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«In settimana pensavo di andare a Nuova Asgard e vedere come se la passa Thor» disse Loki il mattino seguente. «Considerando com'era l'ultima volta, temo che ora nelle sue vene sarà difficile trovare tracce di sangue nel colesterolo.»

Daniel prese un cucchiaio di latte e cereali e sorrise masticando. «Credevo che gli dei non ingrassassero.»

«Non è tra le nostre innumerevoli fortune.»

«Non è vero» pensò il ragazzo. Puntò il cucchiaio contro Loki e ghignò. «Chi mi dice che tu non usi la tua magia per camuffare il tuo fisico alla Botero?»

«Qualcuno ieri ha finalmente studiato Storia dell'Arte?»

«Non cambiare argomento» rise.

Loki lo guardò sottecchi. «Sarebbe un dispendio di energia inutile camuffarmi ventiquattro ore su ventiquattro. Sono come mi vedi.»

«A parte i capelli» gli ricordò.

«A parte i capelli.»

Daniel strinse le spalle. «Io te lo avevo detto di tingerli, invece che camuffarli.»

«Non esiste, bertuccia. I miei capelli non si toccano.»

«Be', allora potres...»

Loki lo zittì con un gesto della mano. Esattamente come anni prima era accaduto con Amy, il dio aveva percepito l'arrivo di qualcosa ben prima di qualunque orecchio umano. Non uscì di casa, ma aspettò in cucina insieme a Daniel, finché i loro visitatori picchiarono alla porta.

«Ma perché bussi? Aprila e basta!» berciò una voce che Loki individuò subito come quella di Rocket.

«Non sarebbe educato!» rispose Bruce Banner, con la tranquillità tipica di quando era in forma umana.

Loki sollevò gli occhi al cielo, poi andò ad aprire, spiazzandosi nel trovare di fronte a sé un incrocio tra Banner e Hulk.

«Che ti è successo?» gli chiese.

Bruce gli guardò i capelli ricci e castani. «E a te cos'è successo?»

«Sempre meglio di come è messo l'altro asgardiano» commentò Rocket, riferendosi a Thor.

«Siete andati da mio fratello? Come sta?»

«Perché non vieni tu stesso a vedere» disse Hulk. «Stiamo radunando il gruppo.»

Daniel fece capolino alle spalle di Loki e osservò i due strani tipi alla porta, soffermandosi per un po' su Rocket. «Ma questo è il procione che strabalta i cassonetti e mangia la nostra spazzatura?! Lo sapevo che non dovevamo buttare le batterie nell'immondizia! Guarda che gli è successo!»

Rocket lo guardò a sua volta. «Cos'è un procione?»

Daniel rimase a bocca aperta.

«Io sono Hulk!» si presentò Bruce allungando una manona.

Il ragazzo si illuminò. «Oh, sì, lo so!» esclamò stringendogliela. «Sei fichissimo! Sei il mio preferito!»

«Davvero?!» esclamò quello, felice.

Loki guardò il ragazzo. «Davvero?» ripeté, fingendosi offeso.

Rocket interruppe quello scambio di battute e con sbrigatività chiese: «Allora, vuoi venire al quartier generale, sì o no? Non abbiamo tempo da perdere».

«Avete trovato il modo di riportare tutti qui?!» domandò Daniel, il tono di voce impregnato di speranza.

«Potremmo avere un'idea, ma non sappiamo ancora se funzionerà» ammise Bruce. «Scott è tornato dal...»

LOKI - Non c'è ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora