Oblio

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[Do not be afraid of the dark, but only of the abyss in your heart]


[Marc]

[Marzo 2014]

Tamburello con le dita sul bracciolo del divano, mentre attendo che Angel risponda. Quando lo fa, raddrizzo d'istinto le spalle.

<<Márquez, cosa vuoi?>>

<<Siamo di buonumore, vedo.>> replico, sogghignando.

Amo ascoltare la voce di Angel.
Potrei stare ad ascoltarla per ore.
Mi fa sentire come se fossi avvolto da una calda coperta, smuove qualcosa al centro del mio petto, mi scalda il cuore.

<<Lo sono sempre, di cosa ti lamenti?>>

<<Volevo solo sapere se avevi programmi per stasera.>>

<<Sì, stare a casa come al solito.>>

<<Ti dispiacerebbe avere compagnia?>>

<<Ce l'ho già, Duchessa sa essere molto ingombrante quando vuole.>> sogghigno.

<<Io intendevo una compagnia umana.>>

<<Che palle gli umani, li detesto.>> sbuffa lei, dall'altra parte.

<<Anche questo umano qui con cui stai parlando?>>

<<Soprattutto quello con cui sto parlando.>> replica, ma sento che sta sorridendo.

<<Ah, ma allora significa che mi ami.>>

La sento ridere.

<<Ma certo! Come tu ami me, non è vero?>> non riesco a replicare.

Non so che cosa replicare.

<<Per me va bene, comunque. Ma se vuoi venire, porta le pizze.>>

Chiude la chiamata, e rimango per qualche secondo immobile, con il telefono ancora posato contro l'orecchio.
Scuoto poi la testa, e digito il numero della pizzeria, ordinando due pizze. In seguito, salgo al piano di sopra per cambiarmi.
Indosso una maglietta nera e un paio di jeans, ed esco.
Raggiungo la pizzeria, e dopo aver atteso per qualche minuto, torno in auto e mi fermo sotto il palazzo di Angel.
La avverto che sono sotto casa sua, e lei mi apre il portone, poi la porta.

<<Saresti un ottimo fattorino, sai?>> mi accoglie, prendendomi i cartoni delle pizze dalle mani.

A Fior di Labbra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora