Capitolo 11

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Layla

I miei genitori stanno vendendo la casa a Manhattan per comprarne una nuova nel Queens. Non so perché abbiano scelto il Queens, ma immagino che sia perché le mie sorelle vivono entrambe a Brooklyn, nelle loro case.

La NYU non è così lontana da questi quartieri, ma volevo vivere il college come una studentessa normale; non volevo restare a casa con i miei genitori e guidare ogni singolo giorno.

Ad ogni modo, in questo momento sono in viaggio, guidando verso la nuova casa che è quasi completamente pronta per abitarci.

Chiamo mia madre per farle sapere che sto arrivando. L'ho messa sull'altoparlante Bluetooth della mia macchina.

«Ehi, mamma» dico quando risponde.

«Ciao, Layla, dove sei?» mi chiede.

Guardo a destra e a sinistra quando mi fermo a un incrocio. «Ehm...» Alla fine passo e continuo dritto. «Quasi lì.»

«Sei sicura?» Sa che sono arrivata fin qui da sola solo un paio di volte e sono ancora un po' insicura.

«Sì, non preoccuparti, ho qui il mio amico GPS» dico con una risatina. «Mamma?» la chiamo quando non dice niente.

«Aspetta un minuto» mi dice, e sento la voce di Linda in sottofondo.

«Cosa sta succedendo?»

«Linda mi ha appena detto che i capelli e il trucco verranno fatti a casa sua.»

Spalanco gli occhi. «Cosa?! Sul serio?»

Sospira. «Sì, mi dispiace, non lo sapevo.»

Sbuffo, frustrato. «Di' a Linda che la ucciderò per il suo compleanno, non mi interessa!»

La mamma ride. «Linda! Ti ucciderà!» grida. «Dice che ti uccide prima lei.»

Alzo gli occhi al cielo. «Va bene, mamma, allora vado a Brooklyn, no?»

«Sì, guida piano, tesoro. Ci vediamo più tardi!» e fa schioccare le labbra prima di riagganciare la chiamata.

• • •

«Ragazze! Sono qui!» grido non appena entro nella grande casa di mia sorella.

Ma c'è silenzio. Che diavolo?

«Layla!» Linda appare dal piano di sopra, spaventandomi a morte.

Lascio cadere le mie cose sul pavimento, senza curarmene, e corro su per le scale. «Morirai oggi, Linda!»

Cerca di scappare, ma è troppo lenta.

La prendo da dietro e le mordo il collo come un vampiro. Lei urla e perdiamo l'equilibrio mentre lentamente cadiamo a terra ridendo così forte che sto quasi piangendo.

I tacchi di mamma tintinnano verso di noi. Ci vede ed esclama: «Ragazze! Che ci fate per terra?»

«Mi ha morso il collo!» Linda piagnucola, scherzosamente e ancora ridendo.

La mamma scuote la testa. «Preparatevi» e se ne va.

«Buon 22esimo compleanno, stupida» dico a mia sorella, baciandola dolcemente sulla guancia questa volta.

Lei mi sorride. «Grazie, Laylylal» dice, chiamandomi come faceva quando aveva quattro anni.

La guardo mentre ci alziamo e piego le labbra. «Stai invecchiando, come la mamma.»

Spalanca gli occhi e si guarda allo specchio. «Non è vero!»

Scoppio a ridere. «Stavo scherzando, idiota. Prepariamoci, dai.» La prendo per mano e la conduco dove ci stanno aspettando l'hairstylist e la truccatrice.

La Versione Peggiore di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora