrociare quei suoi occhi così dannatamente belli, un sorriso, e le sarei corso dietro come un cagnolino.
Io, al suo contrario, non riuscivo a farmi dominare dall'orgoglio quando si trattava di lei.
Non pensavo a quanto mi sarei reso ridicolo ai suoi occhi, non mi interessava, non me ne fregava assolutamente nulla, e non sapevo se questo era un bene o un male.Invece, forse, avrei dovuto imparare a reprimere quella spinta che mi conduceva a lei, che mi portava da lei e soltanto da lei.
Solo che sarebbe stato come snaturarmi.Sbadiglio, e poggio la testa contro il tavolo, mentre José, seduto di fronte a me, continua a tenere lo sguardo fisso sul suo telefono.
Tra qualche ora un aereo ci riporterà a casa.
È stata una settimana intensa, tra i primi test su una nuova pista, il mio compleanno e la presentazione della nuova Honda in Indonesia.
Questo, mi ha permesso di pensare il meno possibile, ed era esattamente quello di cui avevo bisogno.
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A Fior di Labbra
Fanfiction(Seguito di A fior di pelle, se volete capire qualcosa di quello che accadrà in questa seconda parte, vi consiglio di leggere il primo racconto). Può una bugia rovinare ogni cosa? Può distruggere l'amore più ardente, più forte, più inarrestabile? Or...