Capitolo 18

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Layla

Oggi è il primo giorno. Sono un po' nervosa, non ho idea di cosa aspettarmi, ma sto bene.

La sveglia suona alle 5:30 e cerco di fermarla.

Liv si gira su un fianco e si copre la testa con un cuscino, lamentandosi. «Ragazza, è ancora notte fonda!»

Ridacchio e scuoto la testa. «Non voglio fare tardi il mio primo giorno.» Potrei perdermi nei corridoi.

Prendo il telefono e scorro i messaggi. La mia famiglia mi augura un buon primo giorno con loro foto e grandi sorrisi.

Mando loro dei cuori e delle emoji amorevoli e mi alzo.

Vado in bagno e comincio a prepararmi. Dopo che faccio pipì, mi lavo la faccia e mi lavo i denti, mi vesto. Ho indosso jeans strappati a vita alta non troppo attillati e una top di seta bianca un po' scollato, ma niente di sporco, e le mie Nike Air Force 1.

Dopodiché, mi trucco-solo mascara, illuminante e lucida labbra-e liscio i capelli con la piastra, lasciandoli sciolti.

Prendo lo zaino con i libri e scuoto Liv. «Io vado, ci vediamo per pranzo?»

«Mh-hm...» geme, e si gira sullo stomaco.

«Ti scriverò, così te ne ricorderai» dico, ridacchiando.

Esco dall'edificio e vado a piedi all'università-sono solo quattro minuti a piedi.

Arrivo e vedo che ci sono solo un gruppo di studenti-probabilmente mattinieri come me.

Con i miei grandi occhiali da sole, scruto l'area, cercando qualcuno che sembri simpatico e amichevole.

Vado da un ragazzo dai capelli biondi-anche lui sembra confuso.

«Ehm, ciao» dico, e lui mi guarda, sorridendo.

«Ciao, sono Lucas» dice subito dopo, tendendo la mano.

La scuoto. «Layla, piacere di conoscerti» gli dico, incontrando i suoi occhi marroni e sorridendo. «Sei una matricola?» gli chiedo.

Annuisce. «La mia prima lezione è letteratura e sto cercando l'aula» dice, un po' imbarazzato.

Alzo gli occhiali sulla testa e dico: «È fantastico! Allora siamo insieme!»

«Veramente?» esclama.

«Sì» dico, ridacchiando nervosamente.

«Sai dov'è?» mi chiede.

«La mia coinquilina è al terzo anno e mi ha mostrato il posto, quindi, se non sbaglio, sì. Ma non fidarti di me» gli spiego, e inizio a camminare sperando che mi segua. E lo fa.

Traccio la mappa che ho stampato nella mia testa e guardo a destra e a sinistra mentre camminiamo per i corridoi.

«Penso che sia...» inizio a dire quando giriamo a destra. «Qui!»

L'ho trovata! Provo ad aprire la porta ma è chiusa. Probabilmente è troppo presto.

Mi giro e vedo Lucas che mi fissa. «Non è che sei tipo una celebrità? Perché penso di averti vista da qualche parte.»

Oh Dio.

Sorrido, imbarazzata. «Sì, sono Layla Larson.»

«Oh, sì. Conosco i marchi Lars» mi dice. «Veramente bello.»

Sì, bello.

Dopo alcuni minuti una giovane donna si avvicina a noi, con una borsa e un libro in mano.

La Versione Peggiore di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora